
28/09/2012
h.14.20
Rincresce leggere ancora una volta come il nome del Teatro Regio venga usato in modo pubblico per esprimere opinioni del tutto personali prive di qualsiasi avvallo oggettivo. Definire il Teatro “cadavere” vuol dire non avere ben chiara qual è la sua importanza e il suo ruolo per il territorio. Il Teatro Regio non rappresenta solo la cultura della città, ma ne è anche un motore economico che in questi anni, che mal se ne voglia dire, ha provocato una significativa ricaduta economica, sviluppando un turismo straniero prima quasi inesistente.
Il Festival Verdi, e quindi il Teatro Regio, ha contribuito negli ultimi sei anni a portare in città e in provincia migliaia di turisti stranieri provenienti da quattro continenti. E lo dico con dati alla mano: dal 2002 al 2006 il numero dei visitatori stranieri nel comune di Parma è aumentato del 27%; dal 2006 al 2011 con l’introduzione del nuovo Festival Verdi le presenze straniere sono invece cresciute del 44,7%. Insisto sul turismo estero perché è quello che apporta evidenti ricadute economiche sul territorio, quello che prevede una permanenza di più giorni sul territorio parmense con pernottamenti di 3/4 giorni.
L’impatto del Festival in questi anni è stato significativo, come negare questo aspetto? Oggi i picchi di presenze in città si registrano in maggio, in concomitanza con Cibus, e quindi in ottobre, per il Festival Verdi. Sempre dal 2006 al 2011 nel mese di ottobre le presenze straniere sono aumentate del 72%.
Ancora posso affermare che come Parma Incoming, il tour operator d’incentive che presiedo e che da anni sta investendo sulla promozione soprattutto estera del festival, grazie alla manifestazione verdiana, oggi possiamo contare su 30 nuovi tour operators provenienti da 16 diversi paesi del mondo che hanno inserito tra le proprie destinazioni la nostra città, meta prima sconosciuta.
Il Festival Verdi nasce come grande evento culturale e proprio come tale non può prescindere da una valutazione anche economica che genera sul territorio. E senza entrare nel merito della sua gestione, il Teatro Regio ha saputo in questi anni in modo costante e produttivo portare vantaggi alla città e ai suoi operatori. Perché insistere in modo sterile con dichiarazioni espresse senza cognizione di causa, perdipiù dannose per la stessa immagine del Teatro e della città?
L’apporto dovrebbe invece essere costruttivo per dare al Festival Verdi la dignità che si merita. Se in questi anni il Teatro Regio come “cadavere” è riuscito a portare un impatto già positivo, chissà dove potrà arrivare se si riuscirà a trasformarlo in un appuntamento annuale forte e strutturato, di qualità, calendarizzato con largo anticipo, in grado di avviare un grande progetto di marketing territoriale.
Del resto è un dato di fatto che oggi i grandi eventi abbiano un ruolo importante nell’economia italiana. Secondo Federeventi Italia i festival nel nostro Paese generano almeno un miliardo di euro di indotto. Ma un evento come ribadiva il ministro per gli Affari regionali, lo sport e il turismo, Piero Gnudi in un approfondimento del Sole 24 Ore I grandi eventi battono la crisi «quello che fa la differenza è l’azione di sistema in cui si inquadra un grande evento. Solo con questo approccio si possono avere effetti di lungo periodo, sia a livello turistico sia strutturale».
Enzo Malanca
Presidente Parma Incoming
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