“La deliberazione va annullata”

SMA MODENA

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(non più in homepage)
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02/11/2010

L’Assessore all’Urbanistica, come al solito, offende! Lo stile è noto e non interessa! Ciò che stupisce è la ricostruzione del significato del verbo “potere” nel linguaggio giuridico e nello specifico contesto dell’art. 12 D.Lgs. 29.12.2003 n. 367 s.m.i..
Quel “possono”, infatti, tutto significa – giuridicamente – tranne che “aver diritto”, come sostiene l’Assessore. E questa circostanza è di tutta evidenza, quando si tenga conto che la disposizione di riferimento impone di valutare la compatibilità con le tradizioni agroalimentari locali, la biodiversità, il patrimonio culturale e il paesaggio rurale.
E – ripeto – questo il Comune di Parma ha evitato – accuratamente – di operare per poter giungere alla svendita del terreno al Comune leghista di Brembate di Sopra (BG). La questione è tutto tranne che sofistica. Il Comune, ove avesse voluto affrontare, nell’ottica del buon amministratore e dell’imparzialità, il problema, avrebbe dovuto – quanto meno – valutare l’insediamento in quella specifica area e non avrebbe potuto non constatare l’inidoneità della stessa: i riscontri oggettivi ci sono tutti. Perché non è stato fatto, e si è introdotto tutto con un’illegale norma del R.U.E.?
Certamente, quando si assume l’interpretazione proposta dall’Assessore, tutto si giustifica e si può arrivare a consentire ad un altro Comune di venire a fare affari a danno del territorio, dell’ambiente e del paesaggio cittadino.
Il che è un’aberrazione totale, che neanche i problemi di rapporti con la Lega Nord possono giustificare. Nel merito, il Comune avrebbe potuto e dovuto pianificare l’insediamento degli impianti di fotovoltaico e così avrebbe potuto governare, meglio e più in generale, l’insediamento stesso.
Questo, però, nel Comune dove la pianificazione urbanistica è ridotta a mero strumento di (pareggio del) bilancio è “fuori dal mondo”, mentre non lo è svendere un’area pregiata per un piatto di lenticchie: € 2,8 milioni in vent’anni.
La deliberazione va annullata o revocata. E questa decisione rimane dovuta e necessaria: “deve” e non “può” essere assunta. L’accordo raggiunto, infatti, non elimina nessuno dei nodi concreti ed oggettivi della scelta operata, dimostrando solo scarsa capacità e minore volontà di tutelare gli interessi della Città.

Gruppo PD
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02/11/2010
h.11.50

Nuova risposta dell’assessore all’Urbanistica Francesco Manfredi alle polemiche sollevata dal Pd sull’impianto fotovoltaico di via Borgazzo: “Non oso immagine – scrive l’assessore Manfredi – a quale aberrante sistema giuridico faccia riferimento il Pd, quando dice che un cittadino “può” fare una cosa in forza di una legge e in realtà “non ne ha diritto”. Sicuramente non ai sistemi giuridici delle democrazie liberali, ma a qualche repubblica delle banane. Se dal punto di vista legislativo e giuridico la situazione è chiara, all’opposto di come la descrive il Pd, dal punto di vista della valutazione tecnica dell’impianto la minoranza sbaglia bersaglio. La valutazione tecnica infatti arriva dalla conferenza dei servizi ed è stata fatta dalla Provincia e non dal Comune. La compatibilità territoriale, compresa l’assenza di vincoli anche paesaggistici, è stata accertata dalla Provincia. Auspico quindi – continua Manfredi – che il Pd, al contrario di altre situazione dove si è ben guardato dal farlo, trovi il coraggio di interrogare l’Amministrazione provinciale che lui stesso guida, accusandolo di svendere il territorio e di non tutelare gli interessi della città. O ha forse paura di essere smentito anche al proprio interno?
Infine – conclude Manfredi – per quanto riguarda il valore della perequazione, 2,8 milioni di euro in vent’anni per il posizionamento di un impianto tecnologico su un’area privata che rimane agricola, è un valore addirittura superiore a quello chiesto per edificare su aree ad uso residenziale senza limiti temporali. Quello stesso valore che i consiglieri dell’opposizione, che oggi descrivono come troppo esiguo – ricorda Manfredi – hanno sempre giudicato spropositato se non indebito. Ma nella loro repubblica anche la coerenza, come le leggi, è un optional”.