
“Solo due giorni fa ho presentato un’interrogazione al sindaco e alla giunta sui laboratori di quartiere per denunciare le poche candidature e le problematiche amministrative, con evidenti segni di scarsa attenzione dell’ente sotto il profilo organizzativo e della privacy.
Ieri il caos è stato ulteriormente alimentato, a cominciare dal portale per le iscrizioni ai Laboratori che non funzionava e sottraeva così del tempo utile per le iscrizioni negli ultimi giorni disponibili, ma al contempo – forse inconsapevolmente – riassumeva l’intera vicenda con un lapidario “qualcosa è andato storto.
È uno dei tanti motivi per cui ho chiesto una modifica del regolamento e una proroga, perché si è arrivati al paradosso di rendere impossibili nuove adesioni, a fronte di un numero di iscritti già esiguo e insufficiente.
A riprova che la risposta della cittadinanza è stata scarsa, abbiamo l’assessore alla Partecipazione che pubblicamente mendica nuove iscrizioni con un post sul suo profilo Facebook.
Insomma, il Pd è riuscito nel non facile compito di far fallire dal punto di vista delle adesioni un progetto dedicato proprio alla partecipazione: un fallimento che è arrivato nonostante la Regione Emilia-Romagna abbia sostenuto l’iniziativa pubblicizzandola anche sul proprio sito istituzionale.
Tutto ciò dimostra che per il partito democratico la democrazia, la e-democrazia e la partecipazione sono delle illustri sconosciute.
Io e la Lega continueremo a chiedere regole più serie e chiare, ma soprattutto condivise all’interno del consiglio comunale”.
Così Laura Cavandoli deputata e capogruppo della Lega in consiglio comunale a Parma.