
15/02/2012
E’ iniziato in questi giorni l’iter delle consultazioni degli associati che porterà al rinnovo della Presidenza dell’Unione degli Industriali di Parma.
Come sempre, l’interesse dei più per questo passaggio è rivolto a comprendere non tanto le strategie economiche degli imprenditori o l’opinione politica dell’Associazione in quanto tale, ma quale livello di vicinanza a quel candidato sindaco piuttosto che all’altro sarà “suggerito” alle corrazzate Gazzetta di Parma e TV Parma in vista delle elezioni comunali di maggio.
In effetti fino a qualche anno fa tutta l’informazione ruotava intorno alla Gazzetta: era lei a decidere se una notizia fosse importante o addirittura esistesse attraverso la decisione di pubblicarla, minimizzarla o occultarla. Oggi, sebbene la Gazzetta rimanga la testata locale di maggiori successo e diffusione in Italia che schiaccia i suoi concorrenti cartacei come delle mosche, non è più così. I tempi sono cambiati.
Già oggi a Parma il web (inteso nel suo complesso) ha invertito a suo favore i rapporti di forza con la carta stampata, e nei prossimi anni tale divario crescerà ancora di più, inesorabilmente. Lo dico sapendo di correre il rischio di passare per un irrispettoso, per un insolente se non per un bestemmiatore che va a mettere in discussione dei dogmi della storia della città: se parliamo di informazione politica, ritengo che una notizia sia più letta, condivisa e vissuta in Rete sui seguitissimi giornali online locali e rilanciata sui profili di Facebook dei parmigiani che sulla Gazzetta di carta.
Già oggi lo spazio della discussione politica non è più il giornale stampato, ma il web che determina i botta e risposta in tempo reale tra i politici e tra i lettori, riservando alla Gazzetta del giorno dopo la funzione di registrare e archiviare quanto avvenuto in Rete… al più mettendolo a disposizione di un pubblico anziano che non dispone di Internet e che magari inizia a sfogliare il giornale dall’ultima pagina.
Il mio auspicio è che questa elezione del Presidente dell’Upi possa essere l’occasione per aprire in città un grande dibattito sull’economia del territorio, sulle criticità e prospettive delle nostre aziende sotto il profilo della loro resistenza sui mercati e occupazionale, che non sia la distribuzione sbrigativa di un report annuale o un convegno autoreferenziale tra i soliti presenzialisti. Dentro l’Upi le competenze non mancano perché esso possa davvero svolgere un ruolo di traino e di proposta, a partire dal suo direttore che è una delle teste più vivaci di questa città.
Ma sì, dai, ci interessa anche sapere chi l’Upi appoggerà alle elezioni comunali, le pagelle che daranno, le frasi sibilline su cui gli addetti ai lavori faranno gli esegeti per scoprire chissà quale complicità politica, se i mezzi di informazione degli industriali faranno campagna elettorale pancia terra o terranno un profilo più sobrio, ma chi pensa che la Gazzetta sarà decisiva nel determinare l’esito elettorale perché la città si rispecchia nello spazio che essa riserva alle notizie, nella loro collocazione in pagina o nei titoli che mette è un illuso, o non conosce Internet.
Ma questa cosa teniamocela ancora tra noi cyber lettori, a loro non diciamoglielo perché, come dice Jim Morrison, “è più dolorosa la morte di un’illusione che la perdita della realtà”.