
29/12/2012
h.18.30
L’assessore all’Ambiente Gabriele Folli torna sulla richiesta del Comune di Parma di poter nominare un membro all’interno della commissione di collaudo dell’inceneritore, in seguito all’ennesimo diniego pervenuto dalla Provincia in data 20/12/2012.
“Una richiesta ritenuta legittima e doverosa – secondo Folli – in quanto il territorio che ospita questo impianto complesso non è stato tenuto in dovuta considerazione al momento della costituzione della commissione, avvenuta il 28/04/2011 con determina dirigenziale nr. 1190 della Provincia di Parma”.
Detta commissione è composta attualmente da 2 membri nominati dalla Provincia (Ing. Giulio Burchi e Dott. Ettore Sassi) e 1 membro nominato da Iren Ambiente (Ing. Stefano Consonni) in base a quanto previsto dalla delibera di Giunta Pronvinciale 938/2008 che però non limitava a 3 il numero dei componenti, ma semplicemente stabiliva che dovessero essere dispari e con una maggioranza di membri nominati dalla Provincia. Infatti, nel testo della deliberazione, a pag. 11 punto 5), si legge: “stante la complessità dell’opera, si costituirà una commissione di collaudi in corso d’opera composta da n (n > 3) persone, di cui n/2 + 1 saranno nominati dalla Provincia di Parma, che ne nominerà pure il Presidente. I collaudatori non dovranno preso parte ad attività di progettazione, direzione lavori, o consulenze nell’ambito del PAIP. Tali oneri ricadono su Enia S.p.A.”.
“Francamente non capisco i motivi di questa opposizione – precisa l’assessore – da parte della Provincia visto che stiamo semplicemente chiedendo di avere voce in capitolo in un’attività in cui riteniamo di poter esprimere una funzione di controllo a maggior tutela degli interessi di cittadini ed aziende del nostro territorio. L’impianto è nel nostro comune e non vedo perché negare questa opportunità.
E’ da quando ci siamo insediati che chiediamo risposte su questo tema che evidentemente non viene considerato di ordinaria amministrazione visto i tempi con cui si ottengono le risposte. Il 15 giugno abbiamo chiesto i verbali e dopo un mese di solleciti telefonici e scritti l’assessore Castellani ci risponde il 17 luglio in 2 righe spiegando che la commissione si era riunita solo 2 volte senza aver riscontrato particolari criticità e omettendo di allegare i verbali. Il 30 luglio a seguito di nostri ulteriori solleciti ci risponde che se vogliamo vedere i verbali ce li fa vedere lui nella sede della Provincia e che se li vogliamo ottenere dobbiamo presentare una formale richiesta di accesso agli atti come un normale cittadino. Peccato che siamo il Comune che ospita l’inceneritore ed i cittadini che dobbiamo tutelare sono 190.000!
Eseguiamo prontamente la richiesta di accesso e dopo soli 2 mesi e mezzo dalla domanda iniziale (31 agosto) ci arrivano i 2 verbali della commissione di collaudo. A questo punto, visto che la commissione si è riunita solo 2 volte chiediamo di poter avere un membro del Comune all’interno e, come avvenuto in precedenza, la storia si ripete con un batti e ribatti estenuante di richieste e dinieghi motivati da cavilli burocratici e risposte evasive”. L’Amministrazione è quindi costantemente impegnata a garantire che siano messe in atto procedure trasparenti. “Vogliamo, quindi, informare – conclude Folli – i nostri cittadini su cosa stiamo portando avanti con mille difficoltà in uno dei temi che riguardano l’impianto di Ugozzolo. Noi comunque persevereremo in quella che riteniamo sia un diritto della comunità che siamo stati chiamati ad amministrare”.
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30/12/2012
h.11.00
Collaudo? No, tu no!
L’inspiegabile chiusura della Provincia di Parma fa pensar male
Ancora un no della Provincia a far sedere nella commissione di collaudo dell’inceneritore un rappresentante del Comune. L’ultimo stop porta la data del 20 dicembre, la firma di Giancarlo Castellani, il sigillo del “gatta ci cova”.
Che senso ha infatti respingere una rappresentanza del Comune dove sorge l’impianto?
Certo non aveva alcun senso già nel 2008 escludere la presenza di Parma nella commissione di collaudo.
Ora però che il Comune capoluogo, socio di Iren, rappresentante di 190 mila cittadini, produttore della metà dei rifiuti dell’intera Provincia, chiede di entrare nella commissione per osservare le procedure, davvero non si comprendono le motivazioni che inducono la Provincia a tenere la porta chiusa.
Ci sono motivi che non conosciamo?
Ci sono passaggi che la Provincia preferisce tenere coperti da segreto?
Come mai la richiesta dei verbali della commissione necessita di mesi e addirittura di accesso agli atti quando tutta la procedura del Paip dovrebbe essere a disposizione di tutti, senza ombre?
Nel 2011 la Provincia di Parma ha costituito la commissione di collaudo indicandone i membri.
I due componenti nominati dalla Provincia sono Giulio Burchi ed Ettore Sassi, mentre il membro indicato da Iren è Stefano Consonni.
Crediamo che sia doveroso da parte della Provincia comunicare a tutti i curricula dei componenti della commissione, come segno di trasparenza e di tranquillità.
E visto che tale organismo si è riunito fino ad oggi solo 2 volte non si comprende la difficoltà ad inserire nel gruppo anche un componente del Comune di Parma.
In campagna elettorale il candidato Bernazzoli spendeva la proposta di trasformare il Comune in una casa di vetro, accessibile e leggibile da tutti.
Ora ha una occasione per dimostrare ai cittadini che non erano solo parole.
Pubblichi i curricula dei componenti della commissione di collaudo.
Inserisca un rappresentante del Comune.
Due semplici mosse che dimostrerebbero ai cittadini che non ci sono zone d’ombra.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
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