INTERVISTA – Francesco Zanaga (coordinatore di Italia Viva Parma): “Il virus economico non deve coglierci impreparati. Sì alla fusione tra Salso e Fidenza. Seguo con attenzione l’esperienza del sindaco di Colorno Christian Stocchi”

SMA MODENA

Emergenza covid-19, priorità economiche, ma non solo… abbiamo intervistato Francesco Zanaga, coordinatore di Italia Viva per la provincia di Parma.

Renzi è stato il politico che più si è esposto per una riapertura, pur graduale, delle attività economiche. Diciamo che le critiche non sono mancate. Oggi tutti parlano di Fase 2. Cos’è cambiato?

Italia Viva è stato il primo partito che ha iniziato a riflettere su come reinventare tutto per riaprire gradualmente le nostre produzioni. Un dovere politico ineludibile. Il virus economico non deve coglierci impreparati, Colao è la figura adatta ma deve entrare in esecutivo. Noi come forza di governo continueremo a lavorare su due filoni fondamentali: 1) attuare ciò che serve per ripartire in maniera adeguata e sicura ai mondi produttivi e alle famiglie; 2) pensare l’Italia fra sei mesi e negli anni a venire. Cosa abbiamo imparato da questi giorni? Cosa ci può essere utile per il futuro? Come valorizzare esperienze anche nella dimensione dei servizi locali e dei negozi di vicinato? Certamente abbiamo l’occasione di riformare il Paese: servono opere, innovazione tecnologica, ricerca, sburocratizzazione e un assetto politico che dia stabilità.

Dopo la crisi sanitaria ci attende quella economica: quali sono le proposte di Italia Viva per rilanciare subito l’economia?

Le previsioni del FMI sono drammatiche. Convivere con il virus stravolgerà le nostre vite, le forme di consumo e il nostro turismo. Per prima cosa apriamo i cantieri per strade, edifici scolastici, dissesto idrogeologico mettendo in sicurezza il nostro futuro e liberiamo 120 miliardi già stanziati. Trasversalmente a tutti i settori occorre una radicale sburocratizzazione e dotare il Paese di infrastrutture digitali adeguate. Penso alla scuola in primis dove serve Internet per davvero. Dobbiamo fare debito ma facciamo uscire l’Italia dall’arretratezza.

Le critiche alle politiche dell’UE e della Germania in particolare in questi giorni arrivano da tutte le parti, non più solo dai partiti sovranisti. Avevano ragione loro?

I problemi dell’Europa sono arrivati dalle nazioni e non dalle Istituzioni europee. L’Europa deve cambiare pelle, ma non vedo soluzioni alternative al mercato unico e all’euro. Piuttosto è chiaro che ci sono dei problemi e abbiamo un’occasione storica per portare riforme nell’assetto dell’Unione Europea. Servono nuove politiche transnazionali a partire dalla Sanità ma l’Europa è una casa sicura. Un esempio semplice: quello che è successo a Wuhan in Cina, lo “spillover”, il salto da animale a uomo del virus Covid-19 in Europa non ci sarebbe stato grazie all’Efsa e al nostro sistema di sicurezza alimentare.

Il futuro assetto della politica italiana dipenderà molto dalla futura legge elettorale. Qual è la posizione di Italia Viva?

Serve un assetto che ci permetta di eleggere il “Sindaco d’Italia” e consegnare ai cittadini una democrazia decidente. Tecnicamente occorre un vero sbarramento e un sistema maggioritario. L’approdo finale deve essere un cambio dell’assetto politico ed istituzionale che dia stabilità e governabilità al Paese. Viene prima il bene della democrazia dei sondaggi.

Il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari, è un importante esponente di Italia Viva di Parma, molto apprezzato dai suoi cittadini. In quali altri Comuni siete presenti? Quali altre esperienze amministrative vi convincono in provincia di Parma?

Il nostro partito cammina su due gambe: i comitati civici e gli amministratori. Nicola è un sindaco amato e competente perché è sempre in prima linea. Oggi i Sindaci, in particolare nei piccoli Comuni, devono essere valorizzati perché fanno un lavoro straordinario. Per il futuro occorre ripensare gli enti locali. Guardiamo alle fusioni e incentiviamo con risorse il processo di creazione di nuovi enti più forti e sostenibili. Vale per i piccoli comuni, come è stato bravo ad intuire Nicola a Sorbolo-Mezzani, ma penso anche a realtà più grandi come Fidenza e Salsomaggiore Terme, un nuovo comune da 50.000 abitanti darebbe una risposta decisiva alla complessa situazione di Salso e una grande opportunità alla stessa Fidenza. Fra le esperienze che più mi convincono e che seguo con attenzione c’è il sindaco “civico” di Colorno Cristian Stocchi come i giovani sindaci del PD. Aiutiamo i Sindaci!

Andrea Marsiletti