23/02/2009
h.18.00
Martedì 24 e mercoledì 25 febbraio alle ore 21.00 sarà in scena a Teatro Due di Parma (viale Basetti, 12/a) “La parola ai giurati” di Reginald Rose, uno spettacolo teatrale diretto e interpretato da Alessandro Gassman, prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo e Società per Attori e patrocinato dalla Sezione Italiana di Amnesty International
Al secondo anno della sua fortunata tournée arriva a Parma la seconda regia di Alessandro Gassman, un lavoro che affianca a una scrittura limpida ed intensa una forte valenza sociale.
Già noto per la versione cinematografica realizzata da Sidney Lumet nel 1957 con il grandissimo Henry Fonda, questo testo è ambientato nella New York degli anni ‘50. È il 15 agosto e una giuria popolare composta da dodici uomini di diversa estrazione sociale, età e origini è chiusa in camera di consiglio per decidere del destino di un ragazzo ispano-americano accusato di parricidio. Devono raggiungere l’unanimità per mandarlo a morte e tutti sembrano convinti della sua colpevolezza.
Tutti ad eccezione di uno che, con meticolosità e intelligenza, costringe gli altri giurati a ricostruire nel dettaglio i passaggi salienti del processo e, grazie a una serie di brillanti deduzioni, ne incrina le certezze, insinuando in loro il principio secondo il quale una condanna deve implicare la certezza del crimine al di là di ogni ragionevole dubbio. Fra violenti contrasti, dubbi, ripensamenti ed estenuanti discussioni, l’unanimità sarà raggiunta.
Ne La parola ai giurati – afferma Gassman – l’impianto drammaturgico si basa sullo svolgimento di un dramma giudiziario. Ma ciò che mi ha ispirato fin dalla prima lettura è la possibilità di portare alla luce i pregiudizi e le false certezze che caratterizzano il comportamento dei giurati e che affiorano nel momento in cui devono assolvere il compito più difficile per un uomo: quello di decidere della vita di un altro uomo.
La vicenda è incentrata su due capisaldi del sistema giuridico anglosassone: la presunzione di innocenza e la dimostrabilità della sua colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. In un’epoca in cui il mondo è afflitto da ideologie contrastanti che si nutrono di assolutismo e che spesso scadono a pregiudizi, il “ragionevole dubbio” è una preziosa arma di difesa.
In occasione della messa in scena de La parola ai giurati, dove centrale è la riflessione sul valore della vita contro la pena di morte, il rifiuto del razzismo e il senso profondo del dubbio come principio fondamentale della nostra democrazia, e in concomitanza con le repliche di Catastrofe di S. Beckett e Il bicchiere della staffa, Il linguaggio della montagna, Il nuovo ordine mondiale di H. Pinter diretti da Massimiliano Farau (in scena a Teatro Due fino al 4 marzo), testi concentrati sui temi dell’oppressione politica, della minaccia e della tortura, mercoledì 25 febbraio alle ore 17.30 Alessandro Gassman sarà protagonista, insieme agli attori della compagnia e a Riccardo Noury di Amnesty International, dell’incontro “Il teatro parla di diritti umani”, moderato dal giornalista Maurizio Chierici.
L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.