Giorno della Memoria in Regione. Maurizio Fabbri: “Vogliamo difendere i nostri valori di libertà”

SMA MODENA

Mostre fotografiche, film, documentari, fumetti, teatro: viale Aldo Moro si è trasformata in un presidio di memoria ricca di tante iniziative con un unico filo conduttore: le donne nella tragedia della Shoah

Emilia, Annunziata, Charlotte: è dedicata a loro, simbolo di tutte le donne che si sono ribellate alla Shoah, la Giornata della Memoria 2025 organizzata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna che si è tenuta oggi in viale Aldo Moro con protagonisti oltre 300 studenti e studentesse emiliano-romagnoli. A 80 anni dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dei soldati sovietici e dalla contestuale scoperta dell’orrore della Shoah, l’Assemblea legislativa ha deciso di ricordare le vittime della “soluzione finale” partendo da quelle donne che provarono a opporsi alla violenza nazista.

A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri che ha ricordato come si debbano difendere “i valori di libertà, giustizia e umanità. Difenderli a scuola, nelle istituzioni, con i nostri e le nostre vicine di banco, gli amici e le amiche, ovunque, nella quotidianità privata e pubblica. Lo sterminio non è qualcosa di estraneo all’uomo, appartenuto a un remoto e lontano periodo polveroso della storia, in bianco e nero, ma è un richiamo vivo all’interpretare l’oggi con consapevolezza, per costruire un futuro migliore, libero da odio e intolleranza”.

Il presidente Fabbri, inoltre, ha sottolineato come, grazie ai progetti Concittadini nonché Viaggi della Memoria e Viaggi attraverso l’Europa, l’Assemblea legislativa “ogni anno consente a migliaia di studenti e studentesse dell’Emilia-Romagna di visitare i luoghi simbolo della Memoria e dell’Europa. L’obiettivo è quello di diffondere una cultura di memoria e di pace, lo sviluppo della cittadinanza attiva e far conoscere la storia dell’integrazione europea. Solo nell’anno scolastico appena concluso sono stati 34 gli istituti scolastici che hanno potuto visitare, studiandoli, i luoghi della Shoah e dal 2020 al 2024, sono stati stanziati più di due milioni e mezzo di euro per progetti che hanno coinvolto centinaia di scuole e circa 18 mila ragazzi e ragazze in tutta l’Emilia-Romagna”.

Sulla stessa linea l’assessore regionale alla Cultura Gessica Allegni, “Viviamo in un mondo con ancora troppi conflitti e per affrontare questa situazione occorre investire sulla scuola”, e i consiglieri regionali Luca Sabattini, “La memoria per essere davvero tale deve sedimentarsi dentro ognuno di noi”, Annalisa Arletti, “Complimenti ai bambini di Carpi per questo bellissimo lavoro”, Giovanni Gordini, “È giusto che facendo questo lavoro gli studenti si siano fatti molte domande su fatti importanti”, e Maria Costi, “Raccontando la storia di Emilia gli studenti hanno detto che vogliono portarne il nome nel cuore, è una grande promessa”. A fare da apripista della giornata i ragazzi e le ragazze della scuola media primaria Lugli di Carpi (Modena) che hanno realizzato “Le mille Emilia”, mostra allestita in Assemblea legislativa e ispirata al libro “Emilia Levi, fiore di speranza”, scritto da Marzia Lodi e Giorgio Carrubba dedicato alla storia di Emilia Levi, bambina assassinata al suo arrivo nel lager nazista di Auschwitz e di cui esiste una sola testimonianza: la pagina dedicatale da Primo Levi in apertura di “Se questo è un uomo”.

Un momento toccante, durante il quale i ragazzi hanno raccontato le emozioni provate nello studiare la vita di Emilia Levi mentre realizzavano la mostra. “La graphic novel e questa mostra su Emilia Levi sono la dimostrazione di come la Memoria si costruisca a partire dalla vita di tutti”, ha spiegato il sindaco di Carpi Riccardo Righi. Sulla stessa linea il direttore generale dell’Assemblea legislativa Leonardo Draghetti, cha ha ricordato come “l’Assemblea realizza e promuove progetti e attività culturali, rivolti in particolare al mondo della scuola, per favorire lo studio, la formazione e la riflessione sul significato attuale della memoria, sull’importanza dell’impegno civile e dei valori di libertà e democrazia”.

Gli studenti modenesi sono stati protagonisti anche della visita all’Aula dell’Assemblea legislativa durante la quale la Garante dei Minori Claudia Giudici ha spiegato loro quali siano i diritti dell’infanzia e di come nella tragedia della Shoah siano stati cancellati. “È importante educare le nuove generazioni alla conoscenza della storia e alla consapevolezza dei propri diritti. Il ricordo di Emilia Levi ci insegna che quando i diritti vengono negati, le conseguenze sono terribili. Ma ci insegna anche che, con l’impegno di tutti, possiamo costruire un mondo in cui nessun bambino venga mai più lasciato indietro”, sottolinea Claudia Giudici.

La memoria e la condanna della Shoah non hanno confini e così dopo gli studenti modenesi è stato il momento dei giovani ravennati e bolognesi protagonisti di “Artiste e ribelli. Donne che hanno scritto la memoria”, il secondo appuntamento della giornata organizzata in Assemblea legislativa. Nella Sala Fanti di viale Aldo Moro è stato presentato il fumetto “Annunziata Verità” dedicato all’omonima staffetta partigiana faentina protagonista del saggio storico “La ragazza ribelle” di Claudio Visani. “Durante la II Guerra Mondiale ci furono donne resistenti, quelle che si ribellarono a quello che doveva essere il loro destino: non accettarono un mondo che le voleva morte”, ha spiegato la direttrice dell’Istituto Parri Agnese Porticasa.

Incentrato, invece, sulla “restituzione” di quanto imparato durante il “Viaggio della Memoria”, compiuto grazie al contributo di viale Aldo Moro, il racconto realizzato degli studenti delle scuole Laura Bassi di Bologna sul viaggio studio da loro effettuato al campo di concentramento di Mauthausen grazie ai progetti dell’Assemblea legislativa. Temi a cui ha fatto eco l’intervento di Marco Minardi (Istituto storico di Parma) che ha ricordato i Viaggi della Memoria realizzati a Parma.

Memoria vuol dire ricordo. E il ricordo avviene anche attraverso l’arte, in questo caso la musica: dopo aver ospitato i ragazzi ravennati e bolognesi, la Sala Fanti si è trasformata in un teatro dove è andato in scena “Vita? O teatro? Omaggio a Charlotte Salomon”, recital durante il quale Eliana Como, sociologa e storica dell’arte, ha presentato la storia della pittrice tedesca Charlotte Salomon, tragicamente uccisa ad Auschwitz nel 1943, mentre la clarinettista Letizia Elsa Maulà ha dato voce alle compositrici scoperte grazie al suo duplice lavoro di ricerca: non solo compositrici in quanto artiste ma anche attiviste nella società a cui appartengono.