
13/10/2014
Christian Pivetta, delegato ufficiale Italia dell’Associazione Italia – Corea del Nord, racconta il suo viaggio di un mese nella Repubblica Popolare, il “Paese più inaccessibile al mondo”. ParmaDaily documenterà il viaggio con foto, commenti e opinioni sul campo di Pivetta condivisi con noi dal suo profilo Facebook. Cristian che ci dà l’opportunità di un reportage straordinario per i nostri lettori (e in generale per tutti gli italiani) e per questo lo ringraziamo di cuore. Il servizio giornalistico si concluderà con l’intervista di Pivetta per ParmaDaily. Andrea Marsiletti
PAUSE DELLE UNITA’ PRODUTTIVE (guarda le FOTO!)
Oggi primo giorno di risveglio nella mia nuova stanza che affaccia frontalmente sul viale Changwang e lateralmente sui cortili di diverse piccole fabbriche e luoghi di lavoro vari.
Purtroppo il sole splendente che nei giorni passati ha accompagnato quasi ogni mio risveglio, oggi sembra avermi abbandonato per far posto alle nuvole che avvolgono il cielo cittadino ed a un vento freddo quasi fosse già arrivato l’inverno.
E’ molto interessante, invece, nonostante il clima minaccioso, notare dall’alto della torre come tali spazi vengano utilizzati, durante le pause lavorative o le ricreazioni dai lavoratori delle varie unità produttive sottostanti. Fin dal mattino presto alcuni gruppi di lavoratori provvedono ad un’accurata pulizia che prevede anche il lavaggio dell’asfalto; altri ancora dispongono ordinatamente panche, banchetti e sedie.
A seconda delle giornate tali spazi sono attrezzati con reti da pallavolo, piedistalli per il tiro alla fune o spazi per il Taekondo. A differenza di quello che avviene nella stessa, ma diversa per regime politico, Nazione ovvero la Corea del Sud dove i lavoratori sono costretti a orari lavorativi disumani, non a caso portando tale Paese ad avere il primato mondiale per numero di suicidi, nella RPD-di Corea, lo Stato dei Contadini e degli Operai, l’orario lavorativo massimo giornaliero è di otto ore e sono previste riduzioni di tale orario fino a sei ore per i lavori più pesanti ed usuranti, nonché il divieto costituzionale del lavoro straordinario.
Inoltre durante l’attività lavorativa sono previste diverse pause, attività ricreative, sport e ginnastica.
Ed ecco materializzata a pochi metri sotto la mia stanza tale politica che consiste nell’alternanza del lavoro con svariate attività sportive e di svago che creino un ambiente piacevole e di unità tra tutto il Popolo lavoratore.
Va detto che qui è il lavoro che segue i ritmi dell’uomo e non viceversa come avviene nei Paesi capitalisti basati sulla massima spremitura dei lavoratori finalizzato alla massima estrazione di plusvalore per garantire massime rese finanziare ai possessori delle quote azionarie.
Inoltre il fatto che lo Stato debba garantire la piena occupazione determina l’abbondanza di lavoratori in ogni luogo ed unità produttiva, abbassando la quantità del lavoro procapite a livelli umanizzanti determinando una qualità di vita lavorativa più tranquilla, rilassante e partecipata con piacere.
Per rendere meglio l’idea immaginate se domani, per decreto legge, i settemilioniecinquecentomila tra inoccupati e disoccupati italiani fossero distribuiti su tutti i luoghi di lavoro, potremmo far svolgere ogni singolo lavoro a circa il doppio delle persone determinando da subito un miglioramento dei servizi offerti, minore stress per ogni addetto e la piena occupazione per tutti. Ma ovviamente non vivendo in un sistema razionale e socialista ma nell’anarchia del caos lasciata al “Dio mercato” questo non si può né chiedere né tantomeno attuare, pertanto lasciamo che un lavoratore si spezzi la schiena per lasciarne un altro a casa o peggio ancora a delinquere.
Ci mettiamo in macchina per giungere in Piazza Kim Il Sung dove sul lato destro è presente il museo di arte coreano.
All’esterno gruppi di scolaresche attendono di entrare per far visita a tale struttura composta da decine e decine di stanze con esposte in ordine cronologico tutti i quadri d’arte coreana che vanno dall’epoca di Koryo fino ai giorni nostri; alcune sono delle riproduzioni fedeli agli originali che rimangono depositati nei luoghi dove sono stati ritrovati o creati.
Rientrati in hotel la mia giornata, considerato anche il tempo pessimo, sarà dedicata proficuamente con le ultime due lezioni sul Juchè e quella sul coreano, nonché ai saluti ufficiali sia col mio professore di Juchè che con la mia professoressa di lingua coreana, prendendo impegno di continuare lo studio di entrambe le materie qui in Italia.
La giornata di non particolare rilievo sia per il clima che per le tranquille attività di routine volge al termine lasciando posto a domani sicuramente più vivace e ricco di visite.
Buonanotte Choson.
Cristian Pivetta
REPORTAGE DALLA COREA DEL NORD
Il viaggio di Cristian Pivetta.
Partenza verso Pechino!
Addio Capitalismo! Sono arrivato a Pyongyang!
Pyongyang è una fiaba incantata
Che fortuna nascere in Corea del Nord!
Una partita di pallavolo a Pyongyang
Visita al nuovo Ospedale pediatrico di Pyongyang
Il Mausoleo Palazzo del Sole
Sul confine della Corea del Nord e quella del Sud…
Unità monolitica di Esercito, Partito, Stato, Popolo
La meravigliosa metropolitana di Pyongyang
In Corea del Nord il Popolo è elevato a Dio
Falce, martello, pennino
Qui di professioni parassitarie non ne esistono!
La pizza è più buona in Italia… ma per il resto…
La Grande Biblioteca Popolare
Alla faccia di quelli che credono che i coreani non si divertono!
Sulla TV nord coreana il Grande Fratello è bandito
Vongole cotte “alla rivoluzionaria”
Tenetevi stretto il vostro socialismo! Le cure dentistiche in Corea del Nord
Qui è il Popolo che accede alla cultura, non i parrucconi!
Il Governo della Corea del Nord è il migliore al mondo
In onore dei soldati sovietici
Il calcio in Corea del Nord
Sono intriso della grande ideologia dello Juchè
Fine settimana in Corea del Nord
In Corea del Nord c’è libertà di culto
Il meraviglioso Hotel Ryungyong