L’inceneritore di Parma si accende: chi vince e chi perde

SMA MODENA
lombatti_mar24

03/03/2013
h.11.00

Da qualche giorno si è accesso l’inceneritore di Ugozzolo, ancora per poco alimentato a metano. Presto lo sarà con i rifiuti.
Uno come me che da qualche anno si dedica alla questione non può oggi sottrarsi ad un commento finale solo perchè l’esito della contesa non è stato quello desiderato.
Chi vince e chi perde la guerra dell’inceneritore? Lo voglio dire con le parole di Che Guevara, perchè le sparute truppe che hanno iniziato la battaglia contro il forno e contro il Sistema che lo ha voluto mi ricordano gli ottanta rivoluzionari sbarcati sulle spiagge cubane per conquistare l’isola e rovesciare il regime del colonnello Batista.
I protagonisti politici di questa vicenda escono tutti sconfitti, chi più, chi meno.
In questi giorni il sindaco Federico Pizzarotti sostiene di non aver mai promesso agli elettori che avrebbe chiuso l’inceneritore. Formalmente ha ragione (nel suo programma elettorale era scritto in modo molto soft “sostenere proposta di riconversione del PAI in un centro di recupero e riciclo, vericando con Iren proposta di riconversione della multi utility olandese Van GanseWinkel Group” – vedi pag 10 programma elettorale M5S -) ma è altrettanto vero che quella del forno è passata nell’opinione pubblica come la sua bandiera, il simbolo e il fine stesso del M5S di Parma. Pizzarotti non ha tentato l’assalto alla caserma Moncada come fece Castro, ha scelto la strategia della guerriglia fatta di schermaglie, contestazioni di tempistiche, carteggi, commi di legge. Per Iren non c’è stata neppure la necessità di passare sul suo cadavere, come aveva profetizzato Beppe Grillo. Forse non poteva fare molto di più. Rimane il fatto che è stato sconfitto e oggi dovrebbe dire: “Non sono un liberatore. I liberatori non esistono”.
I partiti di centrosinistra e di centrodestra che hanno voluto l’inceneritore sono vincitori solo in apparenza perchè in realtà questa traversia li ha pesantemente logorati segnando la distanza tra loro e la sensibilità, quantomeno ambientale, del cittadino comune. Una vittoria reazionaria che hanno pagato a caro prezzo lasciando tanti uomini sul campo.
Paradossalmente esce bene il Comitato Gestione Corretta Rifiuti GCR che ha imposto la sua visione ambientalista alla città e rappresentato negli ultimi dieci anni una delle poche forze vive di Parma in grado di esercitare un peso fuori dai partiti e dalle istituzioni. Non è riuscito a far cambiare opinione ai decisori politici ma ha aggregato alla sua causa migliaia di parmigiani…“quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà”. Il GCR merita l’onore delle armi: “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
Hanno vinto gli avvocati Pietro De Angelis e Arrigo Allegri che si sono battuti come leoni contro tutti, con passione, senza compromessi, con coraggio, senza mai mollare: “Indietro? Neanche per prendere la rincorsa!”.
Ha vinto la Procura della Repubblica che ha dimostrato imparzialità nella sua azione e si è vista confermare la validità di tutte le sue tesi accusatorie sulla gestione dei rifiuti in provincia di Parma, eccezion fatta, per ora (in attesa della sentenza della Cassazione), di quella del sequestro del cantiere di Ugozzolo.
Iren porta a casa l’impianto ma alla fine perde anche lei perchè una serie di autogol e forzature ha compromesso la sua immagine e financo la sua credibilità in città. Minaccia di infierire sulle casse comunali con una richiesta di risarcimento danni contro il Comune di Parma (quindi contro i suoi utenti parmigiani) per 28 milioni di euro. Caro Viero, “bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza”.
Perdono i cittadini di Parma che, al di là dell’aspetto ambientale, con il forno in funzione pagheranno, euro più, euro meno, la stessa tariffa di smaltimento che pagavano quando i loro rifiuti venivano esportati, fuori provincia, che era una delle più alte d’Italia.
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro”. Forse merita più rispetto.

Andrea Marsiletti

Ultimi articoli di Andrea Marsiletti – “Ma Space
Pizz Factor
Un voto per Giorgio Pagliari in Parlamento
La nomina di Bagnacani mette a rischio la credibilità di Pizzarotti
Grazie GCR
Renzi avrebbe stravinto le elezioni
L’opposizione non passerebbe l’esame di Meccanica Razionale
Consiglieri comunali straccioni
Il sole sorge quando la notte è più buia
Anche Torquemada-Pizzarotti ha le sue debolezze
M5S – Iren finisce 0 a 0. Per Iren un pareggio in trasferta che vale come una vittoria
Il ritorno del Guastafeste e della nobildonna decaduta
La vittoria di Pagliari… l’uomo meno d’apparato che ha vinto coi voti dell’apparato
Il Pd di Parma torna alla conta delle tessere…
I renziani hanno scelto le loro candidature, i bersaniani alla stretta finale
Primarie aperte per la scelta dei parlamentari, bravo Diego Rossi!

L’inceneritore di Parma si accende: chi vince e chi perde

SMA MODENA
lombatti_mar24

03/03/2013
h.11.00

Da qualche giorno si è accesso l’inceneritore di Ugozzolo, ancora per poco alimentato a metano. Presto lo sarà con i rifiuti.
Uno come me che da qualche anno si dedica alla questione non può oggi sottrarsi ad un commento finale solo perchè l’esito della contesa non è stato quello desiderato.
Chi vince e chi perde la guerra dell’inceneritore? Lo voglio dire con le parole di Che Guevara, perchè le sparute truppe che hanno iniziato la battaglia contro il forno e contro il Sistema che lo ha voluto mi ricordano gli ottanta rivoluzionari sbarcati sulle spiagge cubane per conquistare l’isola e rovesciare il regime del colonnello Batista.
I protagonisti politici di questa vicenda escono tutti sconfitti, chi più, chi meno.
In questi giorni il sindaco Federico Pizzarotti sostiene di non aver mai promesso agli elettori che avrebbe chiuso l’inceneritore. Formalmente ha ragione (nel suo programma elettorale era scritto in modo molto soft “sostenere proposta di riconversione del PAI in un centro di recupero e riciclo, vericando con Iren proposta di riconversione della multi utility olandese Van GanseWinkel Group” – vedi pag 10 programma elettorale M5S -) ma è altrettanto vero che quella del forno è passata nell’opinione pubblica come la sua bandiera, il simbolo e il fine stesso del M5S di Parma. Pizzarotti non ha tentato l’assalto alla caserma Moncada come fece Castro, ha scelto la strategia della guerriglia fatta di schermaglie, contestazioni di tempistiche, carteggi, commi di legge. Per Iren non c’è stata neppure la necessità di passare sul suo cadavere, come aveva profetizzato Beppe Grillo. Forse non poteva fare molto di più. Rimane il fatto che è stato sconfitto e oggi dovrebbe dire: “Non sono un liberatore. I liberatori non esistono”.
I partiti di centrosinistra e di centrodestra che hanno voluto l’inceneritore sono vincitori solo in apparenza perchè in realtà questa traversia li ha pesantemente logorati segnando la distanza tra loro e la sensibilità, quantomeno ambientale, del cittadino comune. Una vittoria reazionaria che hanno pagato a caro prezzo lasciando tanti uomini sul campo.
Paradossalmente esce bene il Comitato Gestione Corretta Rifiuti GCR che ha imposto la sua visione ambientalista alla città e rappresentato negli ultimi dieci anni una delle poche forze vive di Parma in grado di esercitare un peso fuori dai partiti e dalle istituzioni. Non è riuscito a far cambiare opinione ai decisori politici ma ha aggregato alla sua causa migliaia di parmigiani…“quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà”. Il GCR merita l’onore delle armi: “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
Hanno vinto gli avvocati Pietro De Angelis e Arrigo Allegri che si sono battuti come leoni contro tutti, con passione, senza compromessi, con coraggio, senza mai mollare: “Indietro? Neanche per prendere la rincorsa!”.
Ha vinto la Procura della Repubblica che ha dimostrato imparzialità nella sua azione e si è vista confermare la validità di tutte le sue tesi accusatorie sulla gestione dei rifiuti in provincia di Parma, eccezion fatta, per ora (in attesa della sentenza della Cassazione), di quella del sequestro del cantiere di Ugozzolo.
Iren porta a casa l’impianto ma alla fine perde anche lei perchè una serie di autogol e forzature ha compromesso la sua immagine e financo la sua credibilità in città. Minaccia di infierire sulle casse comunali con una richiesta di risarcimento danni contro il Comune di Parma (quindi contro i suoi utenti parmigiani) per 28 milioni di euro. Caro Viero, “bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza”.
Perdono i cittadini di Parma che, al di là dell’aspetto ambientale, con il forno in funzione pagheranno, euro più, euro meno, la stessa tariffa di smaltimento che pagavano quando i loro rifiuti venivano esportati, fuori provincia, che era una delle più alte d’Italia.
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro”. Forse merita più rispetto.

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