Inaugurata a Palazzo del Governatore la mostra “Giacomo Balla. Un universo di luce”

Oltre 60 capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in una grande retrospettiva

di Tatiana Cogo

“Giacomo Balla non impasta solo il colore, ma anche la luce. È ricordato sempre come il padre nobile del Futurismo, ma Balla è stato molto di più di questo. Dal realismo al divisionismo e, dopo il 1930 padre nobile dell’astrazione europea e poi della figurazione nel secondo Novecento. Balla ha dipinto fino alla morte e quando si è genio come lui, lo si rimane fino alla fine”. Così Cesare Biasini Selvaggi, uno dei curatori della mostra assieme a Renata Cristina Mazzantini, presenta la retrospettiva “Giacomo Balla. Un universo di luce”.

Le sale del Palazzo del Governatore ospitano l’intera collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (di cui Mazzantini è direttrice) per la prima volta al di fuori della sede romana saranno visibili tutti i lavori e capolavori del grande artista custoditi nel museo della capitale. Si tratta di un ingente prestito, di oltre 60 opere, della più completa collezione pubblica del percorso di ricerca di Giacomo Balla, mai esposta in precedenza nella sua interezza.

La mostra è suddivisa in 13 sale, seguendo un ordine tematico e cronologico, il percorso espositivo ripercorre tutta la produzione di Balla lungo 17 sezioniGli esordi divisionisti; Prima del Futurismo; La Madre; Due ritratti, una sola luce; Il ciclo Dei Viventi; La svolta futurista; “Compenetrazioni iridescenti”: luce, colore e forme in movimento; Il volo delle rondini: spazio, tempo e astrazione; Velocità e rumore: la sintesi astratta del dinamismo; Ponte della velocità: visioni urbane e fantasia futurista; “Dimostrazioni interventiste”: arte e azione nel cuore del futurismo; La mostra alla Casa d’Arte Bragaglia del 1918: dalla propaganda alla sintesi astratta; Visioni cosmiche e astrazione: Balla tra teosofia e linguaggio futurista; Valle Giulia e le origini del realismo di Giacomo Balla; La biombruna e La fila per l’agnello: Balla e il realismo della modernità; Arti applicate e ricamo: Balla e la creatività quotidiana; Dopo il Futurismo: luce, materia e memoria; Il tempo dell’addio.

La retrospettiva, (leggi qui la presentazione) è realizzata e co-organizzata dal Comune di Parma e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, con il patrocinio del Ministero della Cultura e il contributo di Fondazione Cariparma, della Regione Emilia Romagna e la collaborazione di Solares Fondazione delle Arti .

È visitabile fino al 1° febbraio 2026, il mercoledì, giovedì, sabato e domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18), venerdì dalle 10 alle 22 (ultimo ingresso alle 21), chiusa il 25 dicembre e il 1° gennaio.

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