“Lavoro e giustizia: queste le priorità del mio impegno”

29/12/2012

Intervista a Giorgio Pagliari, ex capogruppo del PD in Consiglio comunale a Parma e oggi candidato alle primarie del Pd del 30 dicembre.

Che elezioni saranno quelle di febbraio 2013?
Saranno le elezioni più difficili dal 1948.
Questo non è il tempo della retorica ma della consapevolezza del momento difficilissimo che stiamo vivendo.
Quello che verrà affidato, speriamo, a Bersani è un Paese da ricostruire sul piano socio-economico con delle urgenze evidentissime da risolvere.

Quali, ad esempio?
Dobbiamo uscire dalla situazione nella quale abbiamo pensionati e persona con redditi bassi in condizioni di crescente povertà, una disoccupazione enorme soprattutto tra i giovani, dei drammi come quelli dei 40-50enni che hanno perso il lavoro con tutto quello che ciò determina sulle loro famiglie.
Abbiamo bisogno di entrare in Parlamento con l’esperienza, la competenza e la motivazione forti per dare immediatamente risposte concrete a questi problemi.
Un governo di centrosinistra, poi, non può non intervenire sul sistema tributario, non riequilibrare la tassazione sul lavoro e sull’impresa, non aggredire quei problemi che impediscono il diritto delle persone ad una vita normale e dignitosa.
Abbiamo poi la necessità di una riforma vera della giustizia che, senza veli, la Politica definisca rispettando l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma chiedendo ad essa tempi certi. La macchina è ingrippata: basta pensare ai tempi eterni dei processi, che di fatto negano giustizia e che, nel settore penale, determinano troppe prescrizioni, lasciando spazi ad un inaccettabile senso di impunità e alla logica dell’arbitrio.
In Italia si impiegano 1.210 giorni per recuperare un credito, la durata dei giudizi civili aumenta ed i tempi medi di definizione complessivi sono di sette anni e tre mesi nel civile e quattro anni e nove mesi nel penale, 740 giorni per giudizi di separazione. Nel 2010 ci sono state 49.596 richieste di risarcimento per la lentezza dei processi e 81 milioni di euro di pagamenti. I costi per le imprese per la lentezza della giustizia sono stati stimati in 2,3 miliardi di euro. Il governatore di Bankitalia stima tale costo in un 1% di PIL ogni anno.
Se mi sarà data l’opportunità porterò avanti il ruolo di parlamentare con la stessa determinazione con cui ho operato i Consiglio comunale, con attenzione ai problemi del territorio ma anche a quelli nazionali.

Per l’appunto, cosa ha rappresentato per te quell’esperienza da capogruppo del PD in Consiglio comunale?
La stagione del Consiglio comunale da 2007 al 2011 ha costituito la vera novità della politica parmense. E’ un dato oggettivo: Parma ha vissuto la sua primavera.
Si è chiuso un ciclo grazie all’azione dei gruppi di opposizione e quindi grazie anche a quello che ho fatto io. E’ terminato un ciclo di mala gestione nel quale l’interesse generale era completamente dimenticato in ragione degli interessi particolari.
Questo è stato possibile per un’azione condotta in nome dell’etica istituzionale, del rispetto delle regole, di un’attenzione degli interessi della città, di una funzione pubblica concepita come messa al servizio della propria attività.
E’ stato un momento di grande apertura nei confronti della città; ciò ha comportato un notevole impegno e un risultato di cui non posso non andare orgoglioso.

Anche a tu non piace il “professionismo della politica”. Al di là della demagogia, perché?
Io non sono un professionista della politica.
Ho sempre fatto politica per hobby, accompagnando la mia attività politica al mio lavoro. Oggi posso vantare una dignitosa attività professionale, da avvocato e da professore ordinario all’università.
Penso che la politica debba essere vissuta con distacco, come un momento della propria vita, non come la propria vita.
E soprattutto non bisogna dipendere dalla politica sul piano economico perché altrimenti non si riesce a dare in politica un apporto disinteressato, ideale e progettuale.

CC

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