“I defunti possono comunicare con noi”

30/10/2009

Trentaseiesima puntata della rubrica di ParmaDaily “Misteri” a cura di Riccardo Zammarchi (clicca qui per leggere le altre).

Come prima cosa le chiederei di presentarsi ai nostri lettori.
Mi chiamo Paola Bettali e da circa 30 anni sto vivendo l’esperienza straordinaria della medianità, che mi ha messo in contatto con ricercatori di varie nazioni. Tutta la mia vita è stata ricca di eventi insoliti, infatti fin dall’infanzia ho avuto la chiara percezione di un’altra realtà parallela alla nostra.
Da sempre ho mostrato tendenze artistiche culminate con mostre personali di pittura e partecipazioni a concorsi nazionali di poesia. Il diploma di liceo artistico mi ha permesso di insegnare, di dirigere una galleria d’arte a Cagliari, mentre il conseguimento della tessera nazionale di giornalista pubblicista mi ha consentito per molti anni la pubblicazione di articoli di critica artistica prima e successivamente di articoli di parapsicologia. La “Gazzetta di Parma”, infatti, ha ospitato per circa dieci anni i miei lavori su questi argomenti.
L’aspetto creativo della mia personalità si è potenziato dopo un’esperienza di pre-morte (NDE o Near Death Experience), causata da un breve arresto cardiaco per shock anafilattico.
Il ritorno da questo “Viaggio nell’Oltre” mi ha aperto nuovi canali della sensibilità, anche con percezioni di realtà fuori dal nostro tempo-spazio. Questo accadeva circa trent’anni fa e in quest’arco di tempo ho avuto la certezza di essere una medium, cioé di possedere la capacità e l’energia per comunicare con altri mondi. A darmi conferma di ciò sono stati anche molti incontri con psichiatri e medici ricercatori in quest’ambito.

Ci parli dell’associazione Filarete. Com’é nata e di cosa si occupa?
A seguito dell’esperienza di pre-morte o NDE si è manifestata in me una fenomenologia paranormale, così straordinariamente insolita da non essere mai stata menzionata in nessun testo. Per capirne di più sono andata in ricerca di persone esperte. Due di queste hanno segnato in modo indelebile la mia vita: il Maestro Tore Benvenuto e la sig.ra Gabriella Alvisi.
Il primo era una persona autorevole a Cagliari e Maestro sapiente di molte realtà paranormali. Questa conoscenza gli era stata trasmessa dal suo Maestro Vincenzo Mura, detto Pope, il quale l’aveva ricevuta a sua volta su ispirazione medianica. Mura aveva fondato a Roma un’associazione detta Filarete, della quale Benvenuto e numerosi intellettuali facevano parte.
Lo scopo di Filarete era la ricerca filosofica, gnostica e trascendente, ma a causa di vari eventi, la sua attività venne sospesa, con incarico a Benvenuto Tore di ripristinarla. Purtroppo però Benvenuto Tore morì prima di coronare l’impegno, lasciando a me quest’incarico. Fu proprio Benvenuto a darmi il primo messaggio medianico e per un caso, che caso non é, da tutta Italia, persone a me sconosciute mi consegnarono i suoi scritti.
Della signora Gabriella Alvisi lessi qualche suo articolo sulla rivista “Arcani” dove lei parlava della sua ricerca spirituale attraverso la registrazione di suoni dall’”Oltre” o “Metafonia”.
Così fissai un appuntamento per conoscere la sua esperienza e i risultati dell’incontro furono straordinari, perché ritrovai con prove d’identità i miei genitori scomparsi da pochi anni. L’Alvisi mi disse che un contatto così chiaro era insolito e che avrebbe portato dei buoni frutti.
Entrambi questi incontri segnarono per sempre la mia coscienza, indicandomi un nuovo percorso.
Farei un torto ad una carissima amica, Adriana Sale Musio, se non le dessi un posto di rilievo nella mia insolita e meravigliosa esperienza. Adriana, dopo aver appreso da me l’arte della metafonia, divenne bravissima e dall’Oltre le vennero trasmesse comunicazioni straordinarie che mi riguardavano, da lei puntualmente decifrate dalle onde corte della radio.
In tali messaggi contenuti in una decina di dossier in mio possesso, veniva descritto un cambiamento storico e la funzione delle Entità Trascendenti nella trasformazione.
Attualmente Filarete è ad un nuovo esordio pur comprendendo nel suo progetto la ricerca di molte discipline già designate dai precedenti Maestri.
Si potranno così comprendere argomenti diversi, ma sempre legati al bisogno umano di completamento del sé interiore, con possibilità di ospitare agli incontri relatori esperti su queste tematiche.

Com’é iniziato il suo interesse per il paranormale?
Fin da bambina ho potuto ascoltare da mio padre discorsi filosofici: invece delle fiabe mi leggeva la Divina Commedia o l’Iliade e l’Odissea, spiegandomene i contenuti. 
In più mia nonna materna, che apparteneva alla cultura mistico religiosa dell’antica gente del Polesine parmense, mi ha cresciuta in un contatto “magico” con la natura, con la Terra Madre e gli elementi. Così, su questo territorio già preparato, non fu difficile far crescere la nuova prospettiva di un contatto cosmico. A dire il vero spesso mi dico che non sono io ad aver cercato il paranormale, ma è stato il paranormale che ha cercato me.

Quali prove ci sono della sopravvivenza dell’essere dopo la morte fisica?
Molteplici sono le possibilità di riconoscimento dell’identità delle persone scomparse che comunicano attraverso il contatto telepatico o la metafonia. In ogni comunicazione vengono date sempre prove su fatti che riguardano sia il defunto sia le persone che chiedono il messaggio. Ad esse possono essere detti particolari del passato, ma anche eventi futuri al di fuori della mia conoscenza.
Nella quasi totalità dei contatti avviene questo, così come attraverso registrazioni di varie portanti sonore (Radio, TV, CD, suoni provocati con percussioni) si formano parole distinte che io trasmetto ai presenti attraverso la metafonia.
Così può succedere che persone defunte, simboli mistici ed Entità Angeliche si rendano visibili in immagini fotografiche o su superfici diverse (marmo, vetrate,legno ecc…).
Data la frequenza di questa manifestazione si viene ad escludere totalmente la casualità dell’avvenimento, rendendo razionale, nell’analisi del fatto, solo l’ipotesi paranormale.
Ulteriori conferme della sopravvivenza dopo la morte ci sono offerte dagli studi di numerosi medici rianimatori, anestesisti e psichiatri, quali il Dr. Raymond Moody, la D.ssa Kubler Ross, ilo Dr. Melvin Morse ed il francese Jean Jacques Charbonier.
Dal dialogo con persone ritornate in vita dopo un arresto cardiaco o brevi coma, emerge che il 90% di esse ha avuto le medesime percezioni relative ad un altro universo e raccontano particolari comuni al di là dell’età, della cultura e della religione.
Molti di loro riferiscono anche che al momento del distacco dal corpo erano in grado di vedere dall’alto molti dettagli dell’ambiente circostante e di aver osservato anche realtà esterne all’ambiente stesso.
I medici ricercatori hanno verificato che queste percezioni possono avvenire anche in presenza di elettroencefalogramma piatto, il che esclude si tratti di fenomeni legati all’attività cerebrale. Quindi è logico pensare che ciò che si stacca dal corpo sia più legato al concetto di anima o spirito anziché alla funzione organica del cervello. Si tratterebbe perciò del viaggio dell’anima verso un’altra dimensione, avallando così l’ipotesi di una “vita dopo la vita”.
Il tedesco Pope ha osservato con un particolare microscopio che al momento della morte di una cellula, una parte di essa si oscura, mentre un’altra si trasforma in luce fotonica, distaccandosi da quella buia e inerte.
L’epistemologo Padre Pasquale Ulderico Magni, parlando in diverse sedi, ha ribadito questa teoria, che é stata denominata “teoria del corpo fotonico”. La sopravvivenza di questo corpo di luce mette d’accordo in questo modo scienza e religione.

Qual è il vostro rapporto con la religione. Le vostre ricerche sono compatibili con la dottrina cristiana?
Il contatto con il mondo trascendente, se vissuto con l’intensità con la quale io l’ho vissuto, non può che portare a potenziare il senso della religione.
In passato il mio rapporto con la religione era quello comune alla maggior parte delle persone, ma l’aver toccato con mano la realtà di un mondo soprannaturale mi ha dato la certezza di una realtà mistica universale. Infatti “religione” deriva dal verbo “religo” che significa “unire”.
Il tema della resurrezione dalla morte è il perno della religione cristiana, in quanto la figura di Cristo e la sua morte portano con certezza al concetto di resurrezione.
Lo stesso San Paolo afferma nella I lettera ai Corinzi che la resurrezione non è solo del Cristo, ma di ogni uomo.
Per questo posso affermare che non c’é contraddizione tra il contatto trascendente ed il Cristianesimo, infatti si possono vedere molti sacerdoti e teologi partecipare ai convegni sulla trascendenza. Ciò avvalora la realtà dei contatti spirituali, benché altre correnti religiose neghino questa possibilità.

Parma è una città ricettiva rispetto a queste tematiche?
La nostra città ha una cultura prevalentemente materialista e gli obiettivi comuni alle persone riguardano la fruizione di beni materiali. Motivo per cui non vengono prese molto in considerazione le ipotesi di una vita dopo la morte priva di tali beni.
Ho trovato abbastanza diffusi gli interessi per la magia tesa a conseguire sempre questi obiettivi e lo dimostra il fatto che io partecipo da 15 anni circa a convegni nazionali ed internazionali, mentre fino a ieri a Parma trovavo porte chiuse e pochissimi consensi.
Mi auguro che a partire da questa intervista sia data una miglior opportunità alla diffusione di questi argomenti perché insieme si possa gettare un seme per una coscienza migliore, che pur partendo dalla base solida della realtà, si innalzi verso vette sconosciute fino a ieri.

I vostri prossimi incontri?
Dopo il primo incontro della serie “Di morte non si muore”, tenutosi il 3 ottobre 2009 al Theatro del Vicolo, faremo il bis sabato 31 ottobre alle ore 15,30 presso lo stesso teatro.
Bis che vedrà il proseguimento di quanto presentato la volta scorsa. In particolare proietteremo nuove immagini paranormali e faremo esperimenti in diretta di metafonia.
Dopo gli eventi di ottobre, sarò presente a novembre alla XII edizione del convegno di Palermo, presso l’hotel Conchiglia d’Oro (Mondello), dove con psichiatri e sacerdoti porteremo avanti le tematiche già qui illustrate.

Per contattare l’associazione Filarete: paola.bettali@alice.it, Tel. 0521 244740

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