Insolito Festival: spettacoli, incontri, esplorazioni urbane

Dal 22 giugno al 30 luglio a Parma il Giardino Ducale e altri luoghi della città ritrovano «Insolito Festival», la rassegna di spettacoli, incontri, esplorazioni urbane per adulti e bambini, che punta a rafforzare la relazione tra il teatro e la città, tra un insieme di pensieri e linguaggi artistici sul mondo e un insieme di spazi urbani che è al tempo stesso un insieme di cittadini, una comunità di persone.

Il dialogo vuole far emergere, attraverso le arti della scena, la natura profonda dei luoghi, la loro cultura, la loro voce, che si tratti di spazi celebrati o di luoghi della quotidianità.

La sesta edizione, proseguendo la direzione intrapresa fin dall’origine e sviluppata in modo particolare nel 2018, si espande anche fuori dal Giardino Ducale, sede principale del festival. Lo fa con iniziative che focalizzano con particolare forza una vocazione a uscire dal teatro per coinvolgere attivamente la comunità e per lasciare una traccia nello spazio urbano. Si pensi a «Pankine» e «Dialoghi dell’infanzia on tour», entrambi progetti che nascono nell’officina del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, che con l’Associazione Micro Macro è anche l’ideatore e organizzatore del festival.

Ideata dalla coreografa Elisa Cuppini, realizzata con il sostegno della Fondazione Pizzarotti, Pankine è un’iniziativa che vive della partecipazione di una rete di associazioni del territorio: il Laboratorio Famiglia in Oltretorrente, la Cooperativa Svoltare, il Punto di Comunità Cittadella, i Centri Giovani Il federale e Casa nel Parco. Il progetto si è servito delle panchine come simbolo di una perdita di valore d’uso che ha interessato negli ultimi anni lo spazio urbano, stimolando le idee degli abitanti a partire da alcune parole chiave. La documentazione video di questa interazione è diventata il materiale da cui otto artisti hanno elaborato sette creazioni per il festival, in uno spazio di cui sarà interessante vedere la specificità di “interazione”, il Parco dei poeti di Via Montebello (17 e 18 luglio, ore 21.30). Gli artisti coinvolti sono Simone Arganini (musica e danza), Lorenzo Bresolin (video), Giancarlo D’Antonio (danza), Andrea Dionisi (danza), Yalika Jo e Andrea Marras (musica), Savino Paparella (teatro), Riccardo Reina (teatro di figura).

Beatrice Baruffini ha scelto invece di moltiplicare simbolicamente, fino a coprire idealmente tutta la città, dal centro alla periferia, i luoghi dei suoi Dialoghi dell’infanzia on tour, disegnando, come recita il titolo, una sorta di tournée urbana all’aperto che in nove luoghi, in più di un mese, dal 22 giugno al 30 luglio, toccherà piazze, palazzi, giardini, cortili, portici: il Cortile del Guazzatoio nel Palazzo della Pilotta, il Giardino Ducale davanti al Palazzo Ducale, i Portici dell’Ospedale Vecchio, Piazza Duomo, Piazzale Maestri, Piazzale Lubiana, il Parco Pubblico di Villa Parma, la Fattoria di Vigheffio, Piazzale Pablo (si ringraziano per la collaborazione il Complesso della Pilotta, Avalon e Ad Personam). Luoghi monumentali e popolari, spazi celebri e della quotidianità, nei quali si esprimerà la volontà dell’infanzia di aprire un dialogo con gli adulti per dire loro cosa pensano dei grandi temi: Dio, Madre natura, la morte. Gli spettatori saranno invitati a dedicare un tempo all’ascolto, intimo e personale, dei dialoghi, indossando un apposito kit e sedendosi in una delle postazioni dell’installazione.

Il festival ha da sempre nell’Oltretorrente una tappa irrinunciabile. Quest’anno lo spazio prescelto, posto sul limitare a sud del quartiere, è particolarmente importante perché è un edificio storico che si apre per la prima volta ai cittadini. Parliamo della Torre dell’Acquedotto di Via Solari, che grazie alla collaborazione di Iren ospita Insolita Mostra, una selezione delle fotografie del giornalista Antonio Mascolo, raccolte recentemente in un libro, Oltre il torrente Parma, edito da Berti: scatti, anche inediti, che raccontano i luoghi e la gente del quartiere, la sua complessa transizione nella modernità globalizzata, tra contraddizioni, resistenze e scatti di nuova energia (dal 2 al 4 luglio dalle 18 alle 21, prenotazione obbligatoria, ingresso gratuito).

Partiti dagli spazi di espansione urbana del festival, rientriamo, per rendere proprio il senso di una identità volutamente duplice, al quartier generale, il Giardino Ducale, dove il programma-base si divide in due sezioni, “per adulti e bambini insieme” e “per un pubblico adulto”. I luoghi di rappresentazione dei quattordici appuntamenti in cartellone riproducono in scala minore anche dentro il Giardino quella volontà di “espansione”, perché se l’Arena estiva del Teatro al Parco ospitando cinque spettacoli è quasi una proiezione all’aperto del Teatro al Parco, un ruolo importante lo gioca lo spazio esterno del Palazzetto Eucherio Sanvitale, splendida quinta rinascimentale per tre appuntamenti, e consueto è ormai il dialogo con il Boschetto delle Querce, uno dei tanti spazi del Giardino dominati da monumentali alberi ultrasecolari, ma anche con il Tempietto d’Arcadia e con il Chiosco Bar, senza dimenticare che due spettacoli saranno itineranti.

Il carattere programmaticamente insolito del festival, che si esprime già nelle intenzioni artistiche e culturali dei tre appuntamenti sopracitati, attraversa l’impianto delle due sezioni del programma generale degli appuntamenti sia nel senso dei contenuti e delle poetiche, sia nel senso delle scelte formali e di linguaggio. Si pensi a come i sette appuntamenti tout public comprendano una rivisitazione senegalese di Cappuccetto Rosso, favola-mito della civiltà occidentale (Thioro, di Alessandro Argnani, 22 giugno, dai quattro anni d’età), resa energica da un travolgente attore-narratore e dal ritmo dei bonghi; una fusione dei due capolavori di Jack London in uno spettacolo che parla di voglia di libertà e di amore che non “addomestica” (Zanna bianca di Francesco Nicolini, 1 luglio, dagli otto anni); un inno alla scoperta dei colori e delle emozioni fondamentali ad essi collegate dedicato ai bambini piccoli e piccolissimi (I colori dell’acqua di Andrea Buzzetti, 4 luglio, dai due anni). Si pensi all’eroe in miniatura creato dall’argilla e animato dagli artisti spagnoli di teatro di figura della Compañia El Patio, per la prima volta in Italia, con la loro storia capace di riflettere i grandi temi della vita umana in un piccolo mondo inventato (A mano, 9 e 10 luglio, dai sei anni); alla fusione di pupazzi e narrazione per raccontare la storia di una bambina a cui non manca niente ma che è sempre arrabbiata, una favola sul coraggio necessario per crescere (Valentina vuole, 15 luglio, dai tre anni); al concerto del Bamboo Orchestra Trio, ritorno graditissimo di un ensemble franco-giapponese applaudito a Parma dodici anni fa, che suona strumenti costruiti col bambù dal fondatore, Makoto Yabuky (24 e 25 luglio, per tutti); infine al gioco teatrale radioguidato con cui gli spettatori rivivono un viaggio lungo l’antico cammino della fiaba girovagando nel Giardino Ducale (La fiaba istruzioni per l’uso di Carlo Presotto, 30 luglio, dai cinque anni).

Benché rivolta a un diverso destinatario, una simile apertura d’orizzonte negli stili e nei temi, dalla danza alla musica, dal teatro di narrazione al teatro pop-rock, si incontra negli spettacoli per un pubblico adulto. Dal nuovo appassionante capitolo del ritratto di una generazione e dei conflitti con se stessa e col mondo adulto di Oscar De Summa, uno dei più affermati talenti di autore e attore del teatro italiano dell’ultimo decennio (Soul music, 27 giugno), al concerto in cui Roberto Castello, coreografo e regista di lungo corso, e i suoi interpreti fondono parola danza e musica dal vivo per restituirci un frammento del rapporto tra cultura europea e cultura africana (Mbira, 3 luglio). Dal nuovo spettacolo di Babilonia Teatri, una delle formazioni di maggior spicco della generazione dei quarantenni, che vuole «fotografare il nostro oggi, le sue perversioni e le sue fughe da se stesso, la sua incapacità di immaginare un futuro, di tendere verso un ideale» (Calcinculo, 11 luglio, si ringrazia per la collaborazione l’Associazione Culturale Coro Lirico Renata Tebaldi); al dialogo intenso con vari luoghi del Giardino Ducale che promettono Silvae e Oro d’ore, due coreografie di Silvia Bertoncelli che intrecciano suggestioni dalle Metamorfosi di Ovidio, dal Libro d’ore di Rilke e dalla musica di Luciano Berio (22 luglio, in collaborazione con il Network Anticorpi – Azione Danza Urbana XL). Del tutto diverse, nutrite di sapori che mescolano le nebbie e gli argini del Po con la musica brasiliana e i fumi dell’alcool, sono le atmosfere ricreate dal monologo di Savino Paparella La bassa nova (22 luglio, dopo Silvae /Oro d’ore), mentre a chiudere la sezione per adulti è il concerto di Roberta Giallo, cantautrice tra le più originali e poliedriche della nuova generazione, al confine tra il teatro canzone, la performance d’arte contemporanea e l’opera pop (29 luglio). Completano il programma due laboratori: Oggi è il mio giorno di Silvia Gribaudi, coreografa che ama esplorare la danza e i luoghi dal lei abitati con un linguaggio poetico ironico e tragicomico (9 luglio, dalle 17 alle 20), e Le sonorità del bambù, con cui i musicisti del Bamboo Orchestra Trio guidano gli spettatori alla scoperta della forma e delle sonorità dei loro strumenti a conclusione del concerto del 24 e 25 luglio.

BookCorner – Biblioteca di @lice
Durante Insolito Festival , nei giorni degli spettacoli Thioro, Zanna Bianca, I colori dell’acqua, A mano, La Fiaba Istruzioni per l’uso, la Biblioteca di @lice sarà presente con vetrine tematiche di libri 

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