Crisi, assunzioni in calo

29/10/2009
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Calo delle assunzioni parmensi ma sostanziale tenuta della struttura occupazionale, ritorno del contratto a tempo indeterminato e investimento in personale qualificato: sono alcuni dati che emergono dal Sistema Informativo Excelsior, l’indagine annuale sull’andamento del fabbisogno occupazionale, realizzata da Unioncamere e in collaborazione con il Ministero del Lavoro, su un campione di circa 100.000 imprese di tutti i settori economici e di tutte le dimensioni.
Per ampiezza e profondità di analisi, Excelsior è lo strumento informativo più completo oggi a disposizione dell’opinione pubblica per la conoscenza dei fabbisogni delle imprese sul mercato del lavoro.
L’indagine è stata conclusa nel mese di aprile 2009 e pertanto le previsioni quantitative delle assunzioni potranno essere influenzate dall’andamento della crisi e dai rapidi mutamenti congiunturali dei mesi successivi.
I dati rimangono comunque significativi per valutare in un’ottica strutturale gli orientamenti delle imprese riguardo soprattutto alle caratteristiche delle figure professionali richieste.

OCCUPAZIONE – L’occupazione provinciale dimostra un “malessere” inferiore al resto dell’Italia: infatti, il tasso di disoccupazione registrato a Parma nel 2009 è un terzo di quello nazionale (2,3% contro 6,7) e il tasso di attività fra 15 e 64 anni resta tra i più alti delle province italiane (72,8 contro 63 della media nazionale).
Nel contesto di crisi generale, a fronte del primo calo occupazionale dal 2001 per il saldo negativo fra uscite e assunzioni – 1,8% in regione e 1,9 in Italia – Parma perdendo lo 0,4 (470 unità) è comunque la provincia “migliore” fra le emiliano-romagnole e la terza fra le 104 italiane (dopo Campobasso e Foggia a -0,3).
 
SETTORI – Nel “sistema Parma” la situazione migliore riguarda i servizi, dove si prevede un saldo positivo tra le uscite e le assunzioni, in particolare, per il settore ‘altri servizi alle persone e alle imprese’, del 3,9% mentre è l’industria delle macchine elettriche ed elettroniche e delle ‘altre industrie’ (tessili, legno-mobili, carta e stampa), ad avere variazioni negative più accentuate, rispettivamente 2,8 e 2,4%.
Al riparo dalla crisi l’industria alimentare che evidenzia invece una lieve flessione dello 0,3%, mentre più preoccupante è la situazione delle imprese di trasporti, credito, assicurazioni, informatica e servizi operativi (-1,1 per cento).

CONTRATTI – A Parma, come sul territorio nazionale, secondo Excelsior è prevista una riscossa del “posto fisso”, ossia un aumento dei contratti a tempo indeterminato e un calo di quelli a termine, passando i primi dal 52,7% del 2008 al 56,7% del 2009 (sono 5.790 le assunzioni previste), i secondi dal 40,4 al 35,5. Stabile, nel contempo, il ricorso al contratto di apprendistato che si attesta al 5,9%, e in crescita il contratto a progetto ma solo relativamente all’assunzione dei dirigenti (68% dei casi) o per professioni specializzate e tecniche – soprattutto nelle imprese di media dimensione (10-49 dipendenti), dove raggiunge il 79,5%.

TITOLI – Anche a fronte d’una contrazione di assunzioni, per quanto riguarda il titolo di studio, Parma può vantare qualche dato migliore rispetto a regione e resto del Paese. Aumentano sia la domanda di professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, sia la quota di assunzioni con titolo di scuole professionali statali o regionali.
Cala invece la domanda di personale che ha solo la scuola dell’obbligo (dal 33% del 2008 al 26,4 del 2009). Si mantiene, pur ridimensionata, la richiesta di personale laureato e diplomato, che rappresenta il 44% delle assunzioni previste: 12,5% laureati (contro l’11,1 regionale e l’11,9 nazionale) e 31,5% diplomati (rispetto a 41,1 e 42,4).
L’indirizzo di laurea più richiesto sarà per il 28% quello economico, seguito da ingegneristico, sanitario e paramedico, insegnamento e formazione, fino al 5% del chimico-farmaceutico. A preferire i laureati sono i servizi (12,9% delle assunzioni), in particolare i servizi avanzati alle imprese, rispetto all’11,6% dell’industria. I diplomati più ricercati nel parmense invece saranno quelli amministrativi-commerciali, seguiti da meccanici, edili, turistico-alberghieri ed elettrotecnici.
In generale, comunque, le imprese segnalano ancora difficoltà nel reperire la figura “ideale” e con la necessaria qualificazione.

STRANIERI – Da parte delle imprese parmensi sarà minore la richiesta di lavoratori immigrati (da 2.030 unità a 1.750), concentrata, per quanto riguarda l’industria, nel tessile e in quelle di legno e mobili, carta e stampa (44% di lavoratori stranieri sulle assunzioni previste) e nei servizi alle imprese e persone.

Genere – In quest’ultimo settore, è in sostanza indifferente assumere un uomo o una donna, mentre dall’industria è prediletta l’assunzione maschile.

MODALITÀ – Quanto alle modalità d’assunzione, le aziende preferiscono per il 70% la conoscenza diretta, poi l’uso di banche dati, in linea con Emilia-Romagna e in Italia.

perlavalbaganza