La purezza della Chiesa nella clausura femminile

Il silenzio della clausura (finalità della rubrica)

In pochi altri ambienti occidentali c’è una distinzione (o, se vogliamo, una disparità) così forte tra uomo e donna come nei ruoli nella Chiesa cattolica.

Da ultimi nel 1994 Papa Giovanni Paolo II e nel 2018 l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede nominato da Papa Francesco, hanno escluso definitivamente che “il sacerdozio ministeriale possa essere validamente conferito alle donne”.

Nella Chiesa solo degli uomini possono essere ordinati preti, vescovi, cardinali e Papi.

Sopraffatti dalla cultura del tempo, per san Tommaso la donna è semplicemente “un maschio mancato”, per san Paolo “come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli ai mariti, in tutto”. Sant’Ambrogio risponde così alla domanda se sia stato più colpevole Adamo o Eva: “Sicuramente Adamo, perché lei aveva dalla sua la scusante della stupidità”.

E pensare che in pochi altri contesti emerge la superiorità della donna sull’uomo come nella Chiesa cattolica.

Sono tanti, purtroppo, gli scandali che riguardano uomini della Chiesa, a partire da quelli terribili della pedofilia che lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto come una piaga vergognosa, che hanno indebolito nell’opinione pubblica l’immagine della Chiesa. Ovviamente si tratta di deviazioni assolutamente minoritarie che non possono, in nessun modo, essere generalizzate all’intero corpo clericale… sarebbe come mettere all’indice l’Urss di Stalin perchè al suo interno si era infiltrato il germe trotskista.

Rimane il fatto che nessuno scandalo ha mai visto coinvolta una donna della Chiesa, sia essa suora o monaca.

Meno che meno le monache che dedicano la propria vita all’Umanità intera attraverso la preghiera, nella clausura. Nelle celle del monastero che si affacciano sul giardino del chiostro non c’è peccato, ci sono solo l’amore per gli altri e per Dio e il sacrificio gioioso della vita contemplativa. Sono oasi, foreste di ossigeno e preghiera.

Gli ordini claustrali femminili si chiudono, seguendo spesso regole più rigide di quelli maschili, per mantenere gli originari purezza e intenzioni, ma forse anche per rimanere autonomi, dovendo rispondere solo al Papa e non ad altre gerarchie clericali maschili.

Le monache di clausura non fanno rumore, sembra che non tocchino neppure il pavimento quando attraversano i corridoi del monastero.

Sono immacolate.

Sono già anime. Purissime.

Andrea Marsiletti

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