INTERVISTA – Arturo Dalla Tana: “Il Comune fa campagna elettorale sulla Cittadella, non sarà facile fermarli”

Arturo Dalla Tana

Da qualche tempo si è accesa la protesta dei cittadini del quartiere Cittadella contro il progetto di “Restyling” della fortezza farnesiana voluto dall’amministrazione. Il notaio Arturo Dalla Tana, consigliere e socio fondatore del Comitato Cittadella per Parma, assieme a diverse associazioni ha iniziato una raccolta firme per una petizione contro il progetto. Lo abbiamo incontrato per capire le ragioni del malcontento.

Cosa non vi piace del progetto di restyling?

Non ci piace quasi niente, le uniche cose accettabili sono quelle che vanno sotto la voce ristrutturazione. Per esempio uno dei due portali d’ingresso è stato sistemato ma l’altro no. I muri di fortificazione stanno soffrendo per la presenza di piante e rampicanti e sono a rischio. Ci sta bene anche il recupero dell’illuminazione che in realtà non c’è mai stata: alla sera qui, a parte un breve tratto è tutto completamente buio. E magari sarebbe utile anche la cura alberature dato che non lo fanno mai. Spesso il parco è chiuso perchè le piante mettono a repentaglio la sicurezza. Tutto ciò che invece significa trasformazione della Cittadella in qualcos’altro, ovviamente trova la nostra opposizione e quella dei tanti cittadini che hanno firmato la nostra petizione.

Trasformazione in cosa esattamente?

Vogliono creare un luogo di spettacoli in funzione delle elezioni comunali del 2022, così il loro candidato sindaco potrà sfruttare il palco al fianco di cantanti e artisti. Ma questo è solo un aspetto.

Il progetto del Comune è del 2017, fatto da architetti per mettere in risalto la bellezza dell’ex ostello e prevedeva la realizzazione di un ristorante, ma è saltato perché nessuno ha risposto al bando ed è stato trasformato in un luogo completamento differente dalla prima idea. Di quel progetto iniziale sono rimasti azioni senza molta logica che snaturano le funzioni che i parmigiani, con i fatti, hanno scelto per questo parco. Questa amministrazione non conosce la Cittadella perché altrimenti non avrebbero mai pensato a un progetto del genere. Con tribune sotto ai bastioni, aree per il fast food e altro. Gli spettacoli vanno portati nelle piazze non qui.

Quante firme avete raccolto?

Siamo abbondantemente oltre le 3000, ma al di là delle firme, che è solo un modo per consentire ai cittadini di parlare, abbiamo raccolto anche molti pareri da diversi mondi: quello dello sport, della cultura. Abbiamo diverse anime: quella ambientalista, quella culturale e quella sportiva.

Cosa chiedete al Comune?

Che si degnino di presentare ufficialmente il progetto ai cittadini. Martedì (1° dicembre ndr) avremo un incontro con l’assessore Alinovi col quale quantomeno abbiamo un dialogo. Ma non ci aspettiamo gran che a dire la verità. Forse pensavano che nessuno reagisse, ma anche solo l’idea di toccare la Cittadella ha fatto partire la reazione delle tante anime che la vivono.

La minoranza in consiglio comunale vi sostiene?

Sì, hanno firmato Cavandoli, Lavagetto, Massari, Roberti. Condividono le nostre preoccupazioni.

E se l’Amministrazione dovesse proseguire nel suo intento?

Io non riesco a immaginare una ragione diversa che non quella di fare campagna elettorale, dato che siamo a fine mandato. Per questo sarà difficile fermarli. Dobbiamo far sentire la voce della città, dei cittadini e dei mondi di cui parlavo prima: quello sportivo, culturale e del mondo ambientalista.

Ci sono cose doverose di cui dovrebbero occuparsi. Come l’impianto d’illuminazione che in otto anni non è stato fatto, per non parlare dei bagni: per anni abbiamo avuto un gabbiotto indecente in lamiera e oggi ci raccontano che i bagni sono nell’ex ostello che è gestito da un’associazione che è chiusa il sabato e la domenica, cioè nei giorni in cui il Parco è più frequentato…

Hanno speso un milione e ottocento mila euro e ancora il primo e il secondo piano dell’ex ostello sono orrendamente a grezzo; è stato sistemato solo il pianoterra!

Tatiana Cogo

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