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27/07/2010
h.14.30
Cosa pensano, cosa sentono, come vivono gli adolescenti immigrati, quelli di seconda generazione che affollano le nostre scuole, che parlano italiano dalla nascita, magari con l’accento della città dove vivono, ma che parlano anche la lingua dei paesi d’origine, dei loro genitori? Racconta in modo autentico l’Italia di oggi, senza buonismi e luoghi comuni, ‘Fratelli d’Italia’, il documentario del 32enne Claudio Giovannesi, premiato al Festival del Cinema di Roma con una menzione speciale nella sezione Extra, che chiude la rassegna ‘Accadde domani’ all’Arena estiva del Cinema Edison d’essai mercoledì 28 luglio alle 21.15.
Arin Delbaci è un rumeno di 17 anni, ha un rapporto complicato con i compagni di classe e con la prof di italiano, dai quali sente di non essere accettato. Masha Carbonetti è bielorussa e ha 18 anni, adottata da una famiglia italiana, vorrebbe partire per incontrare il fratello che è rimasto nella sua patria d’origine.
Nader Sarhan, egiziano di 16 anni è nato a Roma ed è innamorato di una ragazza italiana contro il volere dei suoi genitori. Uno scandalo soprattutto per la madre, la quale teme la modernità del figlio, che parla il più coatto dei dialetti romani, e potrebbe contaminare le sue figlie educate ovviamente secondo le regole islamiche.
Il ragazzo egiziano sorprende anche per le sue frequentazioni in ambienti di destra e per i suoi slogan contro neri e ebrei. Alin, Masha e Nader vengono ripresi dal regista nei loro diversi contesti ambientali finché la cinepresa diventa per loro quasi un soprammobile. “Sono stato per mesi sui banchi di scuola del Toscanelli insieme con l’operatore per girare tutto e diventare quasi invisibile ai ragazzi”, ha detto il regista.