Il Comando Provinciale di Parma contro le truffe agli anziani: tutti i consigli dei carabinieri

SMA MODENA

Durante i mesi estivi le persone anziane hanno meno appoggi su cui contare. E sono ancora più spesso bersaglio di truffe, orchestrate da strutturate organizzazioni criminali. I consigli dei Carabinieri che aiutano a proteggersi.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Parma, nell’anno in corso, hanno indagato su decine di truffe, procedendo nei confronti di oltre 50 persone, alcune denunciate in stato di libertà, altre tratte in arresto a seguito di attività investigativa o nella flagranza del reato.

Fra le più significative, la truffa del falso finanziere, che si è conclusa con l’arresto in flagranza del presunto responsabile, le truffe del finto incidente, casi per i quali sono state tratte in arresto decine persone, colte mentre stavano compiendo il reato. In molti altri casi, l’intervento tempestivo del personale delle Stazioni Carabinieri, presenti capillarmente sul territorio ha permesso di sventare la truffa così come i consigli forniti agli anziani durante i numerosi incontri svolti nei vari Comuni in provincia di Parma.

Significativo l’episodio in cui un anziano, proprio sulla scorta dei consigli “anti truffa” ricevuti nel corso degli incontri, ha autonomamente ha messo in fuga i truffatori che si erano presentati al suo citofono chiamando immediatamente i veri Carabinieri. Un’attività sempre in corso e nonostante i risultati operativi di assoluto pregio, le truffe – in particolar modo quelle contro gli anziani – continuano ad essere un’emergenza. E lo diventano ancor di più durante i mesi estivi quando si rimane soli in città, preda di vere e proprie organizzazioni criminali senza scrupoli a raggirare la parte più debole della società.

Per arginare questo fenomeno, i Carabinieri hanno messo a punto un vero e proprio vademecum con una premessa chiara: «Parlate con i vostri genitori, nonni, vicini di casa, metteteli in guardia da possibili raggiri».

L’Arma dei Carabinieri, e nello specifico il Comando Provinciale di Parma, da sempre, rivolge particolare attenzione ai soggetti vulnerabili, tra cui gli anziani, sempre più fragili di fronte alle insidie della modernità. In questo contesto, l’Istituzione ha deciso di avviare una campagna di comunicazione, con il supporto imprescindibile degli organi di informazione locali, diretta alla parte della popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale.

Decine sono stati gli incontri svolti sul tema, dai Comandanti delle Stazioni Carabinieri dell’intera provincia, all’interno delle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, con la distribuzione ai cittadini di opuscoli informativa, all’interno dei quali, in maniera chiara e semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe.

 

† Maria Maddalena diventa Dio in Dio e ci chiama a essere amore per amore, amore senza ritorno (di Andrea Marsiletti)

 

Fra i più semplici, ma anche più efficaci:

  • Il cancello, il portone e la porta di casa non si aprono agli sconosciuti. Funzionari del Comune o delle Poste, tecnici del gas o della luce non si presentano a casa per richiedere gioielli e denaro;
  • se invece arriva un pacco inaspettato, la miglior cosa è chiedere che venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o dal portiere. Attenzione a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi;
  • E se alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili, si deve sapere che Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio ben visibili sulla strada. In caso di dubbio chiamare dal proprio telefono subito il 112;
  • Non si deve parlare al telefono con persone che dicono di aver chiamato “per sbaglio”, mai fornire informazioni personali e mai aprire la porta a chi chiede soldi e gioielli. La truffa più frequente è quella con sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un familiare in difficoltà: arriva un finto incaricato che si offrirà anche di andare al bancomat più vicino. Non pagare in nessun caso e mai dare beni preziosi a sconosciuti.

Per quanto concerne poi le truffe on line:

particolarmente insidiosa la tecnica dello “Spoofing telefonico”: i truffatori, utilizzando una sofisticata tecnologia che trasmette le chiamate sulla rete internet, riescono a impostare il numero chiamante che desiderano, persino quello di una banca o ufficio della Pubblica Amministrazione o delle forze dell’ordine. I malfattori, quindi, nascondendosi dietro al falso ufficio ingannano ancor più facilmente chi riceve la telefonata, che vede un numero o un nome sul display che a volte è appartenente ad un reale contatto della rubrica o che è conosciuto perché magari è un numero usato dalla Banca o da Poste per comunicazioni di servizio.

Di recente sta capitando che ad essere replicati siano i numeri telefonici dei centralini delle forze di polizia, ivi compresi i Carabinieri. L’utente viene in questo modo contattato da un falso operatore delle forze dell’ordine che riferisce di aver riscontrato un non meglio precisato “attacco informatico” ai danni del conto corrente del malcapitato e preannuncia l’invio di un Sms, al cui interno è presente un link, sul quale cliccare per ricevere le istruzioni necessarie a mettere in sicurezza i propri risparmi.

Per guadagnare ancor più la fiducia del malcapitato, il truffatore lo invita a verificare su Internet la corrispondenza del numero chiamante con quello della caserma presente in Rete. In questo caso è fondamentale richiamare immediatamente il numero dal quale è arrivata la telefonata e ci si renderà immediatamente conto che si è trattato di una truffa, poiché in realtà nessuna chiamata era da loro partita. Invece a volte la vittima si limita a verificare la corrispondenza del numero con quello della banca o della caserma, credendo nella veridicità della chiamata ed eseguendo le movimentazioni di denaro, perdendone la disponibilità, ignara di essere caduta in una truffa.

Questo è successo di recente anche in provincia di Parma, proprio pochissimi giorni fa, dove una persona è stato effettivamente chiamata da un numero fisso riconducibile ad una caserma dei carabinieri. In particolare lo stesso aveva dapprima ricevuto un sms da un numero riconducibile al suo Istituto di credito, con cui veniva messo al corrente che il proprio conto era stato violato da ignoti che avevano impostato dei bonifici, fortunatamente bloccati. Il messaggio informava la vittima che sarebbe stato contattato a breve da un impiegato della banca, di cui si forniva il nome e poi dai carabinieri. Effettivamente riceveva queste due chiamate da numeri fissi effettivamente appartenenti sia alla banca che ai carabinieri. In questi casi la truffa si smaschera richiamando quei numeri, che escluderanno l’aver svolto le chiamate truffaldine. In questo caso purtroppo il soggetto, cadendo nella ben orchestrata trappola, per bloccare l’attività di chi gli aveva violato il conto, veniva convinto con artifizi e raggiri ad effettuare alcuni bonifici. L’uomo fortunatamente subito però si è recato presso la locale Stazione Carabinieri per sincerarsi della veridicità dei fatti, dove apprendeva di essere stato vittima di una truffa, riuscendo, grazie alla tempestività della denuncia a bloccare uno dei bonifici effettuati, da circa 10 mila euro.

L’Arma dei Carabinieri, proprio sulla scorta di tali tipi di eventi, di cui quello sopra descritto è solo l’ultimo in ordine di tempo, ritiene le Stazioni Carabinieri che vivono le comunità, rappresentando punti di riferimento sempre presenti e affidabili, protagoniste assolute della fondamentale missione di rassicurazione sociale. Ed è per questo che i Comandanti di Stazione, ancora di più svolgeranno incontri formativi in luoghi di culto, presso sedi comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani, con distribuzione di opuscoli informativi; mantenendo contatti con i direttori di istituti di credito e degli uffici postali, per condividere informazioni su casi sospetti.

In quest’ottica, altrettanto fondamentale è sicuramente la collaborazione con gli organi di informazione e istituzioni locali per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Comando Provinciale Carabinieri di Parma