
Inaugurato il nuovo centro di trasformazione del pomodoro a Bujumbura in Burundi, grazie al progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” frutto del lavoro messo in atto dai diversi soggetti coinvolti nel progetto, unico in Italia da parte di un ente locale.

L’ampliamento della sede di Parmalimenta in Burundi, destinata ad accogliere il Consorzio del Pomodoro, è stato realizzato nel pieno rispetto delle tipologie e delle tecniche costruttive locali. L’intervento rappresenta il naturale completamento dell’insediamento esistente, pur distinguendosi per autonomia funzionale e identitaria. La nuova struttura si sviluppa su oltre 500 metri quadrati coperti, distribuiti attorno a un’ampia corte centrale di circa 800 metri quadrati, che ne valorizza l’organizzazione spaziale e la fruibilità. Il fulcro dell’ampliamento è il laboratorio di trasformazione del pomodoro, un ambiente di 135 metri quadrati progettato con un layout funzionale che ottimizza il flusso operativo. Al suo interno sono state installate nuove attrezzature selezionate per efficienza, semplicità d’uso e ridotta necessità di manutenzione. La linea produttiva è in grado di trasformare quotidianamente tra 1,2 e 1,4 tonnellate di pomodoro.
Alla cerimonia ha partecipato una importante e qualificata delegazione italiana guidata dall’Ambasciatore Italiano a Kampala Mauro Massoni, dalla Direttrice di AICS Kampala Teresa Savanella e dai funzionari della sede di Roma di AICS Fabiana Di Carlo e Giuseppe Liso. Presenti alla cerimonia anche l’Ambasciatrice dell’Unione Europea in Burundi Elisabetta Pietrobon e la Console italiana a Bujumbura Caterina Iametti.
Per il Comune di Parma erano presenti il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi, l’Assessora alla Cooperazione Internazionale Daria Jacopozzi, la dirigente del Settore Relazioni Esterne Simona Colombo ed Antonietta Malandri, Responsabile dell’Ufficio Cooperazione e Relazioni internazionali. Insieme al Comune di Parma i partner di progetto: Parmaalimenta con il suo Presidente Gualtiero Ghirardi, CNR-IMEM con il Direttore Andrea Zappettini, Azienda Agraria Stuard con l’agronomo Lorenzo Marini e i consulenti sul progetto Alessandro Tassi-Carboni e Gerardo Sequino.
Il progetto si inserisce nell’ambito di una lunga attività di collaborazione instaurata tra il territorio di Parma e il Burundi grazie all’attività dell’Associazione Parmaalimenta che a Bujumbura ha attivato il Centro Servizi Maison Parma, che opera a sostegno dello sviluppo economico degli agricoltori burundesi.

Il progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” di cui è capofila il Comune di Parma, ha un costo totale di euro1.742.646,08 con un finanziamento di 1.344.188,77 da parte dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS).
I partner di progetto burundesi sono il Comune di Bujumbura, la Provincia di Bujumbura, APE Burundi (Association pour la Promotion de l’Entreprenariat au Burundi) e CASOBU (Cadre Associatif des solidaires du Burundi) mentre i partner italiani sono Parmaalimenta, CNR-IMEM, Università di Parma – Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Fondazione AVSI, CNA Parma ed Azienda Agraria Sperimentale Stuard.
L’obiettivo del progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” è quello di rafforzare le capacità del Municipio di Bujumbura per lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del proprio territorio e, nello specifico, quello di trasferire le competenze del territorio di Parma sulla filiera agroalimentare, per dar vita ad un Consorzio di Contadini Locali per la produzione, trasformazione e valorizzazione del pomodoro come modello economico-produttivo e di sviluppo della comunità e per aumentare le opportunità di lavoro per giovani, donne, agricoltori e operatori della filiera adeguatamente formati dai partner di progetto.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Michele Alinovi, ha commentato in occasione del suo intervento in Burundi: “Maison Parma è la concreta realizzazione dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, di un sogno di fratellanza e di amicizia tra i popoli nel felice incontro di due terre lontane che hanno imparato a conoscersi e ad apprezzarsi, coltivando insieme non solo la terra ma le idee, riuscendo così a costruire un frammento di un mondo più giusto per tutti, dando un senso profondo alla cooperazione internazionale, non come semplice seppur prezioso e a volte necessario aiuto alimentare, ma come riconoscimento reciproco del “saper fare” che diventa “fare insieme” in un autentico scambio di competenze e di mezzi materiali indispensabili per valorizzare ciò che già esiste, ma che ha bisogno di svilupparsi generando valore economico, sociale e ambientale come, in questo caso, per la filiera del pomodoro”.
L’Assessora alla Cooperazione Internazionale Daria Jacopozzi ha ricordato nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro di trasformazione del pomodoro che “la cooperazione internazionale riveste un ruolo fondamentale nel promuovere nuove relazioni tra i Paesi che hanno necessità di incontrarsi, conoscersi, rispettarsi per superare distanze culturali ed anche geografiche. Il progetto è innovativo e unico poiché cambia un paradigma di approccio agricolo che in Burundi prevede solo la raccolta e vendita del pomodoro tradizionale: lo scatto consiste nella trasformazione in passata di pomodoro e nella creazione del Consorzio di contadini che conferisce il pomodoro selezionato per la trasformazione a Maison Parma, che darà valore aggiunto vendendo il prodotto di qualità garantendo profitti giusti e certi ai contadini stessi. I pomodori raccolti nei campi diventano quindi un’eccellente salsa che può essere conservata e venduta il che rappresenta il valore aggiunto del progetto”.
“Abbiamo in cantiere – prosegue l’Assessora Daria Jacopozzi – un nuovo progetto AICS con la Regione Emilia-Romagna che si concretizzerà nei prossimi mesi, incentrato sullo sviluppo di prodotti agricoli a rotazione con i pomodori, per un’azione durevole e resiliente anche rispetto ai cambiamenti climatici. La sfida è quella di realizzare un progetto per un’economia giusta e solidale che rispetti ogni lavoratore e lavoratrice nella sua dignità e nella sua capacità a lavorare in cooperazione con altri sentendosi responsabile della realizzazione di azioni che andranno a beneficio di tanti. Guardiamo avanti fiduciosi nella consapevolezza che lavorando assieme potremo migliorare ampliando il Consorzio a nuove Cooperative di agricoltori che coinvolgano i giovani del Burundi”.
Gualtiero Ghirardi, Presidente Parmaalimenta, ha dichiarato: “Il progetto, che nei giorni scorsi è diventato concreta realtà, siamo certi realizzi il sogno dei lungimiranti fondatori di PARMALIMENTA che oltre vent’anni fa, porgendo una mano ad uno dei paesi più poveri del mondo avevano in animo di aiutare il Burundi ad autodeterminare il proprio sviluppo sociale ed economico. La buona ed apprezzata riuscita di questo progetto, alimenta in noi e in chi ci ha sostenuto sino ad oggi la fiducia di poter continuare sulla strada intrapresa, dove l’aiuto a chi ha più bisogno e l’incentivo all’autosostegno rimangono a fondamento della missione che PARMAALIMENTA vuole continuare a portare avanti”.
Il Direttore di CNR-IMEM, Andrea Zappettini, ha così commentato: “Il nostro Istituto già da anni collabora con Parmaalimenta e con il Comune di Parma nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale, mettendo a disposizione le competenze tecnico-scientifiche proprie della nostra missione, soprattutto relativamente all’approvvigionamento di energia dal fotovoltaico e alla sensoristica per agricoltura. In particolare, siamo molto fieri di essere stati parte di questo Progetto, che ha consentito di condividere con la comunità burundese competenze e conoscenze relative a una delle filiere più importanti del nostro territorio”.
“L’Azienda Agraria Sperimentale Stuard – come sottolineato dal Presidente Roberto Ranieri – ha condiviso con entusiasmo le proprie competenze sul pomodoro da industria presso lo Champ École organizzato dagli agronomi burundesi nei pressi di Maison Parma. Insieme a loro sono state sperimentate tecniche agronomiche innovative, in particolare nell’ambito dell’irrigazione, della selezione delle varietà più adatte e della definizione del periodo ottimale per la coltivazione del pomodoro destinato alla trasformazione. Va ricordato, infatti, che il clima equatoriale del Burundi consente fino a tre cicli colturali di pomodoro all’anno”.
Parmaalimenta è un’associazione di enti che si è costituita nel 2004 per la promozione dello sviluppo socio economico e sostenibile attraverso progetti di cooperazione decentrata finalizzati al superamento della fame e della povertà assoluta delle popolazioni del sud del mondo, in questo caso del Burundi. È costituita da Comune di Parma, Provincia di Parma, Comune di Collecchio, CNA Parma, Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e dalla società cooperativa Boorea. La realizzazione di “Maison Parma” dove ora hanno sede Parmaalimenta Burundi e il Consorzio del Pomodoro, ha preso avvio nel 2006 con la realizzazione di un centro servizi per gli agricoltori della zona nord di Bujumbura per trasmettere competenze nell’ambito della produzione, trasformazione, conservazione e vendita degli alimenti in un rapporto di dialogo con le competenze maturate in questo ambito a Parma. “Maison Parma” possiede anche un Centro Nutrizionale gestito da Parmaalimenta dedicato alle mamme che si occupa di educazione e sicurezza alimentare oltre a percorsi di formazione. Parmaalimenta secondo le direttive del Ministero della Sanità Pubblica Burundese organizza e sostiene 16 FARN ( Centri di apprendimento e riabilitazione nutrizionale) distribuiti nei quartieri nord di Bujumbura. La mortalità infantile dovuta alla malnutrizione è una piaga ancora presente.