Bollette pazze, “il Comune non mi dà un documento”

SMA MODENA
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01/06/2013

Questa mattina, sabato 01 giugno p.v., alle ore 10.45, presso l’Hotel farnese in via Reggio 51/a, Parma, il consigliere regionale Giampaolo Lavagetto, tha tenuto una conferenza stampa in merito a “gravi ed inquietanti sviluppi relativi alla vicenda cosidetta bollette pazze”.
Sulla base delle chiare dichiarazione dell’ex direttore generale del Comune di Parma, Ing. Frateschi, che aveva parlato in merito alla vicenda delle Bollette Pazze di una presunta macchinazione per far fuori politicamente l’allora candidato alla Presidenza della Provincia, in data 1 febbraio u.s., l’ex assesssore comuale di Parma, sulla base di alcuni quesiti, ha chiesto all’assessore Marani una relazione da parte degli uffici comunali che facesse luce sulla vicenda.
In data 5 aprile u.s., in Municipio, il consigliere regionale ha visionato, assieme all’assessore Marani, la relativa relazione, formulando in quel momento ufficialmente la richiesta di averne copia, come previsto dalla legge.
Dopo un lungo silenzio, in data 15 maggio u.s., con stupore, al Consigliere regionale è pervenuta una risposta dal Dirigente del settore, in cui, di fatto, si negava l’esistenza della relazione.
Lavagetto ha immediatamente replicato che tale documentazione non solo esiste, ma è stata dallo stesso visionata assieme all’assessore Marani, inoltrando richeista al Sindaco perchè venisse applicata la legge sulla trasparenza deglia tti pubblici.
Non avendo ottenuto più alcuna risposta – dice Lavagetto – ho ritenuto che questo appello pubblico al Sindaco, possa facilitare l’adempimento a quanto mi spetta di diritto.
Nella documentazione, si ripercorrono alcuni punti chiave della videnda. I due allerting di Telecom sull’errore di configurazione del cellulare di servizio con relativa richiesta di manutenzione, fatti immediatamente ai primi segnali di avaria. Richiesta che, come risulta dalla relazione degli uffici visionata da Lavagetto, fu inoltarta a chi di competenza, ma gestita come NON URGENTE (non risulta nel rapportino tecnico alcun intervento!). Inoltre, si ribadisce che, senza mettere di ciò a conoscenza l’allora assessore, si sottoscrisse un ulteriore servzio supplementare dal costo di 50 euro al mese, rilevatosi dopo tre mesi una inutile spesa di 150 Euro per la mancata manutenzione della configurazione del telefono. Emerge chiaramente, come già sostenuto da Frateschi, che non vi fu alcuna transazione, ma la semplice ammissione dell’errore di fatturazione di Telecom. Soprattutto, nella relazione si ricorda che questo errore di applicazione delle tariffe in fattura fatto da Telecom, in quel periordo fu fatto per numerosi altri cellulari di servizio.
A questo punto – chiude Lavagetto – una relazione degli uffici comunali in cui appare chiaro che nella gestione della vicenda, non solo io ero l’utente ignaro di ciò che stesse accadendo, ma che i 408 euro hanno una ben chiara origine, non dipendente da scelte da me fatte, ritengo sia mio sacrosanto diritto ottenerla dal Comune di Parma.

ufficio stampa