“Inaccettabile la situazione delle Pmi parmensi”

SMA MODENA

28/01/2013
h.15.40

“Abbiamo accettato con piacere l’ invito e ascoltato con non poca preoccupazione il resoconto di R.E TE. Imprese Italia formato da Gruppo Imprese, Cna, Confartigianato, Ascom e Confesercenti sull’ andamento delle imprese italiane presentato oggi alla sala conferenze dell’ Ascom di via Abbeveratoia ed il resoconto, drammatico, dice che a Parma chiudono otto imprese al giorno, che le imprese hanno una pressione fiscale del 56% e una burocrazia infinita, che nonostante la politica salva banche gli interessi sono aumentati del 2,6% in un anno, che i giorni di attesa della sentenza per far rispettare un contratto sono 1210 contro i 394 della Germania e i 390 della Francia, e i giorni di attesa per un pagamento dei crediti della Pubblica Amministrazione verso le imprese sono 180 contro i 65 della Francia e i 36 della Germania, che i prestiti alle imprese si sono ridotti, a Parma, del 4,9% in un anno e solo il 17,72% va alle piccole e medie imprese che sono comunque il 97% del totale delle imprese”.
Lo afferma in una nota il responsabile provinciale di CasaPound Italia Parma Pier Paolo Mora subito dopo la conferenza tenutasi in mattinata nella locale sede dell’Ascom in città, ed a cui hanno partecipato sempre per CasaPound Italia anche il coordinatore regionale ed il responsabile culturale per l’Emilia Romagna Ferdinando Raiola e Filippo Burla.
“Una situazione tanto più inaccettabile se si considera – continua Mora – che l’ imposta IMU ad esempio è servita per salvare la banca MPS e che non esiste alcuna equità tra i sacrifici che vengono richiesti ai piccoli imprenditori e ai lavoratori e l’ atteggiamento della politica che non fa niente per aiutarli”.
“Facciamo quindi nostre le preoccupazioni dei piccoli imprenditori – conclude Mora – e ricordiamo che nel nostro programma esiste un punto fondamentale riguardo alla salvaguardia delle imprese che prevede una riforma bancaria obbligante gli istituti di credito a finanziare solo l’ economia reale.
I Piccoli Medi imprenditori rappresentano, da sempre, la spina dorsale del nostro paese. Non dobbiamo abbandonarli”.