“L’amministrazione Carancini non può andare avanti”

SMA MODENA

22/08/2012

Intervista a Matteo Orlandi, consigliere comunale di “Cambiare Salsomaggiore” (che alle ultime comunali raccolse il 10% dei consensi), che commenta le difficoltà e le spaccature interne dell’amministrazione comunale di centrodestra che rischia di cadere.

Cosa sta succedendo all’amministrazione comunale di Salsomaggiore? Starà in piedi o cadrà?
E’ una situazione di stagnazione causata dalle spaccature che ci sono all’interno della maggioranza – soprattutto sulla questione Terme – e che stanno bloccando la città.
Nell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco è stato battuto sul fondamentale tema del bilancio 2012, che adesso slitterà al 31 ottobre; il voto negativo della maggioranza sul bilancio è la conseguenza del mancato accordo tra Lega e Pdl sulla nomina del nuovo Cda delle Terme. Giovanni Carancini non si è dimesso e la maggioranza pidiellina ha la colpa di aver contribuito al blocco della città, litigando sulle poltrone da assegnare.
Entro il 31 ottobre, ma speriamo anche prima, sapremo se l’amministrazione riuscirà a stare in piedi ma è evidente che così non si può andare avanti.

Quali pensi siano stati gli errori dell’amministrazione di centrodestra?
L’errore principale è l’evidente mancanza di coesione ed unità tra i membri della Giunta e tra i partiti della maggioranza. In più alcuni assessori esterni alla città e alle sue problematiche interne, non hanno avuto una linea guida precisa da parte del Sindaco e questo ha comportato un rallentamento del loro lavoro. Sembra, oltretutto, che non tutti siano a proprio agio con le deleghe assegnate, cosa che comporta ulteriori difficoltà nella gestione della macchina amministrativa.
Il Sindaco si è subito arroccato nel Comune, come se fosse il padrone di un’azienda privata, forse dimenticandosi che nel suo ruolo rappresenta tutta Salso e ha il dovere di ascoltare, ricevere e dialogare con ogni persona. Se pensiamo che fatica a parlare con la propria maggioranza (che per essere ascoltata è costretta a fare delle mozioni in Consiglio), figuriamoci con i semplici cittadini.
C’è una scarsa comunicazione, sono evidenti le difficoltà nel proporre dei reali cambiamenti al modo di amministrare; manca una visione strategica, un progetto per la città che punti a risollevarla, non si vede una prospettiva in nessun settore. E su ogni tema manca il confronto.

Se tu fossi stato eletto sindaco cosa avresti fatto al loro posto?
La scommessa di Cambiare Salsomaggiore era, e sarà sempre, di portare una piccola rivoluzione a Salso, sia nella gestione della cosa pubblica sia nella progettualità in ambito turistico. Come gruppo avremmo subito lavorato su questi punti (solo per citarne alcuni):
• rivisitazione della macrostruttura del Comune e in particolare delle deleghe dirigenziali, per avere una struttura operativa pronta a lavorare sui nuovi progetti
• una Giunta formata tutta da salsesi, in particolare giovani (ma non solo) e competenti nel loro settore di delega. Anche l’entusiasmo e la volontà a impegnarsi in modo forte per Salso sarebbero stati criteri di scelta, senza guardare all’appartenenza politica.
• immediato lavoro sul bilancio e attivazione di progetti che possano incamerare risorse, valorizzando le buone idee e le proposte realizzabili (anche se arrivano da parti politiche diverse o dalla minoranza). Realizzazione, punto per punto, del nostro programma, costruito a suo tempo con il contributo di idee di oltre 100 cittadini, e impegno nel dedicare tempo e professionalità alla ricerca di fondi pubblici (regionali e comunitari) specificamente destinati al miglioramento del sistema economico e alla salvaguardia del territorio.
• valorizzazione del “sistema” Salso (territorio, ambiente, salute, terme). Concretamente, coinvolgendo le specifiche categorie economiche, oltre a un dialogo costante con i cittadini per condividere problemi e soluzioni per la città, consapevoli che se non si lavora tutti insieme non si arriva da nessuna parte.
• richiesta della massima collaborazione a Terme S.p.A. con immediata valutazione dei risultati ottenuti dalle aziende e l’impegno a presentare in tempi brevissimi un piano strategico di rilancio. La mancanza di queste condizioni o la difficoltà a dialogare con il Presidente avrebbe portato alla richiesta immediata di dimissioni del CdA. Le recenti vicissitudini hanno dimostrato che il Comune nonostante sia il socio di maggioranza, se non porta idee concrete e realizzabili soccombe di fronte a Provincia e Regione. È necessario ripartire dai “fondamentali” economici di qualsiasi impresa per un profondo confronto con il CdA di Terme, dopodiché portare un progetto agli altri soci, che benché di minoranza sono gli unici in grado di dare un peso istituzionale alle decisioni prese e quindi, direttamente o indirettamente, un avallo anche economico e finanziario.

Se si dovesse andare a votare la prossima primavera, pensi sia possibile un’alleanza tra “Cambiare Salsomaggiore” e il M5S?
Per le elezioni 2011 avevamo incontrato il M5S, da poco sbarcato a Salso.
Noi avevamo già preparato il programma, frutto di mesi di incontri, loro erano ancora alle prime fasi di sviluppo, sia come persone sia come progetti. Abbiamo chiesto si valutare un’alleanza ma ci è stato risposto negativamente, nonostante i punti in Comune su tanti temi (ambiente, partecipazione, energia, territorio, ecc).
Siamo sempre disponibili ad alleanze con chi propone buone idee e progetti interessanti per la città, unendo le forze i risultati si possono moltiplicare. Ma temo che il M5S, per come è costituito, non sia molto propenso a fare alleanze con altri soggetti, almeno a sentire quanto dice Grillo, che alla fine è sempre quello che detta la linea (almeno sui principali temi strategici).
Uno dei punti di forza di Cambiare Salsomaggiore sta, invece, nel poter decidere tutto in autonomia, senza dover seguire le direttive di segretari provinciali o regionali o doversi attenere a criteri dettati da leader nazionali. Decidiamo tutto a Salso, insieme, pensando solo al bene della città, anche sul tema delle possibili alleanze.

A quali condizioni sarebbe possibile una tua intesa col centrosinistra?
Lo scenario è complesso perchè Cambiare Salsomaggiore è una lista civica a tutti gli effetti e lo ha dimostrato anche rifiutando gli apparentamenti con i due candidati al ballottaggio.
Le collaborazioni sono sempre possibili, ma alla base ci devono essere reali volontà di cambiamento, di stravolgere quei meccanismi che per anni hanno ingessato la città, di mettere in campo persone slegate da interessi personali e di affari, di dare spazio alle nuove generazioni, di confrontarsi su progetti seri e concreti. Su queste premesse siamo pronti a collaborare con tutti.
Anzi, credo che per il bene di Salso sarebbe importante mettere insieme tutte le forze di buona volontà (anche di estrazione politica diversa) e che hanno a cuore la città, per formare una coalizione che abbia davvero la forza di risollevare il paese. Siamo in un momento storico in cui bisogna superare le classiche contrapposizioni centrodestra-centrosinistra, specie in piccoli-medi Comuni come il nostro.
Si può anche andare oltre le classiche barriere se ci sono persone intelligenti e che condividono un progetto forte. Un po’ come è stata, in piccolo, la nascita di Cambiare Salsomaggiore: persone di idee politiche differenti unite dalla voglia di migliorare la propria città.
E se i cittadini hanno premiato questo esperimento con il 10% dei voti sono convinto che la direzione sia quella giusta.

Carlo Cantini