
“Se governa la Lega le Forze dell’Ordine si sentono più garantite e i delinquenti meno. Se governa la sinistra, il contrario. Il 26 gennaio in Emilia-Romagna si è chiamati a scegliere anche tra due visioni diverse anche di Sicurezza”, dice Giancarlo Giorgetti ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in quello che scherzando definisce “Governo Salvini I”, e vicesegretario del Carroccio, nel corso di una conferenza stampa a Parma insieme ai deputati Simona Bordonali, ex assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia e Massimo Garavaglia, già viceministro dell’Economia e assessore al Bilancio lombardo.
“La politica è anche compromessi – aggiunge Giorgetti – ma senza protagonisti capaci di compiere atti coraggiosi, come Salvini da ministro, non cambia mai nulla. Invece lui facendo cose che tutti volevano, ma che tutti pensavano impossibili ha cambiato la politica nazionale e ed europea sull’immigrazione. Anche Lucia Borgonzoni è una che ha capacità e coraggio: l’ho vista da sottosegretario mettere in riga burocrati di mestiere o tenere testa alla Francia sulle celebrazioni per i 500 anni della scomparsa di Leonardo. Alla guida della Regione farà bene”.
“La politica della Lega – spiega Giorgetti – nasce in mezzo alla gente e porta nelle istituzioni una politica concreta e coraggiosa. Questo è il segreto del successo di Salvini e della Lega: persone normali, che portano nelle istituzioni i problemi concreti delle persone. A sinistra pensano di poter governare per diritto di sangue, senza rispetto per il popolo, noi portiamo una possibilità di riscatto agli emiliani romagnoli. Lucia Borgonzoni riporterà i bisogni della gente al centro delle politiche della Regione”.
“Quando eravamo al governo – aggiunge Massimo Garavaglia – abbiamo puntato sulla semplificazione e abbassato le imposte per i piccoli, come partite iva e artigiani. Il risultato è stato 1 miliardo e mezzo di gettito fiscale in più e sarebbe andata ancora meglio se ci avessero fatto estendere la flat tax fino ai 100 mila euro. Il nuovo governo ha fermato tutto. Così come per la cedolare secca per i negozi sfitti per dare respiro al commercio e bloccare il degrado nei centri storici. Appena arrivato al governo il PD l’ha tolta”.
“In Lombardia abbiamo tolto l’addizionale sul metano – prosegue l’ex viceministro all’Economia – in Veneto non c’è l’Irpef regionale, in Emilia invece la usano per coprire il buco in Sanità. Non ve l’hanno detto?”
“Senza la presunzione di voler insegnare niente a nessuno – attacca Simona Bordonali – credo che l’assenza di un Assessore alla Sicurezza e polizia locale in Emilia-Romagna sia segno di una sottovalutazione del problema e del ruolo di fondamentale coordinamento che può avere la Regione. Inoltre, la Polizia locale è polizia giudiziaria, può già arrestare i delinquenti. Molti sindaci del PD preferiscono invece limitarsi a fargli fare multe ai cittadini. Sono certa che Lucia Borgonzoni darà una svolta in questo senso”.
“Quando ero assessore alla Sicurezza in Lombardia – prosegue la Bordonali – ho potuto fare interventi concreti sul territorio: per esempio abbiamo finanziato una rete di videosorveglianza integrata con le Forze dell’Ordine su quasi tutto il territorio regionale, con l’arrivo di Salvini al governo siamo riusciti a sottoscrivere un protocollo con il Ministero dell’Interno (fino a quel momento rifiutato prima da Alfano, poi da Minniti) che prevede formazione, scambio di dati tra le Forze dell’Ordine (Sdi) e sale operative in rete”.
Erano presenti i candidati della Lega alle elezioni regionali Fabio Rainieri, Emiliano Occhi, Nicoletta Napoli, Giulia Chiussi, Maria Pia Piroli.