
03/12/2012
h.17.30
Permane recessivo il quadro dell’industria parmense nel secondo trimestre dell’anno, con l’unica eccezione del settore alimentare. La situazione si conferma in calo anche per le costruzioni e diventa pesante per il commercio.
Resiste e cresce l’export, unico fattore di tenuta del sistema. E’ questa la fotografia che emerge dal rapporto realizzato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Parma sui dati dell’indagine congiunturale del secondo trimestre 2012, condotta da Unioncamere Italiana, Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con le Camere di Commercio, attraverso interviste telefoniche su un campione rappresentativo di imprese.
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
L’industria in senso stretto è entrata in un nuovo ciclo recessivo: tutti gli indicatori si confermano di segno negativo a eccezione delle esportazioni il cui andamento è tuttavia apparso in rallentamento rispetto al trend dei mesi precedenti. L’alimentare è l’unico comparto a crescere in tutte le dimensioni dell’analisi rispetto al secondo trimestre 2011: fatturato a +3,1%, fatturato estero +9,1%, produzione + 0,3%, ordini +3,4% e ordini dall’estero a +10,7%.
Le imprese piccole, tra i 10 e i 49 dipendenti, soffrono un po’ meno di quelle minori (tra 1 e 9 dipendenti) ma anche di quelle più grandi (tra i 50 e i 499 dipendenti): il calo del fatturato per le prime è del -2,7%, per le seconde del -6,4%, per le ultime – 3,9%. La produzione dell’industria in senso stretto di Parma ha registrato una diminuzione del 4,3 per cento.
Il calo produttivo è stato determinato da tutte le classi dimensionali, in particolare la piccola dimensione, fino a 9 dipendenti, che ha accusato un decremento pari al 6,5 per cento. Nelle imprese più strutturate, da 50 a 499 dipendenti, la produzione è diminuita del 4,6 per cento. Le medie imprese, tra 10 e 49 dipendenti, hanno risentito anch’esse della sfavorevole congiuntura, evidenziando una flessione produttiva più contenuta (2,9 per cento).
Il fatturato ha ricalcato l’andamento produttivo. Nel secondo trimestre del 2012 è stata registrata una diminuzione del 3,9 per cento, ampliando la perdita del 3,1 per cento dei primi tre mesi del 2012. Il calo provinciale è stato leggermente più inteso di quello regionale (-3,7 per cento). Anche la domanda ha espresso un deciso calo. Nel secondo trimestre del 2012 è apparsa in diminuzione del 4,5 per cento e in peggioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-1,2). Anche in questo caso la flessione provinciale degli ordini è apparsa più accentuata rispetto alla diminuzione regionale (-4,2 per cento).
Se si analizzano i soli ordini pervenuti dall’estero, si ha un incremento tendenziale dell’1,6 per cento, in controtendenza con l’andamento della domanda complessiva. Tra i settori di attività si sono distinte, oltre alle industrie alimentari, quelle della moda (+5,7 per cento). Al contrario, appare particolarmente critico l’andamento della domanda estera nel comparto meccanico: -7 per cento per le industrie del trattamento metalli e -2,1 per quelle meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto.
Le esportazioni hanno rappresentato, insieme agli ordini del mercato estero, l’altra nota positiva della congiuntura industriale del secondo trimestre del 2012. Nei primi sei mesi del 2012 l’incremento tendenziale è stato però soltanto dell’1,2 per cento, in calo rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+2,3 per cento). Anche per le esportazioni Parma si distingue per un incremento inferiore rispetto a quello evidenziato dall’Emilia-Romagna (+1,9 per cento).
ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Per l’artigianato, il secondo trimestre si è chiuso con un bilancio nuovamente negativo. La scarsa propensione all’estero, tipica delle piccole imprese, e la crisi della domanda interna rappresentano forti ostacoli alla ripresa del settore. La produzione è diminuita del 6,9%, le vendite hanno fatto registrare un -6,7%, la domanda si è contratta del 9,1%. La domanda estera ha registrato un aumento del 3,3 per cento. Le poche imprese artigiane esportatrici manifatturiere hanno evidenziato una crescita tendenziale del 3,1 per cento, migliorando il trend positivo dei dodici.
INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI
Il secondo trimestre del 2012 nell’industria delle costruzioni è stato caratterizzato da un andamento ancora negativo che prolunga la fase recessiva. Il volume d’affari è diminuito tendenzialmente del 2,5 per cento, in attenuazione rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-6,8 per cento). In Emilia- Romagna si registra una situazione meno pesante, con una flessione di solo mezzo punto percentuale, mentre nell’intero paese il calo ha superato l’11 per cento.
COMMERCIO AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio in provincia di Parma sono diminuite mediamente del 7 per cento nei confronti dello stesso periodo del 2011, ampliando il calo del 4,3 per cento del trimestre precedente. Il basso profilo delle vendite provinciali è stato determinato da tutte le classi dimensionali. Gli esercizi minori soffrono maggiormente, con flessioni pari al 9,4 per cento per la piccola distribuzione (1-5 dipendenti) e all’8,0 per cento per la media distribuzione (6-19 dipendenti), mentre la grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) registra un calo tendenziale meno pesante (-2,6 per cento).