“Le dipendenze patologiche all’interno dei Quartieri”

SMA MODENA
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06/02/2009

Si è svolto ieri pomeriggio un incontro con i presidenti dei Quartieri, organizzato come di consueto dal delegato all’Agenzia per il Decentramento del Comune di Parma Ferdinando Sandroni e voluto dal delegato alla Sanità Politiche per la Salute Fabrizio Pallini per trattare il tema “Le dipendenze patologiche all’interno dei Quartieri”.
Durante l’incontro sono state gettate le basi per realizzare un progetto di studio per l’analisi mirata delle patologie che determinano dipendenza, nello specifico, all’interno dei vari Quartieri parmigiani.
L’obiettivo è quello di individuare quali tipologie di abuso si siano sviluppate maggiormente in ogni singolo quartiere, così da comprendere con quale modalità di intervento andare a operare. Il progetto prenderà avvio operativamente in primavera.
Le dipendenze che affliggono il territorio parmigiano non sono caratterizzate esclusivamente dall’assunzione di droghe, ma riguardano anche, ad esempio, l’alcolismo, il gioco d’azzardo, il tabagismo e, per i più giovani, i video games, senza dimenticare i disturbi alimentari, quali la bulimia e l’anoressia.
Per questo il gruppo di studio, che è stato istituito dall’Agenzia alla Sanità Politiche per la Salute, riunisce al proprio interno i rappresentanti di diversi Enti specializzati in vari campi – Università degli Studi, Sert, Ausl – ed esperti della materia.
“Vogliamo coinvolgere i Quartieri – ha detto il delegato Fabrizio Pallini -, attraverso i loro organi di governo, al fine di far emergere la fotografia di ciascun Quartiere, anche in relazione alle maggiori criticità nell’ambito delle dipendenze patologiche.
Particolare attenzione porremo anche alle situazioni a rischio che si possono rilevare in alcuni luoghi di aggregazione, come discoteche, bar, parchi ecc., e che tendono a incentivare l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti, individuando le possibilità di contrasto nelle singole realtà. Il contrasto e la prevenzione, è importante ricordarlo, passano anche attraverso la riappropriazione da parte dei cittadini di tali luoghi, attraverso iniziative culturali o sportive di sano divertimento, o manifestazioni commerciali o ancora di valorizzazione delle tradizioni locali che favoriscano il radicamento delle persone nella vita della propria città”.
“E’ importante che questi problemi non restino nel silenzio, ha sottolineato Lucia Ferrari, medico igienista che fa parte del gruppo di lavoro.
La solitudine è l’humus perfetto in cui le dipendenze, di qualsiasi tipo, si sviluppano e proliferano. Ben venga, dunque, anche perciò, questa iniziativa, che farà in modo di affrontare apertamente i problemi e cercare di proporre soluzioni al disagio”.