
Il PD Golese desidera replicare alle accuse mosse in un comunicato del “Comitato Salviamo la Costituzione – Parma”, in merito a quanto accaduto giovedì sera alla festa “Golese a tutta birra”, ed apparso in questi giorni sui giornali, i media ed i social network.
I fatti sono questi:
– non è avvenuta nessuna dura contestazione, scontro o intimidazione.
– non esiste alcun famigerato “gruppo di esagitati ed intolleranti contestatori squadristi”, di cui parla il Comitato. Trattasi in realtà di sola persona, conosciuta e stimata in tutta Baganzola. Egli, tra i pochissimi ad aver notato il banchetto, si è limitato a raggiungere i presenti per esprimere loro, in modo civile, la sua opinione. Ne è nata una discussione, accesa ma brevissima, di cui per altro nessuno o quasi si è accorto.
– Il PD Golese nulla c’entra con la festa “Golese a tutta birra”, che è stata concepita, organizzata e ottimamente gestita dall’ARCI Golese di Baganzola e da numerosi volontari di ogni età, sesso ed opinione politica.
– il PD Golese non ha mai espresso una sola parola contro il fantomatico “Comitato Salviamo la Costituzione – Parma”, di cui ovviamente fino a ieri ignorava, come tutti o quasi, l’esistenza.
– preso atto comunque del disperato grido di allarme lanciato dall’ineffabile “Comitato Salviamo la Costituzione – Parma”, vogliamo rassicurarli che lo Stato, la Democrazia e la Costituzione non risultano, ad oggi, in alcun modo danneggiati o compromessi, in special modo da una discussione di cinque minuti avvenuta durante la festa della birra di Baganzola.
– prendiamo le distanze dai contenuti del comunicato stampa del “Comitato Salviamo la Costituzione – Parma”, e condanniamo con forza l’utilizzo di terminologie così offensive e violente, che evitiamo di citare per rispetto all’intelligenza di chi legge.
Non è così che si fa politica. Il PD non fa politica così.
Le accuse contenute nel comunicato del sedicente “Comitato Salviamo la Costituzione – Parma”, sono quindi interamente basate sul nulla, nonché frutto di una visione piuttosto paranoica della realtà.
Pertanto, tutta questa inutile quanto spiacevole questione basata sul nulla, è da considerarsi chiusa.
All’ARCI Golese di Baganzola, ed alla sua presidentessa Vania Sghia, va ovviamente tutto il sostegno e la solidarietà del PD Golese.
Dario Serventi
Segretario PD Golese
Desideriamo denunciare un grave fatto di intolleranza squadrista avvenuto il 16 giugno alla Festa della Birra di Baganzola di cui sono stati protagonisti esponenti del PD locale.
Il Comitato per il No alle Riforme costituzionali di Parma che da più di due mesi è impegnato nella raccolta delle firme per i referendum contro la Riforma costituzionale e per l’abrogazione della nuova legge elettorale Italicum, in previsione della Festa della Birra organizzata dal circolo Arci di Baganzola dal 16 al 19 di giugno presso il campo sportivo Mordacci di proprietà comunale, si è rivolto il 7 giugno u.s. alla Presidente del Circolo Signora Vania Sghia, per ottenere il permesso di istallare un banchetto durante i giorni della Festa per la raccolta delle firme.
Eravamo confortati nella nostra richiesta dal fatto che l’Arci nazionale ha dato il suo pieno appoggio alle iniziative referendarie del Comitato per il No e che già in altri circoli Arci di Parma avevamo avuto la stessa autorizzazione alla raccolta delle firme negli stessi locali dei circoli.
Nello stesso giorno, il 7 giugno, la Presidente Sghia con grande gentilezza e sollecitudine ci rispondeva dandoci formale autorizzazione a occupare lo spazio richiesto, a titolo gratuito e mettendoci a disposizione anche un allaccio luce.
Nostri volontari si sono dunque presentati la sera del 16 u.s. per installare il tavolino e procedere alla raccolta firme.
A questo punto si è verificato l’odioso episodio di intolleranza che intendiamo denunciare. Un gruppo di soci del Circolo si sono avvicinati contestando duramente la presenza del banchetto adducendo il fatto che, essendo la maggior parte dei promotori e degli operatori appartenenti al PD, la nostra presenza era palesemente indesiderata e sarebbe stato meglio andassero via. A nulla sono valse le nostre rimostranze e il nostro richiamo all’autorizzazione ricevuta.
Aumentando la tensione la stessa Presidente del Circolo, pur dimostrandosi molto dispiaciuta, ci ha pregato di ritirare il banchetto e di non presentarci nei giorni successivi adducendo, come motivazione, il fatto che voleva evitare problemi e difficoltà con quel gruppo di esagitati e intolleranti contestatori.
Con riserva di ricorrere in sede legale contro gli autori di un soppruso che ci hanno impedito di esercitare una funzione costituzionalmente garantita segnaliamo e denunciamo questo episodio di squadrismo politico a tutti i cittadini di Parma e in particolare al Sig. Sindaco in considerazione del fatto che l’episodio si è verificato in uno spazio pubblico di pertinenza comunale, e alla direzione nazionale dell’Arci che viene così platealmente sconfessata da esponenti del PD che evidentemente pensano di poter imporre un loro potere proprietario e settario su una libera e democratica associazione culturale quale è e deve essere l’Arci.
Comitato Provinciale di Parma per il NO alla riforma costituzionale