
Colpi di parole è il titolo “che va a segno” del libro dei giovani allievi marconiani del Laboratorio di Scrittura Creativa che, a testimonianza innanzitutto della vocazione civica della loro scuola, hanno elaborato un progetto impegnativo in vista del prossimo centenario della sua fondazione e a trent’anni dalla morte di Falcone e Borsellino.
“Dopo aver indagato la biografia di un testimone di legalità, se ne sono presi cura fino a individualizzarne la storia attraverso un filtro e un vincolo esclusivo, con un racconto circostanziato e puntuale: condizione necessaria di quel rispetto che, se non ripara le ferite, è il risarcimento più forte di una comunità, antitetica all’immunità mafiosa” spiega la professoressa Tiziana Barbieri che ha tenuto il corso. “Spesso – continua – i testimoni di legalità sono morti per aver detto le parole giuste, e le parole, si sa, non sono mai solo parole perché innescano azioni, comportamenti. E anche quei colpi di morte, il tritolo delle bombe con cui la mafia ha mostrato la sua tracotanza, hanno prodotto una sferzata di vita ridestando la società civile spesso indifferente. E ora il miglior modo per ricordarli è incarnare i valori per cui sono morti difendendo la legalità come un bene comune da tutelare tutti i giorni”.
I giovani studenti del Marconi hanno consegnato nei giorni scorsi il loro libro a Chiara Corrao, la nipote di Paolo Borsellino, in via D’Amelio, davanti a quell’ulivo della pace che proprio la madre del giudice volle come segno di un destino diverso per la sua città e, nella stessa straordinaria giornata palermitana, ne hanno dato una copia a Valentina Chinnici e Leoluca Orlando, a Palazzo delle Aquile, in quella sala consiliare dove le lapidi alle pareti sono una metonimia del terrore mafioso, ma anche dell’impegno e della resistenza di una comunità ritrovata.
Grazie ai due reading letterari sui racconti del libro che si sono tenuti al Marconi nell’ambito delle iniziative promosse col sostegno del Comune all’interno del festival Liberavoce, e in Piazzale Picelli, insieme alla Associazione Libera, le parole precise degli studenti sono arrivate a una platea numerosa di persone che dovrà ora farsene testimone.
