La Torre Juche a Pyongyang: la torcia dell’ideologia. FOTO

Spettacolo davanti alla Torre Juche

REPORTAGE DALLA COREA DEL NORD DI ANDREA MARSILETTI. La Juche è l’ideologia ufficiale della Corea del Nord. Sviluppata dal “Grande Leader” Kim Il Sung, si ispira al comunismo, al patriottismo, all’indipendenza nazionale garantita da un forte apparato militare. Stabilisce l’unità monolitica tra l’Esercito, il Partito, lo Stato ed il Popolo.

Nella mia settimana di permanenza in Corea del Nord dal 5 al 12 settembre il programma prevedeva due ore di lezione sullo Juche tenute dalla responsabile del Dipartimento delle scienze sociali dell’Università di Pyongyang in una stanza dell’Hotel Koryo insieme alla delegazione russa. Al termine della sua relazione, ho chiesto alla docente cosa più differenziasse l’ideologia dello Juche dal marxismo-leninismo. Mi ha risposto che il marxismo-leninismo mette al centro l’economia, lo Juche mette al centro l’uomo: lo Juche identifica le masse coreane come gli artefici dello sviluppo della nazione, perchè “l’uomo è il padrone di ogni cosa e decide ogni cosa“.

Non stupisce pertanto che la Torre Juche, per l’appunto dedicata alla via nordcoreana al Socialismo, sia il monumento più sacro di Pyongyang insieme al Mausoleo di Kim Il Sung e Kim Jong Il. Completata nel 1982, la torre sorge sulla riva del fiume Taedong e si trova esattamente di fronte alla piazza principale di Pyongyang (piazza Kim Il-sung) sita sulla riva opposta. Il monumento, progettato da Kim Jong Il, venne eretto per commemorare il 70º compleanno di Kim Il-sung. E’ alta complessivamente 170 metri e consiste di una guglia di 150 metri di 25.550 blocchi di granito (365 × 70, uno per ogni giorno della vita di Kim Il-sung fino al 70º compleanno).

Davanti alla Torre c’è una statua di 30 metri raffigurante tre persone: una con un martello, una con una falce e una con un pennello da calligrafia a rappresentare le categorie degli operai, dei contadini e degli intellettuali. I tre strumenti formano l’emblema del Partito del Lavoro di Corea. L’enfasi sull’istruzione deriva dal concetto di Lenin secondo cui lavoratori e contadini analfabeti sono inaffidabili e inabili alla lotta politica.

In occasione della nostra visita alla Torre, abbiamo avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo di canti rivoluzionari e patriottici in abiti tradizionali proprio davanti al monumento, di cui pubblico il video che ho girato con lo smartphone.

Tramite l’ascensore siamo saliti fino al balcone posto sotto la torcia della torre dal quale si può godere della vista di Pyongyang dall’alto. Insieme a noi c’era la delegazione degli indiani che ha portato in dono una placca dedicata allo Juche a simboleggiare la loro amicizia col popolo nordcoreano.

Alle ore 22 chiudono le luci di tutti i palazzi e monumenti di Pyongyang, con un’unica eccezione: la torcia della torre rimane sempre accesa, visibile a tutti da qualsiasi punto della città. Rossa, rossissima.

Andrea Marsiletti

REPORTAGE DALLA COREA DEL NORD (05-12 settembre 2016). Di Andrea Marsiletti

1. I giovani cantano il Maresciallo Kim Jong Un. Video

2. Arrivo a Pyongyang… in una suite dell’hotel Koryo

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