Due scenari dal voto sull’aeroporto Verdi, e un paradosso (di Andrea Marsiletti)

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Il giorno del voto del Consiglio comunale di Parma sull’allungamento della pista dell’aeroporto Verdi è ormai imminente (lunedì 9 ottobre).

L’Amministrazione comunale metterà in votazione la sua delibera che esprime un Sì condizionato da venti pagine di prescrizioni, ribadendo il no al trasporto cargo.

Tutto ciò con la premessa che il Comune di Parma è chiamato a esprimere un parere in Conferenza dei Servizi, e che ogni sua valutazione all’interno del recinto aeroportuale non è vincolante ma solo consultiva, quando non mera dichiarazione politica.

A farla da padroni in Conferenza dei Servizi sono lo Stato, la Regione, Enac, Sogeap… tutti schierati a favore dell’allungamento e dei cargo. Bisogna quindi riconoscere che per il sindaco Guerra, privo di potere decisorio in materia, è già un risultato aver ottenuto un cambiamento del progetto (da aeroporto classificato “cargo”, a aeroporto “passeggeri”) e la riduzione dell’allungamento della pista.

Si sentono tante indiscrezioni sul numero delle possibili defezioni tra i consiglieri di maggioranza, ovvero quelli che potrebbero votare contro la delibera della giunta. Il numero massimo di no tra le file della maggioranza sentito in questi giorni è di 7, nelle ultime ore esso sceso a 4 o 5 nei gruppi di Pd e di Sinistra Coraggiosa. 

 

† Dialogo tra Maria Maddalena e Andrea Marsiletti sul lungolago di Tiberiade

 

Gli scenari sono due.

La delibera viene approvata: il Comune va in Conferenza dei Servizi con la posizione di un Sì condizionato all’allungamento della pista e di no di principio ai cargo, portando nuove prescrizioni e rimanendo un soggetto in gioco che può convincere altri e con cui bisogna fare i conti.

La delibera viene bocciata: il Comune va in Conferenza dei Servizi con un silenzio assenso senza aggiungere nuove prescrizione proprie, con un peso inevitabilmente minore essendosi nei fatti dissociato. Il no è l’esito della votazione esplicitamente auspicato dai No Cargo (che fanno la loro partita e tengono alta la tensione, com’è giusto che sia, e guai se ciò non facessero!), e forse paradossalmente anche da Sogeap che spera di veder marginalizzato l’unico soggetto in Conferenza dei Servizi che non vuole i cargo e sopratutto cancellate onerose prescrizioni aggiuntive del Comune a suo carico. Un paradosso che appare fin più paradossale di quello di “Achille e la tartaruga” del filosofo dell’antica Grecia Zenone.

Che fare?

Se il leader comunista cinese Deng Xiaoping lunedì intervenisse in Consiglio comunale a Parma secondo me ripeterebbe la storica frase pronunciata nel 1978 davanti al Plenum del Partito “Non importa se il gatto è bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi“, richiamando alla concretezza e al pragmatismo dopo le utopie velleitarie della Rivoluzione culturale maoista.

 

† Terra Santa 9 – Nei Vangeli portò la croce di Gesù, per gli gnostici morì in croce al suo posto. Simone di Cirene entra nella Storia (di Andrea Marsiletti)

 

All’aspetto tecnico-amministrativo, si aggiunge quello politico.

I più dietrologisti si spingono a intravedere la volontà di taluni di sfruttare l’occasione per far cadere il sindaco (legittima tra i banchi della minoranza), piuttosto che per agevolare il progetto di Sogeap.

La mia opinione è che un dissenso interno alla maggioranza ridotto nei numeri non deve scandalizzare perchè è fisiologico in una coalizione variegata con storie diverse su un tema così controverso e dibattuto, viceversa con un dissenso ampio è difficile pensare non ci saranno conseguenze politiche nell’Amministrazione Guerra.

Andrea Marsiletti