“Ecco come sarebbe Parma guidata da Casa Pound”

confartigianatomaggio

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21/10/2010

New Sensation“, la politica vista dai ventenni e dai trentenni.
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ParmaDaily intervista Pier Paolo Mora, il coordinatore di Casapound Parma. Casapound è un’associazione e movimento politico ascrivibile all’area della destra cosiddetta radicale.

Ultimamente mi pare che di Casa Pound Parma si sente parlare meno. Cosa state covando?
Non si dice, altrimenti la sorpresa dov’ è?

Dai, provochiamo un pò i compagni… “mutuo sociale”, “diritto alla casa”, “politiche sociali”… vi siete messi a fare concorrenza su questi temi alla sinistra, come se questi ultimi di problemi non ne avessero già abbastanza?
Noi non facciamo concorrenza e non vogliamo cercare una guerra fra poveri (CasaPound e l’estrema sinistra)… i nostri progetti vanno verso i cittadini e non contro qualcuno o qualcosa. Più persone siamo ad occuparci di certi temi e meglio è.
Il problema della proprietà della casa è molto serio a Parma e non può essere risolto solo con soluzioni temporanee come i picchetti anti-sfratto; serve una legge che dia il diritto ad avere una casa di proprietà (il mutuo sociale). Le case popolari non sono in numero sufficiente per soddisfare tutte le richieste e non è accettabile che gli immigrati passino davanti in graduatoria agli italiani. Lo Stato ha il dovere di tutelare prima i suoi cittadini.

C’è qualche qualità che riconosci alla sinistra cosiddetta radicale che vorresti diventasse patrimonio anche della destra?
No, assolutamente. Anzi, ho da rimproverargli un’assoluta chiusura mentale che non permette alcun tipo di dialogo con chi la pensa differentemente da loro.
Chi ci guadagna da tutto ciò è chi detiene il potere.

Dopo i tempi turbolenti di qualche tempo fa, come sono quindi oggi i rapporti di convivenza con la sinistra nella nostra città?
Reciproca indifferenza, credo. Una volta gli indifferenti eravamo solo noi.

Immigrazione: cosa distingue la vostra posizione da quella della Lega Nord?
Tutto. Noi vediamo nell’ immigrazione una risorsa per chi la sfrutta come manodopera a basso costo (o in nero) a discapito di lavoratori italiani che andrebbero adeguatamente retribuiti. Non vediamo l’immigrato come un diverso da combattere; è il sistema che lo spinge a migrare che deve essere combattuto.
Ma non è accettabile nemmeno la posizione dell’ estrema sinistra che li accoglierebbe tutti senza distinzione in un Paese che rischia già il collasso, permettendo poi che vengano sfruttati dalle cooperative o dalla Caritas.

Ipotizziamo lo scenario, al momento non molto realistico, che la “destra radicale” riesca a diventare maggioritaria a Parma e ad assumere la guida del Comune. Cosa cambierebbe nei fatti nella nostra città?
Via le case popolari e dentro il Mutuo Sociale per il diritto alla proprietà della casa, e Tempo di essere Madri. Stop a sprechi per stupidaggini quali appalti per inutili metropolitane, adeguamento delle righe blu che oggi sono troppe ed illegali e via subito i varchi elettronici.
Riqualificazione del centro storico soprattutto a livello commerciale considerato che ormai è un deserto, e riqualificazione dei quartieri a rischio degrado dei quali ormai nessuno sembra più accorgersi. 

                                                                                     Andrea Marsiletti

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