
11/08/2009
h.16.20
(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)
“Forza Parma, Forza Parma questo è il grido di battaglia” cantavano i Cadetti di Stok. Lo stesso inno tanti anni dopo l’ha suonato, a modo suo, un tifoso della Curva Nord.
Antonio Benassi, quello di Piovani e di Dito qui, alla presentazione della squadra sabato 8 agosto al Tardini, ha eseguito la “sua” versione di “Forza Parma”, un’idea partita dai Boys e che il cantante parmigiano ha accolto subito: “Già, importante riscoprire la propria storia, le proprie tradizioni. Un’emozione gigantesca per me che sono tifoso e abbonato da trent’anni in curva”.
Ecco, appunto. Cosa ha voluto dire per Benassi girare con microfono e chitarra in mezzo al campo ricordando a tutti qual è il grido di battaglia dei Crociati?
“L’emozione è stata fortissima, nel corridoio per entrare allo stadio non vedevo l’ora di andare sotto ai tifosi. Ognuno può immaginare per uno che si è fatto C-B-C-B-A, e ancora B e poi ancora A, che ha sofferto in tante partite per il Parma, poter entrare in campo e cantare l’inno del Parma”.
Ora?
“Ora mi aspetto che questo inno sia “usato” il più possibile e non finisca nel dimenticatoio. Aggiungo anche che se e quando il Parma mi chiamerà per fare qualcosa, per la squadra e per i suoi tifosi, io risponderò sempre volentieri”.
Sorpreso di questo successo scoppiato un po’ improvvisamente?
“A dir la verità ho sempre avuto un buon seguito. In questi mesi la novità è che sono finito sui giornali. Tutti sappiamo cosa vuol dire l’eco dei media nel mondo dello spettacolo. Però a dir la verità anche prima, durante i concerti, avevo un buon riscontro di pubblico e anche tanti consensi.
Quindi come dicevo sono apparsi i primi articoli e questo ha contribuito a farmi conoscere. Se mi ha fatto piacere? Certo, anche se non ho capito le polemiche sulle Ragazze di Mantova. Mi sono sembrate un po’ gratuite”.
Cosa ti aspetti da questo campionato?
“Salvezza tranquilla e battere la Juve, in ordine di importanza. Non baratterei la seconda con la prima”.
I tuoi campioni?
“Di ieri Barbuti e Brolin. Oggi il mio preferito è Paloschi”.
Quale l’emozione più grande in trent’anni da tifoso?
“Sanremo, 1983/84, promozione in B con Perani e quella in A con la Reggiana”.