
Dispiace sempre dover intervenire su un settore, quello sportivo, che amo, che ho curato da vicino nei miei due anni da assessore e che oggi temo possa essere messo in seria difficoltà da una gestione francamente incomprensibile come quella messa in atto dal Comune di Parma.
L’ultimo esempio in ordine temporale è quello delle convenzioni per l’affidamento dei campi sportivi (clicca qui per leggere l’intervento fatto dai Nuovi Consumatori una settimana fa sul tema delle polizze assicurative). Di regola il Comune li affida alle società che si fanno carico del loro funzionamento, comprensivo di assicurazioni, manutenzioni ordinarie e straordinarie, a fronte di un piccolo ma fondamentale rimborso spese sul quale le società contano per poter finanziare la propria attività. Che, lo ricordo, non ha solo fini sportivi ma anche sociali essendo queste piccole realtà profondamente inserite nei quartieri dove operano fornendo un servizio preziosissimo per i giovani che vi partecipano.
Il 30 giugno 2014 queste convenzioni sono scadute e tale scadenza ha coinciso con la decisione da parte del Comune di retrocedere la proprietà dei campi sportivi da Parma Infrastrutture a sé stesso. Una scelta che condivido e che di fatto ha comportato la proroga d’ufficio di tutte le convenzioni fino al 30 giugno 2015.
Quello che invece non condivido sono i ritardi che si sono manifestati dalla scadenza della proroga ad oggi. Infatti il bando anziché essere pronto a fine giugno è stato pubblicato solo a fine agosto.
La procedura individuata si è rivelata complessa, farraginosa, rendendo possibile l’aggiudicazione solo a ottobre inoltrato, con il risultato che le nuove convenzioni verranno firmate domani, giovedì 29 ottobre.
A questa situazione, già di per sé complessa, si è aggiunto il fatto che il Comune ha fatto sapere alle società che la convenzione avrà decorrenza a partire dal 15 ottobre determinando di fatto una situazione assurda per la quale le società sportive risultano aver gestito abusivamente i campi sportivi nel periodo che va dal 1° luglio al 14 ottobre! Ma quel che è peggio è che, ovviamente, nessun rimborso verrà riconosciuto per questo periodo che ammonta complessivamente a 107 giorni. Un terzo del valore annuo della convenzione che sparisce improvvisamente, senza oltretutto che in realtà il servizio si sia mai interrotto.
Adesso il tema diventa quello di trovare una soluzione legittima che consenta di corrispondere alle società sportive ciò che di fatto è loro dovuto, diversamente si verificherà un danno significativo per un sistema che oggi più che mai lotta ogni giorno per sopravvivere alla crisi e che non merita di certo di essere trattato come una simile inconsistenza amministrativa.
Roberto Ghiretti
Parma Unita