
07/10/2011
h.13.30
Il primo round legale è finito a favore di Iren: il Tar di Parma ha consentito la riapertura del cantiere dell’inceneritore. Il 7 dicembre ci sarà il secondo round quando il Tar affronterà il merito dell’abuso edilizio dell’impianto.
Ma al di là dei responsi delle dispute giurisprudenziali, in questi ultimi anni di affaire-forno è emerso un indubbio e grande vincitore: il Comitato Gestione Corretta dei Rifiuti. E non tanto perché questa associazione ha organizzato delle fiaccolate con 2.500 persone, riempito l’Auditorium Paganini, chiamato a Parma il responsabile dei rifiuti di San Francisco Jack Macy ad illustrare come la città californiana gestisca i suoi rifiuti senza un inceneritore… la vittoria del GCR è soprattutto culturale, perché dopo una paziente e faticosa attività di informazione, denuncia ma soprattutto proposta alternativa, è riuscito ad incidere nel cuore dell’opinione pubblica mutandone il sentire diffuso, spazzando via i luoghi comuni e la disinformazione prima imperanti e sparsa a piene mani da tecnici ben remunerati.
E così oggi a difendere l’inceneritore ci sono rimasti qualche politico che non conosce la materia e che ancora crede (o fa finta di credere) che nel 2011 non esistano alternative all’incenerimento, qualche personaggio che confonde la politica con gli affari (si spera non personali), qualche politicante che esegue ordini emanati da soggetti esterni che nulla c’entrano con la rappresentanza dei cittadini. L’affaire inceneritore non è stato solo una questione di emissioni in atmosfera ma la cartina di tornasole di un modo di fare politica e di una ben precisa scala di priorità di interessi. Potremmo a riguardo riciclare uno slogan ormai diventato tristemente celebre: “Inceneritore, un modo di vivere”.
Ma per fortuna c’è stata una svolta. Ho molto apprezzato nel centrosinistra le smentite pubbliche di Sel, Idv, Verdi e dello stesso coordinatore del programma delle primarie Giuseppe Bizzi del tentativo di imporre ai candidati alle primarie la costrizione di dover per forza alimentare un inceneritore e quindi garantire la redditività del business di chi l’ha costruito pur senza aver vinto una gara d’appalto e tradendo gli impegni assunti su accesso agli atti e trasparenza (ma su tutto questo tornerò nei prossimi giorni con altre novità).
L’azione del GCR ha inciso anche sul centrodestra, inducendo Vignali a firmare un’ordinanza comunque tardiva di sospensione del cantiere e alcuni ex assessori comunali a riciclarsi presentandosi nell’ultima assemblea pubblica al cinema Astra come avversari last minute dell’inceneritore, dopo che per anni non hanno mosso una paglia per contrastare questa impianto ma anzi lo hanno agevolato in tutti i modi.
Se teniamo conto che da sempre il Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it e Rifondazione Comunista sono contro il forno, si può dire che i supporter dell’inceneritore siano rimasti in pochi ma soprattutto senza argomenti, e vedremo presto con quale consenso in particolare nell’elettorato di centrosinistra.
Credendo di fare un servizio alla città, nelle prossime settimane la nostra testata promuoverà una grande campagna di informazione sugli effetti sulla salute umana degli inceneritori. Riferiremo di chi evidenzia la correlazione tra gli inceneritori e le nanoparticelle che essi immettono in atmosfera e l’insorgere di tumori tra la popolazione, e chi dice invece ha sostenuto le tesi rassicuranti di Iren.
Ovviamente mi limiterò a studi scientifici di oncologi, medici, docenti universitari… tutto il resto è solo spazzatura e affari.
Andrea Marsiletti