
È stata intitolata al dr. Paolo Chiesi, scomparso lo scorso 5 marzo, la sala dell’Ospedale Regionale della Provincia di Ngozi, in Burundi, utilizzata per la Kangaroo Mother Care: la cerimonia, con l’apposizione di una targa commemorativa, ha visto la partecipazione del Direttore dell’Ospedale; di Sua Eminenza mons. Georges Bizimana, Vescovo della Regione di Ngozi; del prof. Ezio Maria Padovani, referente per il Burundi della Onlus Amahoro Pro Africa; e di Massimo Salvadori, Coordinatore della Fondazione Chiesi.
Proprio della Fondazione Chiesi, attiva nel settore della cooperazione internazionale sanitaria, il dr. Paolo Chiesi è stato fondatore e Presidente dal 2005 al 2021, facendosi promotore di iniziative per migliorare l’accesso a cure di qualità per i pazienti affetti da malattie croniche respiratorie in America Latina e per i neonati, con le loro madri, nell’Africa Subsahariana.

Il Burundi è uno dei Paesi più piccoli e, al contempo, più densamente popolati (12,2 milioni di persone) e poveri dell’Africa Orientale. Il sistema sanitario del Burundi, nonostante i notevoli progressi, è ancora deficitario, con strutture sanitarie a volte inadeguate e poco accessibili, soprattutto nelle zone rurali.
Il legame tra la Fondazione Chiesi e il Burundi risale alla decisione del dr. Paolo Chiesi di attivare progetti sanitari in questo Paese su stimolo del prof. Ezio Maria Padovani, per anni Direttore dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale al Policlinico di Borgo Roma, Verona, e poi referente per il Burundi di Amahoro Pro Africa, associazione onlus che opera nella provincia di Ngozi, offrendo il proprio supporto e la propria collaborazione per progetti di sviluppo, crescita e solidarietà sociale, in particolare nel campo sanitario, assistenziale e formativo.

Alla base della decisione del dr. Paolo Chiesi in particolare un dato: nonostante i progressi fatti registrare negli anni, in Burundi il tasso di mortalità neonatale rimane alto, con più di 20 bambini morti ogni mille nati vivi, ancora lontano dal traguardo fissato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile di 12 neonati morti ogni mille nati vivi.
Di qui la scelta della Fondazione Chiesi di affiancare Amahoro Pro Africa in Burundi, attivando, a partire dal 2015, progetti di cooperazione con l’Ospedale Regionale della Provincia di Ngozi, il territorio con il più alto tasso di nascite premature del Paese (24,1%). In questa struttura (dati 2022), i parti annuali sono oltre 3.700, con più di 300 bambini nati prematuri o fortemente sottopeso.
In questo contesto, la Fondazione Chiesi ha promosso l’adozione del modello NEST – Neonatal Essential Survival Technology, un approccio a 360 gradi al miglioramento delle qualità delle cure essenziali neonatali. Nel 2019, inoltre, ha reso possibile la creazione di un Centro per la Kangaroo Mother Care (KMC), un metodo, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, grazie al contatto pelle-a-pelle precoce, continuo e prolungato tra il neonato e la madre, risulta efficace nel promuovere la salute e il benessere dei piccoli e delle loro mamme. Il centro KMC, che dispone di sette posti letto, è collegato con il reparto di neonatologia. Sempre dal 2019, l’Ospedale dispone di un servizio di terapia intensiva neonatale con 50 culle.

«Siamo orgogliosi che la Direzione dell’Ospedale Regionale della Provincia di Ngozi abbia deciso di intitolare al dr. Paolo Chiesi il proprio Centro KMC, che nel 2022 ha accolto 171 neonati, tutti capaci di vincere la sfida per la propria vita – afferma Massimo Salvadori, Coordinatore della Fondazione Chiesi. – Si tratta di un centro molto importante per la diffusione del ‘Metodo Canguro’ in Burundi, tanto da essere stato riconosciuto nel 2023 dal Ministero della Salute del Paese come centro nazionale per la formazione della KMC. L’anno scorso qui sono stati formati i referenti KMC, un medico e un infermiere operanti in altri cinque ospedali regionali del Burundi».
La cerimonia di intitolazione dello spazio KMC dell’Ospedale Regionale della Provincia di Ngozi al dr. Paolo Chiesi è stata anche l’occasione per annunciare la costruzione, entro la fine del 2024, di un centro per l’accoglienza dei familiari dei neonati ricoverati nella locale terapia intensiva, un progetto finanziato in toto dalla Fondazione Chiesi, grazie alle donazioni raccolte in memoria del dr. Paolo Chiesi.
«Nel rispetto dei valori che il dr. Paolo Chiesi ha sempre portato avanti in vita, la Fondazione continuerà a impegnarsi a favore del Burundi, facilitando l’accesso a una sanità di qualità – continua Massimo Salvadori -. Intendiamo farlo facendo tesoro dei due insegnamenti più preziosi che il dr. Paolo Chiesi ci ha lasciato: la semplicità, che si traduce nella convinzione che anche i cambiamenti più importanti passano attraverso le piccole conquiste quotidiane, e l’umiltà, intesa come apertura nei confronti dell’altro e capacità di ascolto. Ogni attore porta valore e va quindi coinvolto, se si aspira a raggiungere traguardi ambiziosi».