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30/04/2011
h.21.00
Ieri si è consumata una nuova aggressione di stampo fascista e si tratta dell’ennesima in pochi giorni. A Roma, qualche giorno fa, un gruppo di ragazzi e ragazze sono stati seguiti ed aggrediti da militanti di Casa Pound e, uno di loro, appartenente ad un collettivo studentesco è stato picchiato con spranghe e bastoni; a Napoli, il 28 di Aprile, mentre alcuni studenti cancellavano svastiche e minacce fasciste dai muri dell’università Federico II , sono stati aggrediti e feriti con armi da taglio sempre da un gruppo di appartenenti a Casa Pound; nella notte tra venerdì e sabato scorso, i fascisti hanno nuovamente attaccato i partecipanti ad una festa universitaria, e ancora una volta armati di bastoni e coltelli.
Anche se la stampa riporta poco delle dinamiche delle aggressioni, i coltelli sono stati usati eccome, come dimostrano alcune foto rese pubbliche dagli aggrediti. E’ stato solo per un caso che non ci siano state conseguenze tragiche.
Oggi, però, sui giornali l’aggressione con i coltelli viene riportata come fosse stata solamente una “rissa”, la contestazione a Lettieri (candidato del Pdl che nella sua lista ospita un militante di CP presente nel gruppo di fascisti armati), come un’aggressione gratuita da parte di alcuni antifascisti, e tutti gli avvenimenti conseguenti come un semplice effetto del clima pre-elettorale. Sappiamo bene, invece, che le elezioni sono solo un modo per coprire ciò che è accaduto realmente.
Ad essere colpiti da queste azioni, che hanno una finalità repressiva, sono i soggetti popolari più attivi nella critica sociale e politica, così come lo sono gli universitari accoltellati ieri, parte attiva del movimento studentesco, cui va tutta la nostra solidarietà.
Il mondo politico, che oggi esprime compatto la propria solidarietà a Lettieri, non condanna allo stesso modo apertamente le aggressioni squadriste, gli appoggi e le coperture di noti esponenti del PdL che a Roma aiutano i fascisti impiegandoli in agenzie e società comunali e che non si dica nulla sul fatto che il PdL, maggior partito di governo, fornisca una sponda istituzionale e dia spazio a candidati appartenenti a gruppi di estrema destra. Sono anni che numerosi gruppi e collettivi di tutta Italia combattono la presenza di organizzazioni neofasciste e neonaziste, denunciandone la pericolosità; è il vuoto istituzionale che ostacola il lavoro che i comitati spontanei di lotta al fascismo impiegano nella controinformazione e nel controllo del territorio.
Oggi i militanti di Casa Pound mettono da parte la facciata di bravi ragazzi impegnati ad aiutare il prossimo, dimostrando da soli la loro vera natura. Ma noi la conoscevamo già, e abbiamo numerose volte denunciato che i militanti di Casa Pound, mentre si dipingono ora come dei ribelli, ora come dei bravi ragazzi, non disdegneranno di utilizzare metodi squadristi e repressivi, come in questi giorni hanno fatto i loro camerati a Roma e Napoli.
Le polemiche che hanno seguito il 25 Aprile qui a Parma, sono una dimostrazione di questa operazione di “normalizzazione” dei gruppi di stampo fascista, di banalizzazione delle azioni squadristiche, di riduzione di tutta la questione ad un mero scontro tra opposti estremismi, così come gli organi di stampa tendono a schematizzare.
Facciamo appello tutte le forze antifasciste, a cominciare dalle associazioni partigiane, affinchè denuncino politicamente tutti quei rappresentanti delle istituzioni che con il loro silenzio, se non con la loro connivenza, coprono le organizzazioni neofasciste presenti in tutte le città, Parma compresa.
Parma è Antifascista.
Comitato Antifascista Montanara, RAF – Parma, Insurgent City, Gruppo Anarchico A. Cieri, Rete Diritti in Casa, USB – Federazione di Parma, USI – Parma, PCL – Parma, Circolo Comunista di Parma, Casa Cantoniera, SPAM – Parma, Studenti Autonomi in Movimento, Rifondazione Comunista – Parma
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