Finanziamento e ruolo dei partiti

SMA MODENA
lombatti_mar24

22/06/2013

Rimettere al centro la politica passando dai partiti, strumento indispensabile e imprescindibile in una democrazia moderna, ma senza nascondersi e con ben chiari limiti e responsabilità delle attuali forze in campo.
Nel dibattito sul finanziamento ai partiti organizzato dal Senatore del Partito Democratico Giorgio Pagliari e svoltosi nel tardo pomeriggio di ieri presso la Corale Verdi, i temi affrontati sono stati numerosi, e non solo inerenti al delicato tema del sostegno pubblico a queste forme di organizzazione.
Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato oltre a Pagliari anche il costituzionalista Antonio D’Aloia, Sergio Manghi, sociologo, e Nicola Antonetti, politologo e che è stato moderato dal giornalista della Gazzetta di Parma Gian Luca Zurlini, si è infatti discusso, oltre che dell’opportunità del finanziamento pubblico e delle modalità con cui questo può e deve avvenire, anche della necessità di un profondo ripensamento, nella società attuale, della forma partito. “La forma partito – sostiene Antonetti – ha ragioni sociali precise, compie la selezione della classe dirigente, si occupa di organizzazione e indirizzo. Dobbiamo chiederci dunque se i partiti non sono venuti meno a questi obblighi. Oggi sempre più spesso la selezione viene fatta dall’alto”.
E alle conseguenze si può rispondere, secondo Manghi, solo con un atto di forte coraggio. “Se i partiti vogliono rinascere – afferma – devono ritrovare una capacità di pensiero e una autonomia di azione. E il finanziamento deve essere in grado di badare molto a quello”. Una visione confermata e sottolineata dal Senatore Pagliari, e sottintesa nel disegno di legge sui partiti da lui presentato in Senato alcune settimane fa. “I partiti hanno rinunciato a fare politica – afferma – Hanno rinunciato a fare le scelte, non si fa più proposta, rinunciando a quel ruolo che è proprio della politica e che la gente chiede ai partiti di avere”.
Urgenza di riformare che deve però, secondo il costituzionalista D’Aloia, essere accompagnata da forme di sostegno ai partiti. “Ci troviamo di fronte all’incapacità dei partiti di far comprendere che una quota di finanziamento pubblico è fondamentale – afferma – Perfino negli Stati Uniti, dove è stato tolto ogni limite al finanziamento privato, si sta tornando a parlare di finanziamento pubblico. Ed è importante che i partiti continuino ad essere gli attori fondamentali della Costituzione e della democrazia. Per questo dobbiamo continuare a credere nella loro importanza”.

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