Greenways: un modo verde di vivere Parma

30/10/2009
h.19.00

Il Torrente Parma, corridoio ecologico della città e patrimonio di biodiversità, è il nuovo tassello del Progetto Greenways, che collega tre loro le aree verdi della città (e in futuro anche della campagna) con percorsi pedonali e ciclabili.
Questo permetterà ai parmigiani non solo di spostarsi più facilmente e in sicurezza lungo l’asse Nord-Sud da ponte delle Nazioni a ponte Dattaro a piedi e in bicicletta, ma anche di godere dall’alto del verde del greto del Torrente in nuove piste ciclabili e pedonali più ampie e sicure e, nel tratto tra Ponte Verdi e Ponte di Mezzo, da una balconata a sbalzo sospesa sul verde.
Un intervento che guarda al Torrente Parma non come a uno spazio vuoto, ma come al nostro principale corridoio ecologico, molto ricco di specie animali e vegetali. Nel greto del Torrente troviamo infatti una flora e una fauna che possono essere considerati eccezionali all’interno di una città delle dimensioni di Parma.
Un patrimonio di cui il nuovo tratto delle Greenways permette di godere a distanza, senza invaderlo.
Il progetto verrà ampliato in stralci successivi con percorsi ciclabili e pedonali che escano dalla città lungo gli argini del Torrente, collegando il verde della campagna con quello cittadino, e con un attraversamento tra le due sponde del Torrente che sarà un privilegiato punto di osservazione, non invasivo, del patrimonio naturalistico sottostante.
“Con le Greenways – commenta il sindaco Pietro Vignali – Parma diventa sempre più una città in cui non ci sono isole verdi assediate dal cemento, ma una città in cui grandi aree verdi sono collegate tra loro, in un percorso in cui il verde delle campagne entra nel tessuto urbano e lo rende più vivibile per famiglie, anziani, sportivi. Le Greenways sono un’opportunità in più che abbiamo di conoscere e vivere il grande patrimonio ambientale di Parma”.
Il primo stralcio del nuovo percorso vuole ridare respiro al tratto urbano (i vecchi marciapiedi del Lungo Parma da ponte delle Nazioni a ponte Dattaro) del sistema complessivo della viabilità verde, che arriverà a innervare l’intero territorio comunale. Lo farà realizzando una sede adeguata al transito delle bici nei due sensi, larga cioè due metri e mezzo come richiede il Codice della Strada, ed affiancandola con un comodo marciapiede per i pedoni, che potranno così camminare al sicuro senza pericoli.
Una rivoluzione soft, non fatta di infrastrutture clamorose o vistose, ma di un paziente ridisegno di marciapiedi e reinterpretazione degli spazi a disposizione, e la novità di un tratto di balconata a sbalzo verso il Torrente. Rivoluzione soft che però garantirà una buona percorribilità a bici e pedoni lungo tutta la sponda destra, e lungo due segmenti della sinistra, nel tratto in cui il torrente attraversa la città, da Ponte delle Nazioni a Ponte Dattaro: oltre quattro chilometri per la sicurezza e la serenità per i cittadini.
Una “invenzione” progettuale, che comporterà la realizzazione, in stralci, di interventi infrastrutturali, viabilistici e ambientali, per valorizzare il Torrente come straordinaria opportunità di collegamento fra la zona sud e nord della città e come riserva naturalistica, all’interno della quale la fauna e la vegetazione autoctona si sono spinte fino al cuore della città.
La progettazione è stata curata da Canali associati.
L’opera si colloca nel progetto “Greenways Parma”, che prevede anche escursioni all’interno di percorsi naturalistici nel verde urbano con l’ausilio di audio-guide, realizzato dall’assessorato all’Ambiente, in collaborazione con l’assessorato al Turismo e Innovazione tecnologica e con l’assessorato alle Infrastrutture.
“I percorsi Greenways – spiega l’assessore all’Ambiente Cristina Sassi – sono a disposizione di cittadini e turisti per scoprire le aree verdi più significative di Parma. Volutamente abbiamo mescolato,negli itinerari, ambiente urbano e storia della città perché tanti sono ancora oggi i segnali che ci fanno dire che nella storia di Parma è sempre stata attribuita importanza agli spazi verdi”.
“Questo intervento ha una doppia valenza, ambientale e funzionale alla viabilità, afferma l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Aiello. Dal punto di vista viabilistico rappresenta la messa a punto del sistema ciclabile e pedonale che attraversa la città da nord a sud e che interconnette altre piste cittadine. L’attraversamento futuro collegherà in modo veloce due parti lontane della città, oltre a permettere attività di interesse naturalistico”.

Le “Greenways Lungoparma” – Il primo stralcio
L’intervento, una volta effettuate le pratiche amministrative, inizierà a primavera per terminare entro la primavera 2011.
Costo complessivo: 3 milioni 300mila euro.
Il primo stralcio del progetto riguarda appunto il tratto urbano (ponte delle Nazioni – ponte Dattaro), caratterizzato, in particolare dall’esigenza di risolvere i problemi di viabilità ciclabile e pedonale. Prevede un risezionamento dei marciapiedi esterni dei viali lungo la sponda destra, per ricavare percorsi pedonali e ciclabili indipendenti.
La riorganizzazione di questi percorsi pedonali e ciclabili lungo gli attuali marciapiedi dei viali Toschi, Mariotti, Toscanini, Basetti e Rustici in sponda destra, oltre che viale Maria Luigia e l’argine parallelo a Via Langhirano, fino al Ponte Sthendal, in sponda sinistra, s’ispira ad alcuni criteri di fondo.
Innanzitutto, la divisione dei percorsi pedonali da quelli ciclabili e la disposizione del percorso pedonale lungo il parapetto del Torrente e di quello ciclabile verso la sede stradale. Tale disposizione risponde a un’esigenza di sicurezza per i ciclisti, che altrimenti, procedendo a ridosso dell’attuale balaustra (in alcuni casi molto bassa, come ad esempio in Viale Rustici) sarebbero a rischio. Rimane solo qualche limitata interferenza tra percorsi ciclabili e pedonali, in corrispondenza delle aree di attesa e salita-discesa degli autobus. Qui un’apposita segnaletica regolamenterà opportunamente gli incroci, dando naturalmente la precedenza ai pedoni.
Verranno garantite, inoltre, l’effettiva continuità del percorso ciclabile e il rispetto delle sue dimensioni minime (m. 2,50), entrambe condizioni essenziali per un suo effettivo corretto funzionamento, la larghezza dei percorsi pedonali di 1,50 metri (tranne un breve tratto con larghezza 1,30 metri lungo viale Basetti), il mantenimento di almeno tre corsie per il traffico stradale, la minimizzazione dei costi.

Tratto Ponte delle Nazioni – Ponte Verdi
Esiste già una pista ciclabile lungo viale Toschi, a nord del monumento alla Vittoria. Il progetto prevede di ridefinire la pavimentazione del “Lungoparma” nel tratto da Ponte Verdi al monumento, in modo da ottenere una pista che riporti la continuità con la pista esistente e affianchi un percorso pedonale a norma.

Tratto Ponte Verdi – Ponte di Mezzo
Questo tratto è l’unico per il quale la riorganizzazione dei percorsi esige l’esecuzione di un nuovo manufatto. La larghezza della sede stradale di Viale Mariotti è, infatti, insufficiente ad accogliere pedoni e ciclisti in sedi differenziate e di dimensioni adeguate. È necessario pertanto prevedere la realizzazione di una balconata a sbalzo che, affacciata sull’asta del Torrente, possa consentire il transito dei pedoni. L’attuale marciapiede può essere di conseguenza destinato interamente ad ospitare la pista ciclabile.

Tratto Ponte di Mezzo – Ponte Caprazzucca
Il progetto prevede il mantenimento del percorso pedonale nella sua attuale disposizione e la riorganizzazione della pista ciclabile in due corsie separate, divise dal filare degli alberi esistenti. Il contenutissimo allargamento complessivo della fascia ciclopedonale verso la carreggiata veicolare comporta la sottrazione di poche decine di centimetri al marciapiede lato est di Viale Toscanini.

Tratto Ponte Caprazucca – Ponte Italia (sponda destra)
In questo tratto è possibile ricavare lo sdoppiamento dei percorsi pedonale e ciclabile con un semplice ridisegno della pavimentazione dell’attuale marciapiede e delle aiuole contigue.

Tratto Ponte Caprazucca – Ponte Italia (sponda sinistra)
Lungo Viale Maria Luigia la pista ciclabile viene realizzata verso la sede stradale, con un contenuto restringimento dell’abbondante larghezza della stessa. Questo restringimento comporta l’eliminazione di alcuni parcheggi per autovetture (che trovano però ampie possibilità di sosta lungo la parallela Via Monte Santo e lungo le strade perpendicolari di collegamento) e l’aumento del numero di parcheggi per motorini, apprezzabili dai ragazzi che frequentano i numerosi plessi scolastici affacciati sul Viale.

Tratto Ponte Italia – Ponte Dattaro
La larghezza dell’attuale sede stradale di Viale Rustici consente la realizzazione di una pista ciclabile perfettamente a norma verso il lato interno (Est) del filare degli alberi presenti. L’attuale percorso ciclopedonale, oggi a uso promiscuo, può quindi essere destinato a una funzione esclusivamente pedonale senza prevedere opere di sorta.

Stralci successivi e sviluppi futuri
Tratto Ponte Dattaro Ponte Sthendal (sponda sinistra).
Per alleggerire il traffico intenso di Via Langhirano, ancora una volta la Parma ci viene in soccorso suggerendo un nuovo tracciato per bici e pedoni. Lungo quell’argine che, dopo il blocco di case affacciate sul torrente a monte di Ponte Dattaro, corre quasi libero fino a Ponte Sthendal. Offrendosi così come sede ideale sia per una pista ciclabile a doppio senso che per un comodo marciapiede pedonale.

Riprogettando i marciapiedi del Lungo Parma per il transito quotidiano di ciclisti e pedoni, si può immaginare che l’alveo dei Torrenti – la zona più preziosa sotto il profilo ecologico ed ambientale – sia riservato a rilassanti passeggiate anche guidate di tipo naturalistico. Da parte di scolaresche, comitive, ma anche di qualsiasi cittadino interessato. A tale scopo sono state appositamente ideate dall’Assessorato Ambiente le Greenways Parma, escursioni nel verde urbano, Torrente e non solo.

Il programma comprende altri obiettivi, tra i quali:
• Completare le piste, dal tratto urbano verso nord e verso sud, fino ai confini del territorio comunale. E coordinarsi con i comuni limitrofi per proseguire il più lontano possibile.
• Favorire il collegamento tra aree verdi (nella fattispecie Cittadella – Penisola di confluenza Parma-Baganza-Villetta) esistenti e potenziali, e l’accessibilità dal quartiere Montanara alla parte orientale della città, attraverso nuovi percorsi ciclo pedonali est-ovest e soprattutto, connesse da questi, attraverso una nuova passerella ciclo pedonale da sponda a sponda.
Anche per installare nuovi poli di osservazione naturalistica al centro del Torrente, in un’area già oggi di particolare frequentazione faunistica.
• Favorire le escursioni naturalistiche e le visite didattiche guidate lungo il Parco Fluviale grazie alla realizzazione di una rete di stazioni apposite, dotate di spazi di accoglienza, servizi igienici, distribuzione bici, mini biblioteche, aree relax e ristoro.
• Favorire attività creative, che aiutino la frequentazione colta del territorio, in particolare i Torrenti, ed il restauro ambientale di zone particolarmente degradate, ad esempio dove insediamenti industriali anni settanta hanno intaccato il margine già agricolo del Parma e del Baganza.
• Favorire la rinaturazione di zone agricole degradate e nuove vocazioni agricole corrette anche mediante il coordinamento di risorse e incentivi reperibili a livello regionale ed Europeo.

Le “Greenways Parma” – I percorsi già esistenti.
Aspetto innovativo che le caratterizza è l’utilizzo di audio guide, che permettono di conoscere e apprezzare meglio le caratteristiche storico-ambientali dei percorsi; l’uso è facilitato anche da un pieghevole con la cartografia dei percorsi e da un elenco dei brani-tappa. All’interno delle Greenways ci sono percorsi per i pedoni e per i ciclisti, a volte separati a volte sovrapposti, per persone a cavallo, anche per l’osservazione della fauna terrestre e acquatica. La Greenways sono percorribili anche dalle persone con disabilità, grazie ai passaggi in zone senza barriere architettoniche.
Le Greenways finora realizzate, a partire dall’estate 2008, interessano i seguenti ambiti:
1a Parco Ducale, Piazzale della Pace, Giardini di San Paolo,
2a Orto Botanico, Cittadella, Parco del Dono,
3a dal Parco Bizzozero per terminare nell’area di riequilibrio ecologico (ARE), passando per il Bosco di Biocompensazione, per il Giardino Condiviso, per il Giardino dei Poeti e per lo stradello dei “Moros”.

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