“La guerra del lavoro non conosce crisi”

SMA MODENA
lombatti_mar24

28/05/2009
h.11.20

Anche a Parma morti sul lavoro. Dopo le tre vittime della raffineria di Saras in Sardegna, anche a Parma un giovane operaio, Mario Uccello, muore sul lavoro colpito da una gru.
La guerra del lavoro non conosce crisi né pause. Le cause di questi omicidi si chiamano precarietà, catena degli appalti, destrutturazione dei diritti, attacco al sindacato, esternalizzazioni, lavoro nero; si chiamano insicurezza, paura e ricatto, che troppe volte costringono a subire ciò che non si vorrebbe.
Si chiama anche, bisogna pur dirlo, arrendevolezza di qualche dirigente sindacale, che troppe volte in questi lunghi anni di concertazione a perdere ha scambiato diritti e sacrosante rigidità delle tutele nella vana speranza che un giorno sarebbe venuto il momento di ottenerne un ritorno positivo per il lavoro, che non è mai arrivato.
Tanti fra coloro che si stracciano le vesti ad ogni morto, sono tutti i giorni impegnati con zelo feroce per tutelare i bilanci delle aziende anche a danno della sicurezza dei lavoratori. Fra questi c’è il governo che manomette il Testo unico sulla sicurezza, riducendo le pene, introducendo le norme salva-manager, depotenziando i controlli.
Da oggi abbiamo, purtroppo, una ragione in più per condurre la battaglia per la sicurezza, quella vera di chi tutti i giorni lavora e vede messa a repentaglio la sua salute e i suoi più elementari diritti.

Andrea Davolo
Segreteria provinciale – Partito della Rifondazione Comunista
Responsabile lavoro