Emergenza maltempo, i consiglieri regionali Daffadà e Molinari depositano un Question time

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Il maltempo di domenica e lunedì, le piogge torrenziali, gli allagamenti che hanno colpito il territorio dall’Appennino alla Bassa nelle provincie di Parma e Piacenza hanno lasciato un bilancio pesantissimo di frane e smottamenti. Danni pesanti alla viabilità con il ponte travolto dalla furia dell’acqua a Sivizzano sul torrente Sporzana, il distacco dei massi della parete rocciosa sulla Sp116 Cento Laghi la chiusura delle strade provinciali Sp15, Sp19 e la Sp 54 delle Terme, mentre nel piacentino dove a Bettola, Ottone, Farini e Ferriere le scuole sono rimaste chiuse anche nella giornata di martedì, sono state particolarmente colpite la Val Nure e la Val d’Aveto.

Con il Question Time depositato, che verrà presentato in Assemblea regionale i consiglieri Daffadà e Molinari chiedono quali siano gli interventi in corso per risolvere l’emergenza e quali provvedimenti verranno adottati nello specifico per risolvere le criticità presenti sul territorio.

 

† Terra Santa 10 – Il “velo di Veronica”, un’altra stella femminile che brilla nella cristianità (di Andrea Marsiletti)

 

«Sono vicino alle popolazioni e agli amministratori e a chi è sul campo per verificare la situazione, mettere in sicurezza i versanti, riattivare la viabilità. Ringrazio tutti coloro che si sono messi a disposizione, dai volontari agli uffici tecnici – commenta il consigliere Daffadà che ha effettuato un sopralluogo in Val Sporzana teatro della caduta del ponte – credo che oltre ad auspicare finanziamenti adeguati per il ripristino dei territori, occorra davvero, di fronte alla complessità dei fenomeni, aprire un confronto serio su cosa dobbiamo fare, perché la prevenzione funzioni. Oggi, come ci ha insegnato don Moroni, a cui l’Università ha intitolato la Cascina Ambolana, non esiste un’analisi degli ecosistemi che possa prescindere dalla presenza dell’uomo, dalle dinamiche sociali ed economiche; dobbiamo avere la consapevolezza che il territorio è un corpo delicato e la difesa del suolo deve percorrere strade nuove. La nostra provincia è attraversata dai bacini di Ceno, Taro, Parma, Baganza ed Enza e la sfida è quella di migliorare la sicurezza su un territorio che è il secondo per vastità di tutta la Regione. È il momento di affrontare la fragilità idrogeologica anche affidandosi ai tanti attori locali che vivono il territorio e hanno dato la disponibilità in questi anni».

Gian Luigi Molinari consigliere eletto a Piacenza aggiunge:« È necessario chiedere lo stato di calamità per intervenire con urgenza. I danni sono enormi e non possiamo permetterci che siano le amministrazioni locali a provvedere. È ora di affrontare il tema dell’Appennino in modo serio: occorrono soldi non solo per i ripristini, ma anche per la manutenzione del territorio. Si devono programmare sia i grandi interventi sia la manutenzione ordinaria, compresa la pulizia degli alvei, che potrebbe essere gestita da imprese locali di montagna. Occorre inoltre individuare tecniche adeguate a fronteggiare questi eventi ormai diventati fenomeni ordinari».

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