22/11/2012
h.14.40

Ieri il Comitato pro Bersani “Rifare Parma” ha inviato un comunicato stampa nel quale denunciava infiltrazioni della destra all’interno delle primarie del centrosinistra. La dimostrazione lampante di tali interferenze sarebbe la presenza questa sera di Sofia Ventura, docente universitaria ed editorialista del Corriere della Sera, alla chiusura della campagna elettorale dei renziani di Parma.
Il capo di imputazione di Rifare Parma è lapidario: “la Ventura veniva considerata una delle anime principali di Futuro e Libertà per l’Italia, fino al punto di essere indicata tra gli addetti ai lavori come l’ideologa di Fli”.
Premesso che secondo me l’ideologo di Fini è stato Almirante, se non Benito Mussolini che ancora negli anni ‘90 Fini definiva “il più grande statista del secolo”, sorprende l’accanimento nei confronti della Ventura da parte di questi bersaniani locali che non più tardi di qualche mese fa imposero la presenza in coalizione (non ad un aperitivo elettorale) dei finiani dentro all’alleanza del centrosinistra alle comunali di Parma. Contro il volere di una parte della coalizione. Non si sono fatti mancare niente: c’era uno anche de La Destra di Storace… no, no, di Casapound non c’era però nessuno. Oltre ai finiani hanno pure presentato come vicesindaco in pectore Maria Teresa Guarnieri che quando era assessore delle giunte Ubaldi votò a favore di tutte le opere contro le quali il centrosinistra stava conducendo la campagna elettorale. L’esito di quel ballottaggio lo conosciamo tutti.
La Ventura sarà anche una doppiogiochista ma tra i più importanti supporter locali di Bersani (oggi pure sindaci) figurano dei fondatori di Forza Italia a Parma, cioè dei berlusconiani della prima ora folgorati dall’imprenditore imprestato alla politico che scendeva in campo per salvare l’Italia dalla sinistra comunista e antidemocratica. E poi c’è Bruno Tabacci, oggi candidato premier del centrosinistra, ma per anni eletto in Parlamento nella maggioranza che sosteneva Berlusconi con importanti incarichi istituzionali.
Penso sarebbe stato legittimo che il Pd avesse scelto il proprio candidato attraverso una consultazione limitata agli iscritti… ci sta che un militante abbia un po’ più di voce in capitolo del primo che passa per strada e si imbuca in un gazebo. Una volta, però, che si è accettato di fare le primarie aperte è difficile mettersi lì a fare l’esame del sangue agli elettori, stabilire chi è bene accetto e chi è una spia o un sabotatore, perché, al di là dell’esclusione sacrosanta di chi ha milita in partiti avversari, è complicato calcolare una soglia di compatibilità, una dead line temporale oltre la quale l’onta è stata espiata, quale sia il grado di compromissione massimo accettabile (essere un ex iscritto ad un partito di centrodestra, essere andato a cena con un berlusconiano, un vicino di casa di Buzzi, un parente di primo grado di un grillino, un seguace non pentito di Vendola che fece cadere il governo Prodi…?), a maggior ragione quando si manda nelle cassette della posta di tutti gli italiani il depliant delle primarie invitando i destinatari a recarsi a votare.
Con queste primarie, di fatto, quasi tutti i cittadini possono diventare sostenitori del centrosinistra. Nel peggiore dei casi con l’intenzione di confermare il proprio voto alle secondarie solo se vincesse un certo candidato. Si è visto di peggio.
Invito i bersaniani a vedere la cosa così: se vince Renzi questi appestati saranno massa indistinta e voti in più per il centrosinistra, se vince Bersani saranno degli “utili idioti” di cui servirsi per aumentare il numero dei votanti e quindi dare più clamore e spinta propulsiva alla vittoria del segretario del Pd.
Alla fine non muore mica nessuno se stasera la Ventura viene alla Corale Verdi a mangiarsi quattro tortelli infatuata solo da Renzi e non da Bersani. Ci sarebbe stato più da sorprendersi se si fosse innamorata di Vendola 🙂

Andrea Marsiletti

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