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19/05/2010
h.17.20
Quale vantaggio tragga da più di un decennio a questa parte il Pd dal gridare alla catastrofe economica del Comune per poi essere sempre smentiti dai fatti, è un mistero per tutti. Ad ogni presentazione di bilancio preventivo, consuntivo, non manca mai l’intervento dell’opposizione che dice che stiamo per fallire, che non faremo nulla di ciò che abbiamo detto.
Ogni volta non solo non falliamo, ma realizziamo tutto ciò per cui ci siamo impegnati. Cosa sotto gli occhi di tutti. Ci siamo a lungo chiesti se fosse una strategia politica, ma oggi abbiamo una certezza: non sanno leggere un bilancio. Ma nemmeno una lettera, per quanto abilmente sottratta ad un dirigente con una indiscutibile abilità da agente segreto. A cosa serve sottrarre un documento riservato se poi non si è in grado di leggerlo? Semplice: a fare l’ennesima brutta figura.
Pagliari (clicca qui per leggere il suo intervento) evidentemente non ha ancora capito cosa sia il Patto di Stabilità, e continua a confondere i vincoli di pagamento che il Patto ci impone con la disponibilità di cassa del Comune. Come dovrebbe sapere se avesse letto il Bilancio e se avesse ascoltato la mia relazione in Consiglio, oggi nelle casse comunali ci sono oltre 53 milioni di euro. Non è la mancanza di liquidità, sin eccessiva per un ente pubblico, ma il Patto che ci vincola, imponendoci di non superare un determinato tetto di pagamento per gli investimenti.
Forse oggi in tutta Italia solo il Consigliere Pagliari si stupisce che il Patto di Stabilità costituisca un vincolo troppo penalizzante, una livella uguale in tutta la nazione che schiaccia chi è virtuoso per tentare di arginare chi lo è meno. Erano pazzi quelle centinaia di sindaci di ogni colore politico che hanno manifestato pochi giorni fa in Lombardia contro il Patto di Stabilità? Sono pazzi tutti quegli amministratori che alla guida di Regioni, Province e Comuni denunciano quotidianamente la grave situazione degli enti locali, e che in molti casi, a differenza del Comune di Parma, non riescono a far quadrare i conti dei loro bilanci?
Il vero contenuto della lettera della Dirigente, che chissà come Pagliari ha intercettato e scorrettamente diffuso, è che siamo creditori di altri Enti, Ministeri e imprese, ma oggi che la crisi è vera e drammatica per tutti, l’Amministrazione, proprio perché ha un bilancio davvero in ordine, non vuole interpretare il ruolo dell’esattore delle tasse, ma accetta una ragionevole dilazione dei pagamenti dovuti che non metta in difficoltà chi è già sotto pressione.
Evidentemente Pagliari vorrebbe invece che noi citassimo in giudizio tutti i nostri debitori. Secondo noi non è questo il ruolo che deve svolgere un’Amministrazione pubblica in questo difficile momento. Anzi, ancora una volta ribadiamo la volontà di essere un motore della ripresa, e non certo un freno.
Infine, cosa c’entrano termini assolutamente inappropriati come “insolvenza” e “stato pre-fallimentare” con il Comune di Parma? Ci piacerebbe che Pagliari lo spiegasse. Ci vorrebbe più serietà con argomenti di questo genere. Ogni volta che si parla di bilancio e politiche finanziarie l’opposizione e il suo capogruppo sembrano fare il gioco di chi la spara più grossa con preoccupante superficialità. Forse dovremmo mettere in bilancio 2011, a costo dei contribuenti, un breve corso di formazione.
Gianluca Broglia
Assessore al Bilancio del Comune di Parma
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19/05/2010
h.18.10
Insufficiente! Così, caro Pagliari, una maestra di scuola avrebbe apostrofato un alunno leggendo la sequenza di strafalcioni, di non sensi e di assurdità elencati nella lettera aperta.
Con l’aggravante però che, a differenza di uno scolaro che balbetta alla lavagna e alla fine rimedia solo un brutto voto e una pessima figura, tu con una superficialità che lascia attoniti, sai di improvvisare, di giocare con numeri che rappresentano i soldi dei cittadini.
Nonostante il Patto di Stabilità sia sulle prime pagine di tutti i giornali, c’è bisogno da parte tua di un ulteriore approfondimento. In parole semplici: il patto stabilisce un rapporto tra entrate e spese, per impedire di pagare più di quanto si sia capaci di incassare. Questo è un vincolo tanto utile per comuni “allegri” e indebitati, quanto penalizzante per comuni seri, virtuosi e capaci di realizzare investimenti come il nostro. La “provvista” come tu la chiami, cioè la liquidità di cassa, che per il Comune di Parma oggi supera i 53 milioni, non c’entra proprio niente.
Nell’assoluta mancanza di visione politica e di capacità propositiva, appare sempre più evidente il tentativo di distorcere la realtà con interpretazioni tanto strumentali quanto sconclusionate, con l’unico obiettivo di insinuare il sospetto sull’operato dell’Amministrazione.
Ma quando ci sono di mezzo argomenti seri come questo, un maggiore senso di responsabilità sarebbe doveroso.
Gianfranco Zannoni
Capogruppo Impegno per Parma
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19/05/2010
h.20.30
CONTROREPLICA DI GIORGIO PAGLIARI A BROGLIA
Prendo atto che l’Assessore conferma il contenuto della lettera del Settore Finanze: una lettera di un Dirigente del Comune, che è pubblica per definizione e che nessuna regola impediva di rendere nota a tutti i Cittadini. Si guardi bene, l’Assessore alle Politiche Finanziarie (?), dal fare insinuazioni para-deontologiche, cioè di simil-moralità pubblica. Spieghi, cortesemente, se un Consigliere Comunale, ricevuta la lettera e verificatane l’esistenza, non dovesse chiedere riscontro.
E non lo dovesse chiedere tanto al Sindaco, quanto ai Revisori dei Conti. L’Assessore, cui la lettera è stata inviata per correttezza istituzionale, si vuole fare parte diligente e dare lui la risposta. Come sempre, però, è una non-risposta: il solito disco! L’Assessore, infatti, non spiega al Consigliere Comunale inesperto di finanza pubblica, ma soprattutto ai Cittadini, perché la lettera dirigenziale dica che sono sospesi i pagamenti. Il punto essenziale è questo. Il dovere di un Consigliere Comunale di controllare e di chiedere ragione è evidente a tutti, tranne che all’Assessore, che si meraviglia della domanda, ma che, nonostante la sua sapienza tecnica, non dà mai la risposta tecnica.
Spieghi, diversamente, perché si dà disposizione di sospendere tutti i pagamenti in conto capitale, si sottolinea che non vi è certezza di poterli effettuare per tutto il 2010 e ci si raccomanda di farsi carico della gestione dei rapporti con i fornitori. E spieghi anche se e dove è sbagliata l’interpretazione del riferimento del Dirigente al Patto di Stabilità.
Al Consigliere inesperto di finanza, infatti, il Dirigente sembra che dica: “Abbiamo potuto effettuare pagamenti per 13,5 milioni di Euro, perché avevamo la previsione di entrate per 25 milioni di Euro, ma oggi, abbiamo riscosso solo 5 milioni di Euro sui 25 milioni previsti, cosicché o entrano effettivamente i 20 milioni residui, o non siamo più in grado di pagare”. Per vero, sempre al Consigliere Comunale inesperto di finanza, sembra che la Dirigente dica qualcosa di ancora più preoccupante: “La riscossione dei 25 milioni di Euro è indispensabile a fronte dei pagamenti già effettuati e solo se incasseremo di più potremo effettuare ulteriori pagamenti”. Non è così, tecnicamente? Nessuna difficoltà a prendere atto della spiegazione tecnica precisa e puntuale.
Parma, 19 maggio 2010
Giorgio Pagliari
Capogruppo PD in Consiglio Comunale