
19/02/2013
h.14.00
Intervista a Giuseppe Scotti, avvocato parmigiano, candidato montiano di Scelta Civica alla Camera.
Perché hai scelto di candidarti con Mario Monti? Cosa ti convince della sua proposta?
La disponibilità a candidarmi con Scelta Civica con Monti per l’Italia, mi è stata prospettata attraverso Parma Unita, formazione civica locale nata in occasione delle ultime elezioni amministrative di cui faccio parte e con cui, per la prima volta, sono entrato nell’agone politico.
Ho aderito con entusiasmo ritenendo fosse la naturale continuazione dell’esperienza politica civica recentemente maturata. In Scelta Civica ho ritrovato i valori che mi aveva fatto avvicinare a Parma Unita: rispetto delle regole, legalità, trasparenza, competenza, meritocrazia, talento, solidarietà per citarne solo alcuni.
Di Scelta Civica condivido, inoltre, l’impostazione secondo cui anche la società civile torni ad occuparsi della cosa pubblica e del bene comune. Mario Monti mi convince, soprattutto, per la sua riconosciuta serietà e competenza e per la reputazione di cui gode a livello internazionale. Reputazione internazionale che, in questo particolare passaggio storico, è cruciale per poter svolgere un ruolo adeguato nei diversi scacchieri ed arene globali, tanto in Europa, quanto nel Mondo. Un altro elemento che mi ha convinto è la novità assoluta, il fatto che con Scelta Civica, tra i candidati, non vi sia alcun ex parlamentare.
A Parma come avete organizzato la campagna elettorale?
Scelta Civica è un movimento nuovissimo, fondamentalmente di opinione, sicché per capillarità organizzativa non è certamente paragonabile a partiti tradizionali quali il PD e nemmeno a partiti molto strutturati in rete tipo 5 Stelle. Abbiamo dovuto inoltre scontare l’inesperienza politica.
L’impegno e la presenza di tutti i candidati sono stati essenziali, a ciò si è aggiunto l’aiuto ed il sostegno di alcuni simpatizzanti che hanno consentito l’apertura del Monti Point in via Farini a Parma. Fondamentale è stato anche l’aiuto dell’ufficio stampa gestito da un ottimo professionista quale Matteo Billi.
Come giudichi questa campagna elettorale che ha visto Monti molto “sotto tiro”?
Monti ha ricevuto un mandato preciso nel novembre del 2011, un mandato tecnico ed impopolare di risanare i conti dello Stato: ciò è stato fatto.
Va da sé che quando un incendio è stato spento non si può imputare al pompiere di avere bagnato la casa, la colpa è ovviamente di chi quell’incendio lo ha appiccato. In questa campagna elettorale, si assiste invece ad una grandissima mistificazione ad un tentativo di ribaltamento della verità soprattutto da parte del PDL.
Oggi Monti chiede un mandato politico, cosa diversa dal precedente mandato tecnico ed avendo “sparigliato le carte” è ovvio che sia oggetto di attacchi concentrici di pressoché tutte le altre forze politiche.
Questa campagna elettorale è fortemente condizionata dagli scandali e dalla recessione economica, è una campagna condotta parlando alla pancia degli italiani senza spazio per ragionamenti meditati. In tale contesto, esprimo un senso di forte e crescente preoccupazione per alcune manifestazioni di politica urlata e carica di livore, e contrarietà per una campagna elettorale che ha sdoganato insulti e volgarità lessicale sistematica.
Toglimi una curiosità: ma nella vostre riunioni “montiane” partecipano professionisti, operatori del mondo bancario… Ma viene anche gente “normale”?
Voglio sfatare un falso mito: al Monti Point di via Farini si fermano dai consumatori arrabbiati agli agricoltori delusi, dai pensionati agli studenti, dagli anziani ai giovani passando per i meno giovani, donne, signore e ragazze, insomma tutti. Gente normalissima, in definitiva, come normalissimi sono i candidati parmensi un addetto al servizio legale, un professore universitario, un quadro bancario, un giornalista, un professionista ed un imprenditore. A meno che non si abbia una diversa concezione della normalità.
La gente è stanca delle tasse. Perché dovrebbe votare Mario Monti?
Questa è la grande mistificazione di cui parlavo poco fa, non è accettabile condurre un’analisi prendendo a riferimento solo l’ultimo anno del governo tecnico, prima del novembre del 2011 la pressione fiscale era del 43% cioè una delle più alte in Europa, bisogna poi tenere conto di 20 anni di aumenti della spesa pubblica in conto corrente, della evasione dilagante pari al 17,5% del Pil pari a circa 154 miliardi di Euro oltre che del debito mostruoso accumulato che non lascia e non lasciava grandi spazi a manovre per abbassare la pressione fiscale. Tutto ciò è colpa di Monti? o di chi lo ha preceduto al Governo negli ultimi 20 anni? Monti ha ricevuto un incarico tecnico quello di risanare i conti e lo ha fatto, a duro prezzo, è vero ed ad un prezzo che nessun altro avrebbe voluto pagare.
Scelta Civica è altro ed una novità rispetto al governo tecnico, ora che i conti sono in ordine, essa propone, seriamente, soluzioni programmatiche per uscire, passo dopo passo, dalla recessione: abbattimento del debito, progressiva riduzione della pressione fiscale sul lavoro di giovani e donne, battaglia senza quartiere alla evasione fiscale.
Sono proposte serie, non solo proteste, non promesse, siamo tutti scontenti ma non possiamo farci illusioni circa i prossimi cinque anni dell’economia italiana. Solo con grande responsabilità, serietà, rigore e credibilità internazionale potremo, forse, uscire dal tunnel.
Carlo Cantini