La classifica della brutalità ci riguarda?

SMA MODENA
lombatti_mar24

08/08/2010

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma. 

La proposta di depenalizzare i reati sessuali di “lieve entità “sui minori non è passata nel progetto di legge sulle intercettazioni, in compenso la Consulta della Corte Istituzionale ha deciso che per i reati sessuali con donne e con minori e per gli abusi nell’ambito della prostituzione minorile si può ricorrere a misure alternative al carcere.
Mentre Mara Carfagna protesta parlando di misure giustificazioniste e lontane dal sentire del Paese noi ci chiediamo: come è possibile che noi lesbiche, gay e transessuali continuiamo a venire individuati come quella parte di popolazione su cui tirare un bel colpo di spugna per fare pulizia? La decisione della Consulta, morbida e garantista nei confronti di pedofili e stupratori si accompagna, anche se non intenzionalmente, alle campagne di istigazione all’odio del senatore De Eccher e del sindaco di Spresiano, al rifiuto di un ospedale di Milano di accettare il sangue di un donatore omosessuale, alle infinite discriminazioni e aggressioni che colpiscono la nostra comunità. Se la Ministra delle Pari Opportunità afferma che non esiste e non può accettare una “classifica” della brutalità, per noi non è più accettabile venire individuati come un gruppo umano di serie b su cui fare impunemente speculazioni, campagne omofobe e proposte da pulizia etnica.
La nostra lotta per la cittadinanza e l’inclusione si inserisce a pieno titolo nel quadro generale delle lotte per i diritti civili e sociali in Italia.
Come donne e come lesbiche stiamo pagando un prezzo molto alto sotto il profilo della sicurezza, del precariato, della vivibilità.
Quale sicurezza, quale tutela per noi, doppiamente colpite come donne dal maschilismo e come lesbiche dall’omofobia? Dobbiamo chiedere a gran voce che tutti e tutte ci si assuma la responsabilità di combattere la facile campagna moralizzatrice che prende di mira i soliti capri espiatori per impedire ciò di cui il Paese ha davvero bisogno: un radicale cambiamento etico.

                                                                                                Arcilesbica