Dagli “stati generali” con Dario Costi, idee sullo sport del futuro

SMA MODENA

È stata una sorta di “stati generali dello sport” l’incontro tematico su “sport e scuola”, convocato da Dario Costi giovedì sera presso il centro sportivo “Inzani”, divenuto in queste settimane una specie di quartier generale per la campagna di ascolto in vista delle imminenti elezioni del futuro sindaco di Parma.

Alla chiamata del candidato alle primarie del centrosinistra hanno risposto davvero in tanti e qualificati gli esponenti del mondo sportivo parmigiano: esperti, rappresentanti delle federazioni, atleti, esponenti degli enti di promozione e dirigenti di società sportive a tutti i livelli.

“Siamo qui per sentite le vostre idee e capire cosa si può fare per far crescere lo sport a Parma – ha esordito Dario Costi – per costruire insieme un piano d’azione per la prossima legislatura”.

Ed ha passato la parola a Nicola Cesari, il sindaco di Sorbolo, molto attivo nella promozione della pratica sportiva diffusa: “Non c’è nulla da inventare – ha affermato Cesari – basterebbe, ad esempio, seguire le buone pratiche di una città come Lille, simile a Parma e seconda in Francia nella classifica del benessere. Il mondo dello sport deve essere protagonista nel progettare il cambiamento, nel promuovere corretti stili di vita, nell’offrire ai cittadini la possibilità di praticare attività fisica per il loro benessere. Un euro speso per lo sport, ne fa risparmiare tre in spese sociali e sanitarie. Da qui la necessità di usare la scuola come leva per la pratica sportiva, anche utilizzando in modo più intensivo le attrezzature esistenti nei plessi scolastici”.

A questo proposito, da segnalare una proposta di David Montaresi, esperto di organizzazione dello sport, che ha suggerito di portare l’attività motoria anche nelle scuole dell’infanzia, coinvolgendo gli enti di promozione, ed ha ricordato che “occorre prestare attenzione e assicurare il sostegno, anche culturale, alle società sportive nelle quali i nostri figli trascorrono tanta parte del loro tempo di vita”.

Numerosi gli interventi e le proposte nel dibattito che ne è seguito.

Sergio Greci (Polisportiva Inzani, padrone di casa), ha denunciato le carenze e le difficoltà per la manutenzione degli impianti, Florio Manghi (CSI) ha chiesto che si aggiorni l’impiantistica alle nuove esigenze, ad esempio implementando i campi per il calcio a sette, sempre più diffuso, Donato Amadei (UISP) ha manifestato la disponibilità ad intervenire anche in altre attività già in atto per la promozione dello sport (esempio Giocampus) e ha sottolineato la necessità di creare una rete, di puntare su dialogo e confronto per far crescere la pratica sportiva.
Il problema della violenza che si manifesta in diverse situazioni è stato invece affrontato dall’ex arbitro internazionale Alberto Boschi, che ha richiamato la necessità di intensificare attività culturali e educative rivolte non solo ai ragazzi, ma anche ai genitori, agli allenatori e ai dirigenti sportivi, con il Comune che dovrebbe fare da “regista”.

“Lo sport è qualità della vita – ha sottolineato Vincenzo Pincolini – e la scuola deve essere il volano per creare una vera e diffusa cultura sportiva come avviene già in altri Paesi. Non è necessario fare opere faraoniche, ma può bastare attrezzare i nostri ambienti di vita, come i parchi o le piste ciclabili, per renderli adatti alla pratica sportiva diffusa”.

Di necessità di far sì “che lo sport sia davvero per tutti e di rendere visibili gli atleti con disabilità” ha parlato Bruno Orlandini della Polisportiva Gioco, che conta oltre cento atleti praticanti, mentre Paolo Magri, dirigente dei Panthers, ha ricordato che “lo sport è passione, ma troppo spesso è l’ultima ruota del carro per l’Amministrazione”. E, a titolo di esempio ha citato la Cittadella, tempio della pratica sportiva,”in situazione imbarazzante, abbandonata a sè stessa”, ed ha ricordato che “i Panthers, che hanno vinto tutto, non sanno ancora dove giocheranno a tre settimane dall’inizio del campionato”.