La Sinistra Coraggiosa: un incontro sul tema “Migranti, accogliere, proteggere, promuovere, integrare”

La settimana che porta alle elezioni cittadine è iniziata ponendo l’accento su un tema di fondamentale importanza nel programma di Parma – La Sinistra Coraggiosa. “Profughi: accogliere, proteggere, promuovere, integrare” è il titolo dell’incontro svoltosi nel tardo pomeriggio di lunedì e ad intervenire sono stati chiamati Barbara Schiavulli, giornalista, Andrea Ranalli, documentarista e Emilio Rossi, presidente Ciac ONLUS.

“La nostra lista è composta da candidate e candidati che sono espressione diretta della società e della cultura parmigiana. Volevamo avere una rappresentazione reale della vita di questa città – ha introdotto Anna Rita Maurizio, capolista – i punti del programma sono tanti, richiederanno molto impegno ma è una sfida che accogliamo a braccia aperte: è necessario accrescere i posti di prima accoglienza, realizzare corsi di alfabetizzazione linguistica, rafforzare i servizi di informazione, creare figure dei tutor culturali volontari, soprattutto per i minori non accompagnati e le donne vittime di tratta”.

A prendere la parola, poi, sono stati alcuni profughi che da diverso tempo sono arrivati nel nostro paese e che, grazie al lavoro di Ciac Onlus, hanno avuto la possibilità di ricominciare.

“C’è un motto che deriva dall’ambientalismo e in cui noi crediamo: pensare globalmente e agire localmente – ha dichiarato Emilio Rossi – la domanda che dobbiamo porci è, dunque, che cosa possiamo fare nel nostro piccolo. Noi, come associazione, cerchiamo di rispondere alle esigenze delle persone che arrivano in Italia mettendo a disposizione onestà e competenza e le testimonianze che oggi sono con noi dimostrano che si viene ripagati di tutti gli sforzi. È nel momento in cui si decide di agire che si fa la differenza. Sono molte le necessità delle persone che vengono da noi e, attraverso una collaborazione maggiore rispetto al passato, siamo convinti che insieme all’amministrazione si possa fare tanto.

Barbara Schiavulli è poi intervenuta raccontando del rischio di classificare i profughi in diverse classi di importanza: “Racconto le zone di guerra da circa 26 anni. Quello che mi interessa far conoscere è che è necessario sapere cosa succede nel mondo per sapere come agire nel nostro piccolo. Ai giornali main stream sembra non interessare più far sapere cosa succede nel mondo. Si sono concentrati sull’Ucraina tralasciando tutte le altre grandi crisi: continua l’esodo degli afgani, degli africani, continuano i movimenti delle persone anche per crisi climatiche come in Iraq e molto altro ancora. Nelle due settimane dopo l’abbandono dell’Afganistan da parte degli americani, il mondo ha fatto qualcosa di mai visto prima: ha fatto uscire dal paese 150mila persone. Scoppia la guerra in ucraina e degli afgani ci si dimentica. Le persone arrivano, si costruiscono una nuova vita e vanno avanti. In alcuni posti non sarà più possibile tornare. Noi, allora, dobbiamo fare del loro arrivo una risorsa.

Dello stesso avviso è stato anche Andrea Ranalli, documentarista specializzato nel riportare i viaggi di alcune ONG italiane per il mondo, che ha posto l’accento su cosa può fare la Sinistra contemporanea per ritornare ad essere protagonista: “Sono nato in una periferia di Roma e il mio liceo era frequentato da Valerio Verbano, quindi con una forte impronta di Sinistra. Pochi anni dopo era divenuta una scuola di Destra, perché la Sinistra aveva abbandonato la periferia, chiuso le sezioni, e quelle stesse sezioni le aveva aperte Casa Pound. È tempo di tornare in strada, di riaprirsi al dialogo, ai giovani e alle loro esigenze. È il caso di ripartire dalle basi e rifondare il modo di essere in società e, a partire da questo, arrivare ad un nuovo modo di vivere l’accoglienza e l’integrazione”.

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