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26/08/2010
h.15.10
Il Parmigiano reggiano ma anche i cereali biologici, come grano tenero, grano duro e orzo. Sono questi i prodotti del territorio al centro di tre progetti di filiera che riguardano le zone collinari e montane del Parmense finanziati dal Psr, il Programma di sviluppo rurale. La Regione Emilia Romagna ha infatti approvato nei giorni scorsi la graduatoria dei progetti di filiera che potranno accedere ai finanziamenti: 12 progetti che riguardano la provincia di Parma per un investimento di oltre 52milioni di euro, di cui oltre 14mln di contributi pubblici.
“Questi progetti dimostrano che c’è voglia di reazione e di scommettere in montagna, non solo da parte dei rappresentanti del mondo agricolo organizzato e dei produttori ma anche delle Istituzioni – ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, presentando le iniziative questa mattina nell’Ente di piazza della Pace -. Tutti e tre puntano sull’aggregazione, uno strumento indispensabile per le sfide future, ma bisogna ricordare che aggregarsi non significa uniformarsi: nessuna realtà deve infatti perdere la propria identità, altrimenti si andrebbe a impoverire tutto il territorio”.
“Quando la Regione è partita con l’idea di questi progetti di filiera, non sapevamo se e come avrebbero risposto le imprese del Parmense – ha sottolineato il dirigente in staff al Servizio Agricoltura della Provincia Vittorio Romanini -. Se si pensa che su 70 progetti approvati dalla Regione, ben 12 si riferiscono al nostro territorio, direi che possiamo davvero essere soddisfatti della risposta dei nostri imprenditori”.
In particolare, i due progetti che riguardano il Parmigiano, il “Progetto di Filiera 42” del Consorzio Oasi Nevianese e il “Progetto di Filiera 43” promosso dal Consorzio Produttori Monti Parma, hanno l’obiettivo di promuovere la commercializzazione diretta del formaggio, in modo da recuperare parte del prezzo di vendita, aumentare il reddito dei caseifici e delle imprese agricole, incrementare la qualità del prodotto, ridurre i costi e migliorare le condizioni di lavoro e sicurezza dei lavoratori.
Il terzo progetto finanziato dal Psr, il “Progetto di Filiera 33” promosso dalla ditta Conti Angelo di Conti Marco, riguarda invece la filiera dei cereali biologici delle zone collinari e montane del Parmense e ha l’obiettivo di ottenere una maggior competitività sul mercato delle aziende agricole, valorizzare i prodotti biologici del territorio e riscoprire gli “antichi sapori”.
Diverse le realtà interessate dai tre progetti: il “Progetto di Filiera 43” coinvolge alcune aziende agricole produttrici di latte con le loro cooperative di trasformazione, il Consorzio Agrario di Parma e cinque caseifici; il “Progetto di Filiera 42” interessa tredici aziende, due caseifici sociali e una latteria sociale; nel “Progetto di Filiera 33” sono invece coinvolte undici aziende agricole e due mulini.
“Questi progetti sono il frutto di un grande lavoro di squadra e di una nuova consapevolezza degli imprenditori agricoli del nostro territorio: unire le forze, fare sistema è una condizione essenziale per ottenere grandi risultati”, ha detto il presidente della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno Luigi Bassi.
I tre progetti sono stati presentati questa mattina dai rappresentanti legali delle imprese capofila: Giordano Bricoli per il “Consorzio Oasi Nevianese”, Pier Luigi Bontempi per il “Consorzio Produttori Monti di Parma” e Marco Conti per la ditta “Conti Angelo di Conti Marco”.
“Questa è una sfida importante soprattutto per le piccole realtà montane e dimostra la volontà dei nostri imprenditori di mettersi in gioco e guardare con fiducia agli investimenti futuri – ha detto Giordano Bricoli, che ha aggiunto: “Il progetto del Consorzio mira allo sviluppo di nuovi mercati sia in Italia che all’estero e ha l’obiettivo di commercializzare direttamente il Parmigiano Reggiano, così da penetrare i mercati che non sono ancora stati indagati fino in fondo”.
“Il progetto del Consorzio Produttori Monti di Parma ha l’obiettivo di ottenere una maggiore ridistribuzione del reddito ai caseifici e alle aziende agricole – ha spiegato Pier Luigi Bontempi -. È importante che ben cinque caseifici del territorio abbiano deciso di aggregarsi allo scopo di mantenere le produzioni locali, migliorare le proprie strutture per la fienagione o per l’allevamento dei bovini, cercare vie diverse di commercializzazione”.
“Il nostro progetto riguarda la filiera dei cereali biologici delle zone collinari e montane e punta ad aggregare le aziende agricole e favorire lo sviluppo dei prodotti biodiversi”, ha affermato Marco Conti.
Alla conferenza stampa in Provincia erano presenti anche Andrea Gennari di Confcooperative che ha voluto rimarcare la grande partecipazione a questi progetti: “È un piacere vedere la voglia di costruire di tante persone, una voglia dimostrata fin dall’inizio, anche durante la fase di progettazione”; Giovanni Bertocchi, assessore alle Attività economiche del Comune di Varano Melegari, che ne ha sottolineato l’importanza: “Grazie a questi progetti vengono messe in evidenza molte produzioni di nicchia del nostro territorio”; mentre l’assessore alle Attività produttive del Comune di Fornovo Francesco Rossi ha evidenziato come “sia necessario diffondere la cultura della filiera in tutte le imprese del territorio: questi progetti devono infatti essere solo l’inizio di una strategia virtuosa che coinvolga tutti i nostri prodotti tipici”.