L’assemblea regionale ha celebrato i Giusti dell’umanità, i non ebrei che salvarono gli ebrei

SMA MODENA

Oltre 200 studenti, una platea attenta e silenziosa ha ascoltato le storie dei salvatori e dei salvati, le testimonianze sulle vite dei “Giusti”, di cui l’Assemblea regionale ha celebrato la memoria.

«Sono 76 i profili riconosciuti nel nostro territorio regionale e tra questi, 24 sono del parmense, molti in territorio montano – precisa il consigliere Matteo Daffadà che ha partecipato all’evento – persone spesso di umili condizioni, sacerdoti, uomini e donne che agirono con coraggio per dare rifugio, nutrire, nascondere, a volte con la complicità di interi paesi che mantennero il vincolo del silenzio intorno agli ebrei che sapevano nascosti nelle case dei loro vicini».

Erano Fosco ed Ernestina Annoni di Fontanellato, Giacomo Avenia di Calestano, Corinna e Giuseppe Azzali, Igino Gennari e Pietro Galvani, Giovanna, Gino, Giovanni Belmessieri di Caneto di Palanzano, Ostilio Barbieri di Calestano, Jole Bosi e Luisa Minardi di Parma, Maria, Severino Cordani e Celestina Giovanelli di Varsi, Attilio Cornini di Parma, Guido Croci di Varsi, don Ubaldo Magistrali di Varsi, don Ernesto Ollari di Fragno di Calestano, Giuseppe Gandolfi e Albina Giliotti di Ostia parmense, Francesco Labadini e Pellegrino Riccardi di Fornovo, Amelia Prevoli di Calestano: furono i protagonisti di atti semplici e decisivi e salvarono molte vite.



«Il ricordo dei Giusti, di chi non si è voltato dall’altra parte, chiama ciascuno di noi a coltivarne concretamente la memoria per trasmettere ai più giovani quell’eredità di valori – prosegue Daffadà – la determinazione di chi ha rischiato la propria vita per salvare persone dallo sterminio è un esempio.

Queste iniziative colgono nel segno, come dimostra la grande partecipazione dei ragazzi».

L’evento verrà ripetuto a grande richiesta il 16 marzo prossimo e a Bologna sono attesi alcuni sindaci del parmense, primi cittadini di comuni in cui operarono alcuni dei Giusti fra le Nazioni.