
25/01/2010
Francesco Guidolin, cosa non è andato a Catania?
“Non è andato niente. E’ inutile girarci intorno: la riflessione del dopo gara è la riflessione di oggi. Abbiamo disputato la nostra più brutta partita ed abbiamo perso meritatamente. Adesso bisogna solo guardare avanti.”
Quali le cause?
“Non bisogna appigliarsi a nulla, come per esempio le assenze. E’ meglio dire che abbiamo fallito il tentativo di disputare una buona partita e diamo merito al nostro avversario. Adesso torniamo a lavorare e prepariamo al meglio la prossima. La gara di Catania ce la dobbiamo ricordare perché è stato un brutto passaggio, ma dobbiamo guardare oltre.”
Ultimamente anche la difesa, che fino a poco tempo fa appariva solida, sta facendo un po’ acqua…
“Io credo che tutte le squadre d’Italia, chi prima, chi dopo, vivano un momento di flessione. E noi stiamo vivendo il nostro. Fino ad una domenica fa era un momento di flessione che riguardava soprattutto i risultati, mentre sul piano delle prestazioni il Parma mi aveva sufficientemente soddisfatto, ed ora con la sconfitta di Catania, che va a sommarsi alle altre sconfitte ed al deficit di punti di questo momento, viviamo il nostro momento di difficoltà.
Lo hanno passato anche altre squadre: chi è partito male, chi lo ha già avuto, chi lo avrà, grandi e piccole. Lo stiamo vivendo noi, e con il giusto equilibrio, con l’intelligenza e con l’attenzione giusta che crediamo di aver sempre messo finora nelle nostre cose, lo affrontiamo e speriamo di superarlo velocemente.”
Ha visto il derby?
“Sì.”
Contro il Parma mancheranno all’Inter gli squalificati Lucio e Sneijder…
“L’Inter è l’Inter. E domenica ha dato una grande dimostrazione di forza e di carattere.”
Sabato pomeriggio è stato più sorpreso in negativo per la prestazione del Parma o in positivo per quella del Catania?
“Io credo di avere preparato bene la partita, come al solito, ma questo lo credo io, e non è detto che sia la verità.
Eravamo pronti a quel tipo di Catania, perché avevo allertato i miei. Sapevamo che avremmo trovato una squadra viva, veloce, in grande forma, e nel momento, forse migliore, del campionato del Catania, noi siamo andati ad affrontarli in un momento non particolarmente felice, e questo può aver fatto la differenza. Non mi sono né sorpreso per loro, perché sapevo a cosa saremmo andati incontro, né deluso dei miei perché un momento di appannamento ci può stare, ed è adesso che avremmo bisogno di un po’ di calore e di un po’ di sostegno, ma ce li troveremo da soli, se saremo capaci.
E’ nei momenti di difficoltà che una squadra va aiutata e supportata, ma questo riguarda un altro mondo; il nostro è quello di cercare di lavorare bene, restare dentro al nostro laboratorio per cercare di essere pronti tutte le volte che scendiamo in campo.”
Domenica arriva l’Inter, la squadra più forte anche fisicamente, del nostro campionato…
“L’Inter è forte in tutto, quindi ci aspetta un avversario tosto. Ci prepareremo per affrontare questa mega squadra, e dovremo reagire e prepararci bene per essere pronti e per cercare di fare la nostra partita, una grande partita, perché non sono lontane le nostre grandi partite, sono lontani i risultati, che forse hanno illuso qualcuno, ma sicuramente non me.”
Contro l’Inter c’è il rischio di un calo fisico?
“Non credo che la mia squadra potrà avere un cedimento fisico: ci può essere un appannamento da parte di qualcuno, e questo lo dobbiamo valutare con calma, con serenità, guardandoli lavorare e traendo le mie conclusioni e le mie riflessioni.
Ma non credo che domenica non saremo pronti dal punto di vista fisico; credo anzi mi aspetto una partita molto vigorosa da punto di vista fisico. Non so se basterà, perché poi ci vogliono i colpi, ci vuole la qualità, ci vogliono tante cose. Ma non credo che non saremo pronti dal punto di vista fisico domenica.”
All’andata aveva affrontato l’Inter in un certo modo: potrebbe riproporre lo stesso sistema di gioco?
“Non lo so, non credo: vedremo intanto i giocatori che avrò a disposizione. Vedremo chi riuscirò a recuperare, e poi devo valutare tante cose.
Noi a Milano siamo stati solo un po’ timidi: non so se con un po’ di aggressività in più avremmo scampato la sconfitta, probabilmente no, però non siamo scesi in campo senza equilibrio o senza voglia di provarci.”
Sabato a Catania Pisanu è andato per la prima volta in panchina…
“Andrea è in condizioni di poter dare una mano alla squadra, si allena con noi da due mesi. Io vedo gli allenamenti, controllo le condizioni generali e faccio le mie scelte. Adesso sta bene.”
Si è notato ultimamente un Parma meno grintoso…
“Secondo me no. Ripeto: ci può essere una fase di appannamento per qualcuno, perché noi abbiamo tirato la carretta forte per quattro cinque mesi, e chi l’ha tirata di più può avere un momento di appannamento. Ci sono state situazioni per cui alcuni giocatori sono stati fuori tanto tempo, poi sono rientrati, come Mariga, e difficilmente si poteva pensare che lui avrebbe potuto fare benissimo subito dopo tre mesi di inattività. Altri sono arrivati alla partita non al top, ma non credo che in generale la squadra stia male dal punto di vista fisico.”
Quindi la sonora sconfitta è da attribuire anche all’ottimo momento del Catania…
“Sicuramente il Catania ha disputato una grande partita, però noi eravamo preparati e potevamo fare meglio di quello che abbiamo fatto, perché abbiamo fatto veramente molto, molto poco.”
L’Inter potrebbe arrivare al momento giusto, per un pronto riscatto…
“Dobbiamo sicuramente fare un altro tipo di partita; dobbiamo sicuramente essere migliori di come siamo stati a Catania, ma questo lo sappiamo e ce ne rendiamo conto, io per primo. Non cerchiamo scuse e ci rimettiamo a lavorare in questa settimana per poter essere pronti. Siamo tutti scontenti di noi stessi, ed il primo di tutti in questo momento è l’allenatore.”
Domenica torneranno Lanzafame, Galloppa e Zaccardo. Come stanno, invece Paloschi e Zenoni?
“Il gruppo ha sempre reagito, ha sempre risposto; ha sviluppato tanto, ha lavorato tanto, non si è mai tirato indietro, e queste sono le note di ottimismo.
Veniamo da un passo falso brutto e sono convinto che avremo la capacità di reagire. Sul piano dei singoli individui non saprei dire: sicuramente recupereremo i tre squalificati, che erano assenti in quanto squalificati e non perché avessero dei problemi fisici. Per quello che riguarda Mariga, Paloschi e Zenoni, valuteremo in settimana.”
I tanti errori sui calci piazzati sono secondo lei sintomo solo di disattenzioni o c’è dell’altro?
“E’ un problema di concentrazione, di attenzione: dobbiamo ritornare ad essere attenti e concentrati sui calci piazzati.
Sulle palle inattive non credo conti tanto l’aspetto fisico, ma quello mentale, sia a favore che contro. Fino a poco tempo fa eravamo una squadra che segnava tanto su palle inattive e che subiva pochissime reti; adesso si è invertita la tendenza. Noi dobbiamo ritornare ad invertirla ancora.”
C’è la sensazione che l’uomo davanti alla difesa schiacci troppo la squadra, come era successo contro il Palermo o come è successo a Catania …
“A Catania abbiamo sofferto per 95 minuti, tutti. Io credo che dipenda dall’uomo davanti alla difesa: contro il Palermo credo sia dipeso dalla reazione che hanno avuto i rosanero, che non ci stavano a perdere. Qualsiasi sistemazione avessimo assunto noi credo che il Palermo, da squadra di rango, avrebbe tentato di metterci in difficoltà mentre noi tentavamo di difendere il nostro risultato. Non credo dipenda dall’uomo schierato là.”
Una battuta: i tanti lanci lunghi del Parma sono un segnale che le manca una prima punta di peso?
“No, quando giochiamo con la palla lunga vuol dire che ci muoviamo poco, vuol dire che troviamo pochi sbocchi e, come tutte le squadre, ci si affida al lancio lungo, ma non deve essere una regola per noi, come non deve esserlo per nessuna altra squadra. Non c’è nessun tipo di segnale.
Dovremo cercare di usare il lancio lungo quando necessario, così come usare la palla a terra quando le situazioni di gioco lo richiederanno.”
(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)