Intervento d’urgenza su una paziente di 13 anni: rimosso uno spillo di tre centimetri che aveva inalato

SMA MODENA
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È la notte di sabato quando, al Pronto Soccorso pediatrico dell’Ospedale di Reggio Emilia, arriva una ragazzina di 13 anni con una situazione tanto insolita quanto rischiosa. Poche ore prima, mentre si sistemava il velo, tenendo in bocca tre spilli per fermarlo, a seguito di un urto accidentale ha inalato uno di questi. Uno lo ha ingoiato, uno è riuscita a espellerlo con un colpo di tosse, ma il terzo – il più pericoloso – di 3 cm di lunghezza è finito nei bronchi.

Dalla lastra del torace si distingue chiaramente un corpo metallico di forma lineare all’interno del polmone sinistro. Il rischio è elevatissimo perché, se lo spillo dovesse perforare il tessuto bronchiale, potrebbe coinvolgere l’esofago o danneggiare vasi sanguigni vitali. Viene contattata la struttura di Pneumologia ed Endoscopia toracica dell’Ospedale Maggiore di Parma. Il dottor Federico Antenora attiva l’équipe di emergenza, guidata dalla dottoressa Maria Majori, direttore della struttura. Serve una manovra delicata ma precisa, da eseguire con un endoscopio rigido calibrato per le vie respiratorie di una paziente così giovane.

Il trasferimento avviene in tempi rapidi. In sala, insieme alla dottoressa Majori e al dottor Antenora, ci sono anche l’infermiera specializzata Sonia Comelli; la rianimatrice pediatrica Ilaria Rossi, il personale infermieristico del comparto Otorino-Maxillo, la dottoressa Fabiola Fornaroli della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva pediatrica e la dottoressa Valeria Balestra della Chirurgia Toracica, pronta a intervenire in caso di perforazione di organi vitali.



“La capocchia dello spillo si era incastrata in un piccolo ramo bronchiale – racconta la dottoressa Majori – e quindi si è dovuto procedere con grande cautela. Ma grazie al lavoro sinergico di tutta l’équipe, lo spillo è stato rimosso senza causare alcun danno”.

“La manovra richiede esperienza, sangue freddo e –precisa Majori- tanta preparazione. Ho investito anni di studio per affrontare situazioni come questa, e ogni volta che tutto va per il meglio, sento che ogni sacrificio è stato ripagato”. La specialista ricorda infine che tra i casi più frequenti di inalazione vi sono quelli da noccioline, soprattutto nei bambini piccoli. Ma quando si tratta di oggetti appuntiti, il rischio di lesioni gravi – anche letali – è reale.

L’altro spillo, nel frattempo, ha seguito il normale percorso digestivo ed è stato espulso naturalmente e la giovane paziente è stata dimessa in buone condizioni di salute.